Fermate la caccia alle tracce per l’esame di maturità e l’aiuto degli hacker: sono solo fake news

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
Fermate la caccia alle tracce per l’esame di maturità e l’aiuto degli hacker: sono solo fake news Bufale.net

Fermate la caccia alle tracce per l’esame di maturità: col ritorno agli esami scritti sono tornate anche le bufale vintage.

Improbabili attacchi hacker, denunciati da Studenti.it come falsi, di hacker pronti a diffondere le preziose tracce. Personaggi in cerca di soldo facile pronti a dichiarare nei meandri della Rete di poter vendere le tracce in anticipo. Ma anche studenti pronti a passare la notte in bianco scartabellando tra le chat che hanno preso il posto dei forum dei loro predecessori in cambio della salvifica fuga di informazioni.

Ma passare la notte in bianco alla ricerca di fughe di informazioni vi farà solo arrivare all’esame stanchi e impreparati.

Comprare le tracce online vi farà sprecare il vostro denaro (e consegnare i vostri dati a sconosciuti) in cambio di un pugno di mosche.

Era un problema già noto nel 2015, ma anche prima. È un problema vecchio come il mondo della scuola, ma che i mezzi social hanno solo aumentato.

Il plico tracce

È vero che le tracce della prima prova sono state consegnate in forma crittografata a partire dal giorno 16 giugno: ma la chiave telematica di decrittazione sarà rilasciata solo domani mattina.

Un improbabile hacker che dichiari di essere in possesso della chiave o di averla ottenuta mediante le sue abilità mente sapendo di mentire.

Per decrittare una chiave sconosciuta, anche avendo a disposizione i computer più moderni del mondo, ci vorrebbero milioni se non miliardi di anni.

Figurarsi farlo in un paio di giorni scarsi per vendere le tracce in anticipo.

Nonostante tutto questo, le percentuali rilasciate dalla Polizia Postale e delle Telecomunicazioni in collaborazione col portale Skuola.it sono sconfortanti.

Un po’ di dati e un po’ di bufale

All’incirca un maturando su dieci si dichiara invece convinto di poter trovare le tracce su Internet.

Uno su quattro dichiara che anche se non troverà la traccia esatta, quantomeno qualcuno che gli passi “l’argomento” riuscirà a trovarlo facilmente, nonostante quanto abbiamo detto sul fatto che i plichi telematici saranno aperti solo poco prima della prova.

Addirittura uno studente su due, vittima di una concezione della Rete che vediamo spesso negli ambienti delle fake news si dichiara convinto che il Governo spii i forum e le chat per poter cambiare la traccia in corsa qualora le indiscrezioni fossero troppo vicine.

Cosa che, come abbiamo visto, è incompatibile col sistema di trasmissione delle prove.

Uno studente su quattro si dichiara invece favorevole alla pessima pratica di passare la notte in bianco alla ricerca delle indiscrezioni.

Tredici studenti su cento si dichiarano disponibili a occultare uno smartphone sulla loro persona, cercando il supporto di servizi a pagamento di compravendita di tracce già svolte.

Tra tutte le fake news sin’ora evidenziate, questa potrebbe avere un fondo di verità. Nel senso che male intenzionati pronti, dopo il rilascio delle tracce, a vendere le stesse online potrebbero esserci.

Ma la Polizia Postale monitora costantemente la rete. E non certo per “cambiare le tracce”, ma proprio per simili distorsioni.

E contrariamente a quanto quei tredici studenti su cento pensano, essere trovati col cellulare in tasca non comporta un ammonimento formale e il sequestro del dispositivo, ma l’esclusione dalla prova e quindi la bocciatura in tronco.

In bocca al lupo quindi, ma fatevi furbi.

 

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