Extracomunitari picchiati alla festa del Krampus

di Bufale.net Team |

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Extracomunitari picchiati alla festa del Krampus Bufale.net

Quando qualcuno ha il chiodo fisso, ha il chiodo fisso. Non c’è che dire. La cronaca ci ha dimostrato che le bufale più gettonate sono quelle che incrociano il palese odio del diverso con la Bufala del Giustiziere.

Quel genere di bufala nota per rendere automaticamente chi la legge una persona peggiore, trasformando un “semplice” leone da tastiera in un cane rabbioso con la bava alla bocca che latra il suo odio impotente contro il nemico di turno.

Lo straniero è percepito come un nemico? Ben venga inventarsi bufale dove ariani nerboruti massacrano, distruggono e vilificano l’avversario, percuotendolo ed infliggendo disumane sofferenze per un pubblico da tastiera pronto allo show.

Anche se lo Show non esiste.

La storia dietro la bufala

La festa del Krampus, a Vipiteno (Trentino Alto-Adige), è la prova degli stretti legami tra gli Altoatesini e la tradizione germanica, maggiormente presente della tradizione italica.

Il Krampus è una creatura germanica che potrebbe essere definito dai non germanofoni come un Grinch pompato di steroidi.

In realtà il mito del Krampus predata, e di molto, il mito del Grinch, ma questa è solo un’esemplificazione. Laddove Babbo Natale, al secolo Santa Claus (San Nicola) è una figura beata, un santo e buon padre di tutti i bambini del mondo che reca loro doni, il Krampus è un demone empio ed inquietante pronto a punire i bambini malvagi con ferocia.

Il mito è precedente lo stesso Santa Claus: come per Halloween, leggende pre-esistenti si sono unite alle celebrazioni postCristiane in una sorta di retcon.

In originale il Krampus nasceva come mito educativo, come le fiabe, nelle loro versioni più oscure e primitive. A metà tra il Baccanale e la territio, il Krampus rappresenta sia la repressione degli istinti negativi e brutali che, una volta l’anno, possono essere sfogati che l’immancabile punizione per il bambino cattivo.

Introdotto Babbo Natale, venne aggiunto un nuovo elemento alla leggenda.

Il Krampus, nelle sue scorribande punitive, venne descritto come seguire un gruppo di ragazzini che, vestiti da demoni, derubavano e aggredivano gli abitanti dei villaggi, senza freni alcuni, pronto a ripagare la loro brutalità con la narrazione eterna. I ragazzi, spaventati, si pentirono e convocarono Santa Claus in persona, che riuscì a sconfiggere il Krampus domando la sua brutalità.

Da quel momento Babbo Natale avrebbe ricompensato i bambini buoni della Terra ed il Krampus avrebbe punito severamente i bambini cattivi.

La parata del Krampus, presente anche a Vipiteno, mostra proprio questo momento: finché Santa Claus è a vegliare sul Krampus, questi è costretto ad obbedire alla sua volontà e limitare i suoi istinti distruttivi.

Ma quando Santa Claus va via, il Krampus torna alla sua natura empia e malvagia e, localizzati i giovani vestiti di stracci e dipinti di fuliggine infernale per imitare l’aspetto dei demoni, offeso ed irritato dall’appropriazione si scaglia su di loro mimando gli atti di violenza che il Krampus reale avrebbe compiuto.

Ovviamente i figuranti indossano protezioni sotto i loro vestiti.

Ovviamente, non si tratta di vero e proprio blackface, anche se indubbiamente vi somiglia, ma di costumi che richiamano un fanciullo vestito da demone infernale, che si cosparge di fuliggine per simulare le bruciature del fuoco degli inferi.

E, naturalmente, anche la violenza simulata è rigidamente normata, e gli eccessi puniti dall’amministrazione.

La bufala

Un personaggio folkloristico che insegue personaggi in apparente blackface: quale migliore tentazione per imbastire una bufala del Giustiziere perfetta?

Comincia tutto da un tweet in lingua inglese, che trasforma improvvisamente Vipiteno in un Paese Austriaco

Imbastendo la solita bufala del Giustiziere

Meraviglioso

I migranti cercano di disturbare la parata di Babbo Natale in Austria

Ma si sono scordati che il Krampus (un tipo di diavolo cornuto) è di guardia e non vuole prendersi la loro mer*a!

Come nella bufala del Giustiziere, abbiamo la gioiosa e carnascialesca esultanza nel vedere un “eroe”, in questo caso l’empio demone, percuotere selvaggiamente i pericolosi stranieri.

Naturalmente, nata la bufala all’estero non potevamo non aspettarci una traduzione

Così ecco che gli immigrati in Austria diventano

Extracomunitari bloccano una esibizione folkloristica di costumi sardi. Questa la reazione… Penso gli sia passata la voglia di urlare…

Al prossimo passaggio probabilmente si arriverà al Ministro dell’Australia che picchia gli immigrati nell’aereporto di Airport Security.

Tutto questo ha costretto l’amministrazione della festa a rilasciare un lungo comunicato: assicurando non solo sanzioni per chi ha ecceduto nella raffigurazione, ma verso chi ha usato la loro rappresentazione sacra per imbastire una bufala

«Non viene messa in dubbio la veridicità del video, ma vengono respinte le accuse razziste collegate ad esso (accusa sollevata da “Bolzano Solidale”, ndr). I ragazzi frustati del video sono amici e conoscenti dei diavoli di Vipiteno». «Le persone che si vedono nel video del 5 dicembre e che vengono frustate dai diavoli sono i cosiddetti “Tratzer” ovvero “disturbatori” o “provocatori”. Sono esclusivamente giovani ragazzi del luogo, appositamente attrezzati per questo spettacolo con abbigliamento e imbottiture adeguati. Tutto questo nella consapevolezza della tradizione ultracentenaria dei diavoli a Vipiteno. Tutte le persone, compresa quella a terra, sono conosciute dai Tuifl, e hanno volontariamente cercato questo confronto, con una forma deliberata di provocazione in attesa di una punizione. Gli altri spettatori non vengono nemmeno toccati», prosegue la nota. Poi, sull’eccesso di violenza: «Il comportamento violento sarà sanzionato anche internamente con una decisione che potrà anche portare all’eventuale esclusione dall’associazione».

O, citando direttamente il comunicato

Purtroppo, l’organizzazione è stata costretta ad intervenire due volte: una volta per ribadire le proprie direttive ai figuranti, e una volta per evitare che i viralizzatori li usassero come schermo dei loro astii privati.

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