DDL Concorrenza: Riconosciuta la figura del Content Creator a livello legale

di Shadow Ranger |

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DDL Concorrenza: Riconosciuta la figura del Content Creator a livello legale Bufale.net

Dopo anni viene riconosciuta la figura del Content Creator a livello legale. Obiettivo non da poco: l’Italia come abbiamo visto più volte in passato ha avuto modo di dimostrarsi in perenne arretrato nei confronti del settore tecnologico.

Nel pieno della guerra degli Home Computer, il passaggio di consegne tra l’Atari VCS e i computer Apple, Commodore e Tandy come strumenti dell’intrattenimento, la Procura di Torino (25 maggio 1982) deliberò che in fondo i videogiochi erano “aggeggi creati per sollevare dalla noia gente sfaccendata” e quindi non potevano essere applicate ad un settore nascente e poi dimostratosi una miliardaria fabbrica dei sogni e del denaro le tutele autoriali.

In una società che sembra risolvere il problema delle professioni e del settore online col piglio del personaggio di Abramo Ledda in Padre Padrone che, pastore egli stesso, rigettava l’idea di ogni lavoro che non producesse un prodotto fisico lanciandosi in invettive barbariche contro artisti e suonatori, i passi avanti sembrano avvenire in modo lento e travagliato.

Accettiamo le televendite come un imprescindibile verità di natura, anzi un rito para-religioso per le massaie di generazioni, ma riteniamo gli influencer una forma di “parassiti che devono andare a lavorare“, col sottoprodotto di renderne l’inquadramento fiscale difficile.

Siamo riusciti dopo decenni a dare in inquadramento alle sale giochi e ai videogames, ma non sappiamo ancora cosa sia una sala e-Spor e come inquadrarla dal punto di vista legale.

Abbiamo anche noi dei campioni mondiali di eSport: ma semplicemente a nessuno importa.

In una società in cui persino lo SPID è visto come un titanico ostacolo ad una vita felice, il settore degli operatori del digitale vive in un limbo.

Tra questi il “Content Creator”.

DDL Concorrenza: Riconosciuta la figura del Content Creator a livello legale

Content Creator significa “creatore di contenuti”.

I divertenti video che guardate ogni giorno, anche da volti stabiliti e noti dell’universo digitale non si generano dal nulla. I video di Rick DuFer, Giorgio Taverniti, Andrea Panciroli, Andrea Ciraolo, Breaking Italy, Casa Surace, I Sansoni, Gli Autogol e I Soldi Spicci, partecipanti all’iniziativa.

Ma anche i video divulgativi di Barbascura X, eccellenti per insegnare la scienza in tutti i suoi aspetti, o la satira sociale e politica di Cartoni Morti.

Parliamo di creazioni che non nascono dal nulla e sono lontanissime dall’essere i “passatempi per sfaccendati” che in un remoto passato consideravamo i videogames ed oggi consideriamo i video.

Al senato viene approvato un emendamento che riconosce la figura del Content Creator a livello legale

ART. 28. Al comma 1, dopo la lettera l), aggiungere le seguenti:

l-bis) individuazione di specifiche categorie di controlli per i creatori di contenuti digitali, tenendo conto dell’attività economica svolta;

l-ter) previsione di meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie tra creatori di contenuti digitali e relative piattaforme.

L’opera si deve all’azione fortemente voluta dal WWF – Festival per l’innovazione digitale e il mondo dei creatori di contenuti.

L’obiettivo? Come leggerete sull’agenzia rilasciata dal portale è dare finalmente una chiara tutela legale, giuridica e fiscale dei Content Creator, con diritti e doveri.

Come un CCNL per stabilire condizioni e retribuzioni, ma anche codici ATECO e un trattamento fiscale chiaro e una gestione dei costi del lavoro.

Superando la burocrazia di un limbo che condanna un’intera categoria professionale all’esistenza di fatto e l’inesistenza di diritto per sancire, finalmente, anche a livello legislativo un’esistenza fisica.

Come si è fatto per ogni settore tecnologico dal videogame ad oggi.

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