Chiudere i canali social di Salvini: migliaia di partecipanti alla petizione online in poche ore

di Redazione Bufale |

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Chiudere i canali social di Salvini: migliaia di partecipanti alla petizione online in poche ore Bufale.net

Sta riscuotendo un successo difficile da preventivare l’iniziativa con la quale alcuni utenti stanno spingendo la chiusura dei canali social di Salvini. L’ex Ministro dell’Interno riceve spesso e volentieri critiche per alcuni contenuti postati sulle sue pagine, anche se a dirla tutta nella giornata di lunedì è stata apprezzabile la volontà di ridare spinta ai ristoranti cinesi in un periodo storico particolare come questo. Evidentemente, dopo mesi e mesi di contenuti che hanno accentuato tensioni tra i suoi sostenitori e detrattori, qualcuno ha pensato di andare oltre.

La petizione online contro Salvini

In tanti anni, in effetti, non c’era mai stata una mobilitazione tale da creare una petizione online contro un personaggio politico così popolare. Del resto, tutti i sondaggi politici di questi tempi danno le Lega abbondantemente al primo posto tra i partiti apprezzati dagli italiani. La raccolta firme è disponibile tramite apposita pagina e, al momento del lancio del nostro articolo, conta praticamente 25.000 consensi. Staremo a vedere quali saranno i prossimi obiettivi numerici per coloro che non apprezzano l’approccio ai social di Salvini.

Inutile ricordare a tutti che un’iniziativa di questo tipo contro Salvini non avrà alcun effetto. Di sicuro da parte dell’ex Ministro dell’Interno non ci saranno reazioni dirette, o quantomeno prese di coscienza in merito all’approccio avuto in quest’ultimo anno e mezzo sui social. Soprattutto su Facebook, dove lo staff del leader della Lega periodicamente trova un nemico con cui bisogna fare i conti per superare determinate avversità.

Insomma, da oggi 4 febbraio un nuovo argomento su cui dibattere parlando di Salvini, in attesa di comprendere quali saranno i numeri che nei prossimi giorni verranno registrati a proposito della petizione online, nata con il chiaro intento di indurre l’attuale numero uno delle Lega a chiudere i propri canali social. Le recenti polemiche legate all’Emilia Romagna hanno accentuato questo clima evidentemente.

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