Se avete creduto alla storia della “patente polverizzata perché ho preso il Brufen” avete bisogno della patente per Internet…
Se avete creduto alla storia della “patente polverizzata perché ho preso il Brufen” avete bisogno della patente per Internet. Scusate la durezza, ma a questo punto penso lo meritiate davvero.
Quando abbiamo visto i primi cacciatori di like fare cassa sulla plurismentita fake news del “povero conducente che ha preso la Tachipirina due giorni prima e gli hanno tolto la macchina come un criminale” sapevamo che sarebbero arrivati gli epigoni.
Sapevamo che l’algoritmo non ha etica alcuna e l’indignazione non ha logica ma agisce sugli istinti di pancia.
Siamo stati subissati di persone pronte a giurare che il misterioso (e inesistente) individuo con la macchina “sequestrata per una Tachipirina” in realtà “Esistesse ma non può dire chi è perché è a processo”, ignorando che alcune delle fake news parlassero esplicitamete di un suo messaggio social.
Quindi sapevamo che oggi ci sarebbe arrivata la segnalazione “Eh ma che mi dite di quello che ha preso il brufen”?
Che non esiste e voi dovreste imparare a cliccare non per condividere, ma per leggere
Se avete creduto alla storia della “patente polverizzata perché ho preso il Brufen” avete bisogno della patente per Internet…
La storiella segue la stessa falsariga del modello originale contenuto nel testo clickbait ” “Ho preso una Tachipirina 2 giorni fa” | Patente ritirata e sequestro del veicolo: trattato al pari di un criminale “.
Un lungo racconto ipotetico che segue un virgolettato del tutto inventato che si basa peraltro su una serie di postulati errati.
Il testo insiste nell’abolizione del “drogometro”, ovvero dei test di primo livello descrivendo lo scenario del poliziotto che, a questo punto non si sa come, decide o viene a sapere che la persona del tutto immaginaria nel racconto “ha preso il Brufen” e la costringe ad una lunga serie di onerosi esami e impugnazioni legali per non avere la “patente polverizzata”.
In realtà il nuovo Codice della strada dice che, quando una macchina viene fermata, gli agenti della polizia stradale possono “sottoporre i conducenti ad accertamenti qualitativi non invasivi o a prove, anche attraverso apparecchi portatili”. Si tratta sostanzialmente di un tampone salivare, se gli agenti in questione ce l’hanno a disposizione, che scatta tutte le volte in cui le autorità hanno il fondato sospetto che il soggetto, pur non presentando rilevanti alterazioni psicofisiche, abbia assunto droga.
Il caso dell’agente che sospetti assuzione di Brufen non è un caso di scuola: è un caso montato ad arte per far paura, e inoltre valgono tutte le considerazioni sulla tachipirina.
Con un’emivita di due ore semplicemente come per l’esempio inventatato della tachipirina, dopo un paio di giorni nessuno potrà mai anche solo immaginare che avete preso il brufen.
Inoltre in assenza degli attuativi che arriveranno nei prossimi mesi, non ci sono casi registrati di patenti “polverizzate” per il brufen e la tachipirina: fonti del Ministero confermano infatti che “I controlli tossicologici, infatti, non risulteranno positivi assumendo farmaci generici da banco”
Solo per completezza, ricorderemo che eventuali falsi positivi potevano anche verificarsi in passato, con un emblematico caso del 2011 di una sanzione impugnata col conducente che aveva addotto di aver usato colluttori a base alcolica a ridosso del test (ovviamente, con prescrizione medica di tre sciacqui al giorno): c’entra ben poco quindi il vigente CdS.
Lo scopo è sempre quello: fare cassa sulla paura con storie inventate.
La bufala del Brufen, oltre a quella sulla Tachipirina fa seguito alla fake news del Codice della Strada che ripristina il coprifuoco (liberamente tratta dalla storia di una persona ai domiciliari per aver forzato un posto di blocco), alla fake news della “multa perché sei un lurido che non lava la macchina” (tratta da una norma russa che chiede di avere l’auto riconoscibile e non sporca), la “multa per i puzzatori al volante” (tratta da una norma SudCoreana di cui non abbiamo trovato traccia alcuna), la “tassa annuale per la targa” (tratta dagli adempimenti per chiedere la targa prova), Giorgia Meloni che dice che gli automobilisti anziani “sono buoni solo per il catetere” e gli toglierà la patente ed altri adempimenti del tutto inventati il cui unico scopo è provocare e ottenere click facili e insulti sui social al Ministro delle Infrastrutture da tradurre in nuovi click.
La cosa si avvicina di più a questa ridda di fake news è il caso di una neopatentata con tasso alcolico prossimo a 1,5 (1,49) che ha cagionato un incidente e, in caso di condanna, diventa quindi una candidata all’uso dell’alcolock qualora nel frattempo gli attuativi avranno disciplinato i modelli da usare e i soggetti titolati ad installazione, taratura e revisione.
Conclusione
Non esiste alcun autista con la “targa polverizzata per un Brufen”, non esiste alcuna patente sequestrata per la Tachipirina, esiste un ricco filone di bufale basate su interpretazioni che di giuridico hanno ben poco del Codice della Strada.
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