Tank russo davanti all’ambasciata a Berlino: l’arte contro la guerra

di Shadow Ranger |

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Tank russo davanti all’ambasciata a Berlino: l’arte contro la guerra Bufale.net

Tank russo davanti all’ambasciata a Berlino: l’arte si schiera contro la guerra e lo fa con una forte vena ironica.

Tank russo davanti all'ambasciata a Berlino: l'arte contro la guerra

Tank russo davanti all’ambasciata a Berlino: l’arte contro la guerra

La stessa che abbiamo visto ad esempio quando uno psicologo finlandese ha deciso di annettere giocosamente il parcheggio dell’ambasciata Russa del suo paese all’Ucraina con un “referendum unilaterale personale” in protesta contro la presunta “operazione speciale” di Putin.

Tank russo davanti all’ambasciata a Berlino: l’arte contro la guerra

In questo caso, dopo lunghi mesi di carte bollate e ricorsi per ottenere i permessi necessari a porre una installazione artistica dinanzi all’Ambasciata Russa a Berlino, la scultura è arrivata.

Una scultura che probabilmente i Russi, convinti ricordiamo da una fake news perdurante che “milioni di cittadini tedeschi sono pronti a prendere le armi contro la NATO per unirsi a Putin“, non si aspettavano proprio: un carro armato russo T-72 distrutto in Ucraina.

Il T-72, modello entrato in produzione a fine anni ’60, era stato distrutto da una mina anticarro nella Bucha martoriata dalla violenza dell’invasione russa.

Il direttore di museo e giornalista Enno Lenze e lo scrittore ed editore Wieland Giebel hanno così potuto acquisirne i rottami e usarli per la creazione della loro installazione.

“Abbiamo messo i rottami dei russi davanti alla loro ambasciata”, ora il carro non si può più “utilizzare per omicidi e attacchi all’Ucraina”, ha scritto su Twitter lo stesso Wieland Giebel.

Il quale descrivendo la sua opera con vasto compendio fotografico ha anche aggiunto messaggi decisamente più coloriti, come

Il carro armato russo distrutto in Ucraina è in arrivo. Il 24 febbraio l’abbiamo messo davanti all’ambasciata di Mosca a Berlino: un simbolo della sua caduta. Coloro che commettono crimini di guerra come Putin e il suo popolo in Ucraina non resisteranno. Via, all’Inferno!

Trasformando così l’arte in un potente messaggio di resistenza e rifiuto dell’accettazione della violenza.

Foto tratta da Twitter

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