Lo sgrammaticato falso ordine di sparare ai disertori in Ucraina

di Bufale.net Team |

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Lo sgrammaticato falso ordine di sparare ai disertori in Ucraina Bufale.net

Ebbene sì: l’ordine di sparare ai disertori in Ucraina diffuso sui social (in traduzione e in “ucraino”) è un falso. Un falso che ci è stato sottoposto in traduzione, ma che in realtà proviene da canali Telegram in lingua Russa e dai media Russi locali.

Lo sgrammaticato falso ordine di sparare ai disertori in Ucraina

Lo sgrammaticato falso ordine di sparare ai disertori in Ucraina

Abbiamo già detto in passato che limitarsi a tradurre le c.d. “fonti russe” è un grave errore, in quanto le stesse non sono nuove a mentire e mistificare i fatti, arrivando alla produzione di falsi di qualità scadenti e munendosi addirittura di presunte (e altrettanto false) agenzie di Fact Checking asservite alla Guerra Ibrida del Cremlino.

Per le ragioni che dettaglieremo nel resto dell’articolo riteniamo una mossa ingenua quindi ridiffonderne i contenuti.

Lo sgrammaticato falso ordine di sparare ai disertori in Ucraina

Il documento presenta le stesse anomalie del passaporto russo falso di Zelensky e del passaporto israeliano falso della sua consorte, nonché di altre plateali falsificazioni come il “Documento con cui l’Ucraina chiede di deportare i disertori” e la presunta documentazione che legava la “superspia Natalia Vovk” (con tanto di figlia e gattino al seguito) all’attentato riuscito a Darya Dugina.

In tutti i casi emarginati ci troviamo dinanzi a documenti con visibili errori di grammatica e di concetto.

Il documento si presenta simile ad un precedente falso che il portale Stopfake definisce “pubblicato dall’agitprop russo”, ed ambo i documenti riescono nell’obiettivo di sbagliare contemporaneamente grammatica, ortografia, contenuti, mittente e destinatario.

Secondo la narrazione contenuta infatti una fantomatica “unità militare 3056” avrebbe ricevuto dal Ministero della Difesa ucraino l’ordine di catturare i disertori per condannarli alla pena della fucilazione.

Il problema è che in realtà non esiste alcuna unità militare 3056.

Chi ha redatto il falso documento si confonde evidentemente con l’unità militare 3056 della Guardia Nazionale Ucraina al servizio della Guardia Nazionale dell’Ucraina o del Ministero degli Affari Interni, entrambi in cima alla catena di comando al posto del Ministero della Difesa, col quale non sussiste alcun legame.

Proseguendo l’assurda sarabanda di errori dovuti alla pessima dimestichezza con la lingua Ucraina del falsario (molti Ucraini conoscono anche il Russo, ma il contrario non è vero), gli autori del falso reiterano le incertezze il nome del comandante dell’unità militare: nei documenti falsi viene sovente indicato come P. Кузьмич (R. Kuzmich – ndr) invece di Р. Кузьміч, sia pur con firme personali diverse. Dato questo correttamente invece riportato dai colleghi di Stop Fake.

Il nome ribattuto errato in entrambi i documenti, il nuovo e il vecchio

Il nome ribattuto errato in entrambi i documenti, il nuovo e il vecchio

Il lupo perde il pelo ma non il vizio: il falso passaporto della moglie di Olena Zelensky conteneva errori grammaticali dovuti al tentativo di scrivere la lingua ebraica nell’ordine delle parole russo e errori tecnici dovuti all’uso di un passaporto “fac simile” malamente modificato.

Una iterazione precedente finto documento riporta come numero di registro della Guardia Nazionale il codice 07049100 in luogo del corretto 23313931.

Va molto meglio dell’assai improbabile 12345678 (quella che, secondo il noto film “Spaceballs – Balle Spaziali” è “La combinazione che un idiota userebbe per la sua valigia“), usato nella precedente iterazione, dove il falsario, non riuscendo a trovare un documento della Guardia Nazionale o non avendo l’astuzia di manipolare un timbro fac-simile per introdurre il numero corretto si era limitato ad applicare il timbro fac-simile in calce al documento falsificato.

Per finire la falsificazione non tiene conto che anche nel codice militare Ucraino non esiste la fucilazione del disertore, anzi, non esiste la fucilazione in toto e gli illeciti in tempo di guerra sono puniti con la reclusione fino al massimo edittale di anni dodici.

Conclusione

Lo sgrammaticato falso ordine di sparare ai disertori in Ucraina aderisce in pieno alla costante campagna diffamatoria filorussa che cerca di descrivere su canali interni destinati poi a “tracimare” in Occidente il popolo Ucraino come composto da nazisti guerrafondai pronti ad uccidersi a vicenda e tesi alla distruzione del popolo russo, descritti come nobili eroi del “comunismo vintage” che ha sconfitto il Nazismo e vuole solo il bene dell’umanità e la “rieducazione” del popolo Ucraino ai loro valori “superiori”.

Si presenta con diverse anomalie mutuate da falsi simili.

Aggiornato coi rilievi sulla traslitterazione errata del nome Kuzmich ripetuta in ambo i testi

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