Novax dignosticano miocardite a Nadal su presupposti del tutto infondati

di Bufale.net Team |

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Novax dignosticano miocardite a Nadal su presupposti del tutto infondati, e questo è l’anello di intersezione tra i novax e altri complottisti.

Ci riporta indietro nel tempo, ai tempi in cui i complottisti su Internet si dichiaravano in grado di stimare il valore di orologi e collane e cellulari dei migranti da una foto sgranata stile avvistamento ufologico.

Adesso, novelli Guido Tersilli in grado di lanciarsi in ardite visite telefoniche, diagnosticano miocarditi da vaccino leggendo il titolo di un giornale.

Ma in realtà del disturbo lamentato di Nadal non sappiamo molto. Anzi, sappiamo zero. Quello che sappiamo è che il nesso eziologico tra disturbo e vaccino è nullo, anzi zero.

Novax dignosticano miocardite a Nadal su presupposti del tutto infondati

Rafael Nadal ha contratto COVID19 a Dicembre 2021, con due precedenti dosi di vaccino ed una rapida negativizzazione, in tempo per gli Open Australia.

Anche contando il Booster successivo, le date portano a ritenere che l’ultima dose sia avvenuta in un intervallo di tempo non minore di 100 giorni rispetto al malore che Nadal dice di aver accusato.

Malore che, ricordiamo è stato descritto come un “problema respiratorio” di cui lo stesso Nadal non conosce la causa.

Ma che i novax hanno sentenziato conoscere. I Novax dignosticano miocardite a Nadal, semplicemente sulla base di “Quando respiravo, avevo come la sensazione di avere un ago dentro di me”.

Disturbo che potrebbe essere causato da qualsiasi cosa. Tranne, ovviamente, il vaccino, dato che gli effetti collaterali se pur rari solitamente in un lasso di tempo compreso tra i 7 e 14 giorni, di certo non dopo settimane o mesi.

Disturbo descritto, ricordiamo, come “un problema all’addome” non dissimile da quello occorsogli anni fa.

Gli effetti collaterali peraltro vanno vagliati e verificati, di sicuro non con una visita a mezzo social.

La notizia quindi è una non notizia, che si incunea nel filone post-Djokovic in cui i novax di tutto il mondo andarono a caccia di immagini di malori, reali o presunti, per difendere una scelta contraria alla vaccinazione per gli atleti.

 

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