#ItalyDidIt: Il misterioso caso dei MAGA e dei QAnon che commentano a caso pagine in lingua italiana dove nessuno li capisce…

di Bufale.net Team |

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#ItalyDidIt: Il misterioso caso dei MAGA e dei QAnon che commentano a caso pagine in lingua italiana dove nessuno li capisce… Bufale.net

Uno spettro si aggira per l’Europa. E non è di certo il comunismo di cui parlava Karl Marx.

Bensì sono i MAGA e i QAnon, Digital Soldiers, che cercando di farsi belli agli occhi del Patriota Q spammando le teorie di #ItalyDidIt finiscono a spammare, in inglese non sempre Oxfordiano, su pagine Italiane dove nessuno li capisce e nessuno parla la loro lingua

E questa è una ricostruzione fedele dell’avvenuto.

Riassunto delle puntate precedenti: cosa è #ItalyDidIt?

Troverete informazioni su ItalyDidIt nei nostri precedenti articoli, non appesantiremo questo articolo ricalcandoli per intero, ma solo per estratto.

Diciamo che è la Saga di questo Inverno, un Universo Cinematografico di Fantasiosi personaggi proiettato nel cinema della fantasia di ogni “QAnon Digital Soldier”.

Capitolo uno: Come Matteo Renzi sconfisse il Patriota Q

Protagonista del primo film della saga è Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che per una serie di motivi noti solo ai Digital Soldier una bella mattina ha contattato il compagno di mille avventure Barak Obama per beffare rudemente il Patriota Q.

Nella narrazione del primo film infatti i QAnon Digital Soldier giurano che il Patriota Q abbia mandato ondate e ondate di loro ad invadere un server in Germania pieno di voti rubati di Trump, nella segreta speranza di salvare le elezioni dove sono stati brutalmente falciati dalle forze combinate della Merkel e di Biden.

Quando dopo il sacrificio di ondate di “Veri Patrioti” che hanno pagato la loro fedeltà col sangue e la vita qualcuno di loro è arrivato al Server ha scoperto che Renzi e Obama, con certe abilità da Hacker degne di “Kung Fury” si erano rubati tutti i voti usando un satellite segreto e la connessione Internet di Renzi, condannando così i “Digital soldier” all’umiliazione di una vana morte e il Patriota Q a dover tornare da Trump confessando di aver fallito.

E su questa nota passiamo al secondo capitolo della saga

Capitolo due: “Mi chiamo Mattarella, Sergio Mattarella. Agente Segreto 007 al Servizio di Sua Maestà con licenza di scrocchiare di botte il Patriota Q”

Nel secondo capitolo della saga, il Patriota Q, probabilmente leccandosi le ferite del capitolo precedente, ha cercato di arrestare il Papa, peraltro riuscendoci.

Ma a questo punto il Patriota Q, che nella narrazione dei suoi QAnon è il Capo di tutte le Spie del mondo, ha incontrato l’Unica Spia più potente, bellissima, ricchissima, soave, elegantissima e seducente di lui.

"Il mio nome è Mattarella... Sergio Mattarella"

“Il mio nome è Mattarella… Sergio Mattarella”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 007 che ha ricevuto dalla Regina stessa la Licenza di Uccidere ed è per questo pronto a sconfiggere per sempre Trump e il rivale Patriota Q, il famoso “Pistola d’Oro”.

Una tragicomica saga insomma, dove comunque vada il Patriota Q, trasformato nel Pistola d’Oro, capo di tutte le spie, incontra sul suolo Italiano la più umiliante delle sconfitte, dopo essere stato sottomesso sul suolo natio da Soros, gli Obama (nell’UFO Spaziale di Eva Braun), Hillary Clinton, i Teletubbies al completo, le tette di Katy Perry, Tom Hanks, Xena la Principessa Guerriera, Conan il Barbaro e i Rettiliani.

Ma non basta al Patriota Q questa salva di umiliazioni: i suoi fedeli Digital Soldier sono accorsi al salvataggio.

Perdendosi però all’incrocio con la Rete

I QAnon e la loro abitudine di occupare gli #hashtag e le pagine altrui

I QAnon hanno infatti un enorme problema: la loro enorme, immensa fantasia non ha più un vero palcoscenico dove esibirsi.

