Le fonti russe inventano una pubblicità Giapponese contro l’Ucraina
Le fonti russe inventano una pubblicità Giapponese contro l’Ucraina: e non è la prima narrativa del tutto strampalata partorita dalle stesse.
C’è del metodo però nella follia: in questo caso la fake news è la pseudo-pubblicità di una nota catena di sushi Giapponese. In una immagine in stile nipponico dove un cuoco tappa in malo modo la bocca di una donna Ucraina urlando “Cambiamo argomento, parliamo di questo sushi delizioso”.
C’è solo un problema: come per molte altre creazioni delle “fonti russe”, ci troviamo di fronte ad un falso.
Le fonti russe inventano una pubblicità Giapponese contro l’Ucraina
La compagnia alla quale è stata attribuita la pubblicità è Umeoka Sushi (Sushinomodori), che tutt’ora ospita sulla sua homepage una nota di smentita.
Cosa alla quale le “Fonti Russe”, che hanno incassato rumorose smentite dal Memoriale del campo di concentramento di Auschwitz e dal Memoriale di Sachsenhausen (che ha annunciato azioni legali) per fotomontaggi anti-Ucraini dovrebbero ormai essere del tutto abituate.
Nota scritta in lingua giapponese, della quale possiamo fornire traduzione.
Da Giovedì 11 Agosto è circolata su Internet (principalmente su Twitter) un’immagine che riguarda l’odio verso la Repubblica Ucraina, che utilizza il logo della nostra azienda Umeoka Sushi Co.
Come azienda non abbiamo pensieri discriminatori contro determinate razze, etnie o paesi.
Desideriamo informarvi pertanto che tali immagini reperite su Internet non hanno alcun rapporto con la nostra azienda.
Grazie per la comprensione.
Si tratta quindi di una fake news.
Lo scopo della fake
I colleghi Ucraini su questo hanno un’opinione che possiamo corroborare con quanto emerso dagli ultimi rapporti dei fact checker Europei aderenti ai circuiti IDMO ed EDMO.
Circuiti ai quali ci onoriamo di partecipare fornendo dati per il rapporto mensile.
Leggiamo ora i rapporti mensili relativi a Maggio e Giugno, anticipandovi quanto sarà pubblicato col rapporto di Luglio, i cui dati sono stati consegnati ai circuiti.
Le “fonti russe” hanno tentato un’escalation della disinformazione a colpi di notizie sempre più improbabili e grottesche. Ad esempio interpellanze parlamentari sulla presenza di onnipotenti mutanti ucraini dai superpoteri e dal corpo invincibile in grado di fare scempio di mezzi corazzati e soldati russi.
Oppure improbabili sondaggi inesistenti per cui “milioni di Europei” sarebbero pronti a rinnegare la loro patria per marciare al fianco di Putin invadendo l’Europa in nome della Russia.
Lo scopo (oltre che inventare un inesistente “sostegno internazionale” alla Russia) è creare una sorta di “disaffezione” verso l’Ucraina.
Inondare l’opinione pubblica delle notizie più assurde, infondate, dei peggiori complotti vomitati dai social e ripuliti da vere e proprie “fabbriche di Troll” pronte a rimestare nel torbido e rilanciare.
Lo scopo è creare una disaffezione artificiale verso l’Ucraina, fomentando una sovraesposizione. Inquinando il dibattito a colpi di fake news si cerca di creare l’immagine di un Occidente “stanco” di sentir parlare dell’Ucraina e desideroso di abbandonare il conflitto al suo destino.
Allo scopo provvedendo loro stessi ad alzare il volume con l’equivalente di urla spesso scomposte e belluine.
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