ALLARMISMO Sperimentazione Farmaci sui bambini – il Governo dice Sì – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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Il “Corriere del Mattino” ha sfornato una mezza bufala condita con amaro allarmismo. Stiamo parlando della campagna pubblicitaria Aifa sui farmaci e bambini, una campagna pubblicitaria che aveva creato polemica già a luglio 2014.
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Il Corriere del Mattino scrive:

È partita la campagna pubblicitaria del Governo italiano a favore della sperimentazione umana di farmaci, nello specifico sui bambini che sembrerebbe facciano da cavie per numerosi test medici pediatrici. È diretta dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
La campagna sta creando un gran polverone etico, genitori indignati protestano e chiedono spiegazioni ma a quanto pare risulterebbe che i farmaci sono sempre stati testati sui bambini, somministrati dagli stessi pediatri consapevoli di tutto.

Il Governo non ha dato alcun “Sì” alla sperimentazione umana pediatrica. Il tema è molto diverso e molto complesso. La parola “sperimentazione” nel cartello sopra riportato è sicuramente poco rassicurante e ormai entrata nell’immaginario collettivo come sinonimo di “orrore“.
L’esigenza dell’AIFA è quella di sensibilizzare i cittadini ad un uso responsabile e consapevole dei farmaci in ambito pediatrico. L’analfabetismo sanitario è presente, come anche l’auto prescrizione dei farmaci. La campagna punta all’importanza di affidarsi al proprio pediatra e non di considerare i bambini come dei piccoli adulti, dove per risolvere un problema clinico basti dare “mezza pastiglia” o “mezze dosi” di farmaci rispetto a quelle prescritte ad un adulto. Ecco altri manifesti usati dall’AIFA:
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L’ultimo manifesto, riportante la dicitura “sperimentazione” è indubbiamente ambigua e provocatoria. L’invito è sicuramente all’affidarsi agli studi clinici, gli unici che possono garantire sicurezza. Su questo tema dobbiamo citare alcuni dati:

L’AIFA è consapevole dell’OFF LABEL in pediatria, ossia l’impiego nella pratica clinica di farmaci già registrati ma utilizzati in maniera non conforme, visto che solo il 30% dei farmaci usati è stato testato.
Secondo l’AIFA, è presente un pregiudizio etico ad esporre i bambini alle sperimentazioni cliniche, ma questo preclude la possibilità di sviluppare farmaci adatti a loro. Per alcune terapie servono più dati e l’avvio di sperimentazioni mirate.
Contrari a questa propaganda sono stati i membri del Movimento Genitori (Moige), che avrebbe deciso di denunciare la pubblicità all’Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria. La Società italiana di pediatria preventiva e sociale (SIPPS) è del parere contrario, favorevoli a curare con più accuratezza i minori.
In merito alla parola “sperimentazione”, la SIPPS spiega ai genitori che lo studio clinico (o “sperimentazione”) non verrebbe eseguita sui nuovi farmaci, ma su quelli impropriamente usati per l’età pediatrica, cercando di trovare loro un profilo pediatrico ed evitare il problema di reazioni avverse che avvengono durante la cura.
La domanda è quindi lecita: se i farmaci non sono stati sperimentati, cosa è stato usato fino ad oggi? Non esistendo studi specifici riguardanti l’efficacia e la tolleranza dei medicinali da parte dei pazienti di età pediatrica, la colpa non va data ai pediatri.
L’allarmismo che si può diffondere di fronte a certi dati genera facilmente un tentennamento da parte dei genitori di fronte alle prescrizioni mediche del pediatra. A rispondere è il responsabile del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile e direttore del Centro di Informazione sul Farmaco e la Salute dell’Istituto Mario Negri di Milano, Maurizio Bonati:

È bene differenziare, per alcune categorie terapeutiche abbiamo già informazioni riguardo sicurezza ed efficacia, e sono generalmente quelli di uso più diffuso, come ad esempio antibiotici o antiasmatici. In questo caso, le sperimentazioni in ambito pediatrico avrebbero solo la finalità di un miglioramento delle terapie, in termini di prescrizione e adeguatezza: ovvero capire quali sono le circostanze in cui funziona un po’ di più o un po’ di meno uno specifico farmaco.

In questo caso, i prodotti più diffusi e utilizzati dai pediatri sono già stati sperimentati, tra questi il paracetamolo e la moxicillina. Non eccediamo, quindi, nell’allarmismo.
La domanda che ci si pone è, dunque, la seguente: continuare con le pratiche OFF LABEL, senza una completa sicurezza, o avviare degli studi clinici affidabili con prospettive future più sicure?
Di seguito il testo pubblicato dal sito dell’AIFA in merito a questa campagna:

La campagna si propone di:

  1. Promuovere un corretto utilizzo dei farmaci in età pediatrica sensibilizzando popolazione generale e operatori sanitari sui possibili rischi derivanti dalla somministrazione a bambini e adolescenti di farmaci autorizzati per l’utilizzo in età adulta;

  2. Rendere consapevoli genitori e medici che l’uso dei farmaci non specificamente approvati per età pediatrica è di tipo “off-label” (ovvero al di fuori delle indicazioni terapeutiche approvate) e che potenzialmente può generare problemi nei piccoli pazienti;

  3. Informare e sensibilizzare la popolazione generale sulle diverse modalità di assorbimento e metabolizzazione dei farmaci nei diversi periodi di crescita; Informare e sensibilizzare medici e cittadini sull’importanza di segnalare gli effetti dei farmaci somministrati in età pediatrica;

  4. Diffondere una maggiore informazione presso i medici e le famiglie in merito al valore aggiunto costituito dagli studi clinici condotti nella popolazione pediatrica per migliorare la qualità e garantire la sicurezza dei farmaci ad essa destinati.

Ecco il video della campagna:

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