Di Banwave in Banwave, QAnon e MAGA particolarmente “furiosi” sono riusciti a giocarsi le loro pagine e gruppi Facebook, vedere la loro presenza su Facebook e Twitter quasi azzerata e diventare causa concorrente del ban che ha colpito l’amato Tycoon e sono persino riusciti a provocare l’azzeramento di fatto di ogni social alternativo dove cercavano di congregarsi.

Una enorme fantasia dicevamo, e nessun palcoscenico dove esibirla.

Già in passato i QAnon hanno cercato di rimediare impossessandosi di pagine e hashtag altrui con la loro massiccia presenza, ad esempio squattando l’hashtag #savethechildren per imbottirlo di storielle a base del Nerboruto Trump e del fido Patriota Q che salvano i Bambini Talpa dalle DUMB (le “Deep Underground Military Bases”, acronimo leggibile come “Imbecille”…) dove Hillary Clinton nasconde i bambini talpa da mangiare nella pizza…

Naturalmente questa volta i “Digital Soldier” hanno deciso che dovunque ci fosse l’hashtag #ItalyDidIt era necessaria la loro presenza chiarificatrice.

E quindi via, la ciurma tutta all’assalto dell’Italia. Con la grazia di Totò e Peppino appena arrivati a Milano

I QAnon nelle pagine Italiane

Immagina di essere un Digital Soldier in un universo virtuale che letteralmente non puoi capire. Non conosci la lingua, non ti accorgi di essere oggetto di ilarità dei locali.

Sai che il Patriota Q ha bisogno di te, che i Teletubbies hanno mangiato i tuoi sodali nella TubbyPappa, Katy Perry ti offende con le sue tette maestose, l’Agente Segreto Sergio Mattarella e le sue stupende Bond Girl presto verranno per sottomettere il tuo amato Patriota Q e il fido M (per gli amici Matteo Renzi) ha appena finito con Obama di preparare una Aston Martin radiocomandata con raggi laser e satelliti.

E quindi decidi di partire.

Così un topic Italiano dal titolo

Non ne eravate a conoscenza, ma #hastatoRenzi anche stavolta. Anche negli Stati Uniti.
#italydidit

Si riempie di commenti del calibro di

Gente che si chiede quando il loro amato Patriota riuscirà a denunciare al mondo i Mali della Verità e dell’Am… le crudeli beffe a cui il Renzi nazionale lo sottopone in mondovisione.

Gente che invoca il Kraken con un tripudio di cuoricini come Tina Ieri e Beppe Domani evocano l’IperGenio Kingstar

E generalmente, soggettoni che dopo aver letteralmente sparso melma e insulti in una lingua che nessuno dei presenti conosce, si stupiscono di essere stati bannati e, ovviamente, incolpano i Poteri Forti

Noi stessi abbiamo scoperto che il nostro primo articolo sulla tragicomica saga aveva raggiunto le 240 condivisioni e decine di migliaia di interazioni in poche ore

È finita che abbiamo dovuto respingere commenti QAnonisti per ore.

Nella foto: un nostro moderatore alle prese coi QAnon

Nella foto: un nostro moderatore alle prese coi QAnon

Scoprendo che account evidentemente a favore della teoria del “Big Steal”, il “furto dei voti” stanno condividendo il nostro articolo, in lingua Italiana, al loro uditorio inglese come prova che effettivamente Matteo Renzi e l’UFO di Obama hanno beffato il Patriota

Seguito da un tale che ci ha chiesto di consegnargli Matteo Renzi, che evidentemente secondo lui teniamo in giardino accanto alle gerbere.

Gente che scambiandoci per l’Alto Tribunale di Facebook ci denuncia le malefatte di Obama

E tizi, con florilegio di cuoricini, che dichiarano credere a quello che diciamo perché ovviamente se Trump ha perso vuol dire che Biden ha imbrogliato.

Con uno straordinario capolavoro di Logica Circolare mista all’incomprensione reciproca del cercare di leggere un testo in una lingua diversa dalla tua senza neppure provare a usare Google Translate.

E all’improvviso, il genio che avendo letto il nome di Soros esattamente tra Renzi, Hackerino, l’Uomo di Acciaio e Obama dichiara, senza neppure aver letto il nostro articolo, di avere la “prova”.

E vi assicuriamo, in questo momento basta mettere l’hashtag #ItalyDidIt per pescare a strascico ondate di Digital Patriot.

Perché, poverini, in madrepatria gli cancellano i post.

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