Il Lysenkoismo, o il trionfo dell’antiscienza complottista politicizzata

di Bufale.net Team |

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Il Lysenkoismo, o il trionfo dell’antiscienza complottista politicizzata Bufale.net

Prima dei “notutto”, prima del più bizzarro complottismo per una buona parte della storia dell’URSS la pseudoscienza si è fatta scienza, poi Scienza di Stato, poi tentativo di piegare le leggi stesse della fisica e della biologia al Comunismo Marxista.

Il Lysenkoismo, o il trionfo dell'antiscienza complottista politicizzata

Il Lysenkoismo, o il trionfo dell’antiscienza complottista politicizzata

I risultati sarebbero stati risibili, se non fosse che buona parte della tragedia umana che furono l’Holodomor Ucraino e la Grande Carestia Cinese affondano le loro radici anche nel trionfo di una teoria a tutti gli effetti pseudoscientifica.

Ma prima un po’ di contesto.

Il Lysenkoismo, o il trionfo dell’antiscienza complottista politicizzata

Siamo nella stessa Russia che qualche tempo (nel 1981) dopo ci avrebbe donato la “Nuova Cronologia”, riscrittura totale della storia dell’Umanità in salsa Russocentrica che vede i Russi inventare le piramidi, la scrittura, la civiltà e che spiega come Cristoforo Colombo era un celebre ammiraglio Russo mandato a scoprire l’America in nome dei Russi dove ha trovato alcuni Russi che c’erano già prima per opprimerli in nome della Russia.

Non siamo quindi in un sostrato culturale nuovo ad appropriazioni e riscritture popolari, ma nei primi del secolo scorso c’era di mezzo la Rivoluzione Bolscevica e quello che essa comportava. Un grande “hype”, o fermento, o fomento verso il Marxismo Leninismo e tutto quello che rappresentava.

Nel 1898 nasce da genitori contadini il giovane Trofim Denisovich Lysenko. Nato da un’umile famiglia contadina, Lysenko frequentò con profitto ma idee alquanto bizzarre e idiosincratiche l’Istitiuto Agricolo di Kiev, dopo aver imparato a leggere e scrivere a 13 anni (secondo alcuni studi storici recenti).

Ardente sostenitore di tutto quello che era comunista e marxista, cercò di trovare nella scienza sia la prova di un immanente disegno Bolscevico nel cosmo, che secondo le sue teorie avrebbe obbedito alle stesse leggi tracciate in economia da Karl Marx, che una giustificazione alla “sapienza contadina”.

Tra le sue prime teorie note appare una variante della “vernalizzazione”: dall’uso contadino di indurre la fioritura e trattare le sementi col freddo, Lysenko arrivò a teorizzare che si potessero “rieducare le sementi” mandandole in Siberia perché esse imparino a crescere gagliarde sotto ogni condizione di freddo.

Da Darwin a Stalin passando per Lamarck

Le idee di Lysenko non erano però attribuibili solo ad un istinto estemporaneo: come molti intellettuali Marxisti della sua epoca, Lysenko vedeva nelle prime teorie dell’Evoluzione della specie Darwiniane il superamento di tutte le religioni e la prova dell’inesistenza di un “Disegno Intelligente”, in una natura che poteva essere dominata e controllata secondo teorie prettamente Marxisiste, la cui prova era nell’antica saggezza del “proletariato”.

Fin qui la cosa avrebbe anche senso, se non fosse che Lysenko era sostanzialmente fermo al Lamarckismo, ovvero alla teoria dell’ereditarietà dei caratteri acquisiti.

Teoria assai apprezzata in ambienti Marxisti in quanto riflesso delle teorie socioeconomiche e politiche di Marx: Marx stesso trasse dalle teorie di Darwin l’idea che la storia dell’umanità potesse essere forgiata dalla costante evoluzione verso il socialismo e che l’evoluzione della specie potesse diventare sia metafora che riflesso della lotta di classe, nonché una prova per l’Ateismo di stato non condivisa da Darwin.

Ma in Russia ebbe enorme successo il “primo” Darwinismo, quello ancora attinto dal Lamarckismo. Lo stesso Pavlov fu inizialmente persuaso che non solo era possibile indurre riflessi condizionati in animali ed esseri umani, ma che in qualche modo questi riflessi condizionati si sarebbero trasmessi alle generazioni successive.

Teoria ovviamente da lui superata in seguito, ma non da Lysenko e molti intellettuali marxsisti. La scoperta della genetica di Mendel infatti faceva a pezzi il lirismo marxista del paragone tra “la lotta di classe” e la spinta evolutiva.

Se l’evoluzione è sostanzialmente un gioco della genetica in cui casualmente alcuni organismi ricevono in sorte delle mutazioni beneficiali che li rendono in grado di sopravvivere meglio di altri nelle generazioni successiva, l’intero concetto di “lotta di classe” come metafora del Proletariato di Tutto il Mondo che si unisce e rovescia i Padroni va a ramengo.

Anzi, in un certo senso la genetica moderna e il Darwinismo moderno sono il contrario del Marxismo-Leninismo: alcuni esemplari per un gioco del destino sono destinati a prevalere su altri per ragioni genetiche e altri sono destinati a soccombere.

Volendo cercare un paragone inesistente tra società e biologia la scienza ufficiale, anzi “Occidentale” diventa improvvisamente “liberale” se non direttamente nazista.

