Novax si impossessano di foto di minore per minacciare il padre da anni

di Bufale.net Team |

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Novax si impossessano di foto di minore per minacciare il padre da anni Bufale.net

Novax si impossessano di foto di minore per minacciare il padre da anni: questo il non epilogo di una turpe storia. La rumorosa ancorchè sparuta rappresentanza novax online ha, abbiamo visto più volte, un rapporto sia con gli scatti strappati ai familiari con la violenza online.

Novax si impossessano di foto di minore per minacciare il padre da anni

Novax si impossessano di foto di minore per minacciare il padre da anni

All’intersezione, la storia del Dottor Paolo Mezzana e di suo figlio.

Novax si impossessano di foto di minore per minacciare il padre da anni

La storia nasce a dicembre del 2021, all’inizio della campagna vaccinale per i minori. Forse nasce da un veniale peccato di ingenuità, forse di orgoglio, ma poi diventa un gorgo dell’inarrestabile violenza di marca novax.

Gli stessi che, ricordiamo, agirono in modo simile col padre di Genny Bilotto, costretto a denunciare perché i novax avevano reso sordido feticcio per le loro fantasie la foto della figlia rifiutando di rimuoverla dai loro portali e anzi spingendosi fino a rivolgere al padre le loro attenzioni.

Succede in questo caso che a dicembre di due anni fa il dottor Mezzana posta una foto del figlio con un “diplomino da eroe” appena vaccinato su un account Facebook aperto solo ad amici e parenti

Cosa ammessa ancorché non consigliabile per l’esito che vedremo la vicenda ha avuto. Esito che vede pagine novax estrapolare la foto dal contesto, manipolarla per ingrandire una lacrimuccia e aprire le gabbie dell’insulto libero.

A colpi di “Veniamo a prendere il bambino” e “assassino” si finisce con 200 persone querelate e i genitori del piccolo posti in protezione gialla per le minacce ricevute.

Ma su internet ogni malattia diventa un herpes, destinato a riproporsi.

Siamo arrivati a due anni, e ancora i novax non mollano la preda. La foto continua a girare, per costernazione del padre. Querela dopo querela, denuncia contro denuncia, c’è sempre un novax pronto a rilanciare il testimone, a riaccendere i fuochi della violenza.

Con un’unica risposta degli “interessati”: “È sulla rete quindi la foto non è più sua”. Con la protervia tipica di chi crede di essere nel giusto anche quando ha, evidentemente, torto ed è pronto a calpestare la vita stessa di un bambino per provare uno sviato punto.

Finché, come è successo in passato, qualcuno passerà dalle parole alle azioni, e allora torneremo a leggere in cronaca nera di qualcuno che eccitato da condivisioni e complotti ha fatto dell’idea azione. Ma sarà troppo tardi.

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