E qui arriva a gamba tesa il disastro totale del Lysenkoismo.

Il disastro del Lysenkoismo

Lysenko arrivò a dichiarare che la stessa scienza si piega alle leggi delinate da Karl Marx, e che quindi non c’è posto in essa per l’elemento casuale.

Lysenko non credeva nei cromosomi e non credeva nella genetica, che riteneva essere costrutti borghesi, spingendosi ad affermare con assurda sicumera che i preponenti delle moderne teorie genetiche erano “amanti delle mosche e odiatori delle persone” nonché “strumenti degli oppressori imperialisti”.

Per questo Lysenko era convinto di poter trasformare il grano duro in grado tenero semplicemente grazie al potere della sapienza contadino-proletaria, senza farsi fermare di fatto da cose come la differenza nel numero di cromosomi tra le due piante, cosa che avrebbe postulato credere nel razzismo e nella discriminazione verso il grano duro che se vuole può diventare un po’ quel che cavolo gli pare esattamente come lui da umile figlio di contadini era diventato uno dei più importanti scienziati dell’URSS.

E non stiamo esagerando: Lysenko si spinse a dichiarare che per lo stesso motivo per cui poteva trasformare il grano duro in tenero la scienza sovietica avrebbe presto trasformato tutti i Proletari del Mondo nel “Nuovo Uomo Sovietico”, costrutto culturale caro al Partito Comunista dell’Unione Sovietica che Lysneko postulò poter essere una creazione biologica, un essere essere altruista, istruito, in salute, robusto ed entusiastico nel diffondere il pensiero della rivoluzione socialista, un superuomo in grado di domare i suoi istinti per donarsi al Partito senza riserve alcune.

Nel frattempo Lysenko cercò senza successo di dimostrare che se innesti una pianta, la pianta innestata creerà semenza con qualità di entrambe le piante usate nell’innesto unendo innesto e portainnesto in una nuova specie sovietica.

Questo, e l’abitudine di Lysenko di presentare le sue teorie come un successo omettendo gli inevitabili fallimenti lo portarono ad entrare nella cerchia degli intellettuali amati da Stalin e presto arrivò a prendersi cura della politica agricola dell’URSS.

Da un lato Lysenko era letteralmente il ragazzo d’oro del Comunismo Bolscevico: il figlio semianalfabeta di poveri contadini proletari che grazie alle politiche del Marxismo viene salvato dalla becera ignoranza e diventa un grandioso scienziato.

Dall’altro il buon Lysenko portò la Russia e dintorni a vivere la versione dal vivo della scena del noto film “Idiocracy” in cui i consiglieri del presidente dichiarano di voler salvare l’agricoltura dando alle piante “Brawndo il Troncasete” (parodia della Gatorade) perché “Contiene gli elettroliti…che sono quello che vogliono le piante!”, diventando un uomo che aveva risposte per ogni problema dell’agricoltura sovietico-proletaria e tutte assurdamente sbagliate, però fornite con gran celerità.

Nel magico mondo di Lysenko infatti non solo era sconsigliato piantare le sementi ad una distanza tale da facilitarne la crescita, ma era assolutamente vietato: piante e granaglie capiscono istintivamente di essere compagni di classe e se li pianti uniti assieme non solo non si ostacolano sottraendosi nutrienti a vicenda ma si uniscono compatti come i proletari di tutto il mondo per la vittoria finale, che prevede ovviamente essere mangiati.

Nonostante il tragico fallimento della politica agraria russa, parte della tragedia nota come Holodomor assieme al rapace e aggressivo colonialismo verso il popolo Ucraino provasse che il Lysenkoismo era profondamente sbagliato, l’attrazione di Stalin per una “teoria tutta Bolscevica” consentì a Lysenko di denunciare la stessa biologia come “una scienza fascista” e portò all’epurazione, mediante prigonia e omicidi, ma anche “solamente” mediante la distruzione sistematica della loro carriera accademica e la riduzione in miseria, di migliaia di intellettuali dei settori della biologia e dell’agricoltura considerati “borghesi e fascisti”.

I genetisti specialmente finirono sotto l’obiettivo critico dell’URSS mediante Lysenko, pronto a denunciare il concetto stesso di genetica come “borghese, imperialista e fascista” per tutti i motivi citati.

Solo con Kruscev vi fu una riabilitazione delle scienze “borghesi”, ma nel frattempo il Lysenkoismo si era diffuso come un tratto dell'”intellettuale Marxista-Leninista” duro e puro come alternativa in salsa Varsavia alla genetica Mendeliana, aggressivamente spinta dalla politica.

Il Lysenkoismo è dietro l’Holodomor e la Grande Carestia Cinese.

Il Lysenkoismo oggi

In tempi recenti però il Lysenkoismo sta avendo un piccolo revival tra le pseudoscienze nazionaliste, artatamente confuso col concetto vagamente somigliante ma del tutto diverso (e biologicamente corretto) dell’epigenetica.

Del resto, abbiamo già avuto modo di vedere come il crescente nazionalismo Russo oltre agli orrori della guerra ci ha regalato bizzarre teorie pseudoscientifiche, come la teoria del “cromosoma russo” che conferisce superiorità morale e intellettuale trasformando il russo medio nel “Nuovo Cittadino Sovietico”, il ritorno della “Nuova Cronologia” e teorie che vedono persino “Il Signore degli Anelli” come propaganda della NATO contro l’URSS.

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