Questo documentario del 1950 annuncia la Pandemia del 2020, da meme asceso a bufala

di Shadow Ranger |

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Questo documentario del 1950 annuncia la Pandemia del 2020, da meme asceso a bufala Bufale.net

Questo documentario del 1950 annuncia la Pandemia del 2020 è quel genere di storia che dimostra il segreto di ogni profezia.

Il miglior modo per avere una profezia accurata è scriversela da soli, ma dopo che gli eventi si sono già consumati.

E dimostra anche che il miglior modo di costruire la tua profezia è mescolare fonti d’epoca a narrazioni e suggestioni moderne.

Passiamo quindi a vedere come la creazione satirica di uno scrittore sia diventata malgrado “meme asceso”. Quel genere di scherzo in cui credono tutti, anche le persone sbagliate.

Questo documentario del 1950 annuncia la Pandemia del 2020, gli ingredienti

Gli anni ’50 sono una fucina di suggestioni sci-fi evidenti.

Vuoi perché impiombati saldamente in una guerra fredda permanente che colmava le menti delle generazioni dell’epoca di incubi e suggestioni belliche, vuoi perché l’incubo atomico era ancora fresco nelle menti, la combinazione di sfrenata fiducia nella tecnologia e terrore per il futuro aveva creato un terreno fertile per ogni terrore.

La situazione era sorprendentemente simile a quella attuale, compresa una nutrita presenza di novaxx antelitteram pronti a giurare che i vaccini fossero un prodotto demoniaco prodotto oltre la Cortina di Ferro per rendere gli occidentali deboli e vittima della Minaccia Rossa.

Manifesto antivaccinista dell’epoca

Un esempio moderno può essere la saga videoludica di Fallout, che, ove presa sul serio, sarebbe il sogno bagnato di ogni complottista.

Un mondo alternativo dove la Guerra Fredda non è mai finita davvero, sfociando nel XXImo secolo in un conflitto atomico tra USA e Cina e la creazione di diverse specie mutanti e androidi in grado di resistere alle armi batteriologiche cinesi.

Ovvio che da un clima di terrore e suggestione puoi tirare fuori un po’ quello che vuoi.

La preparazione

Entra ora in scena lo scrittore satirico Max Patrick Schlienger. Un semplice uomo con un semplice sogno: avere un video buffo da pubblicarsi il 29 Febbraio 2020, il primo marzo al massimo (data di effettiva pubblicazione) che avesse la minima attinenza con gli eventi del reale.

Decise così che l’oggetto del video sarebbe stato “rispondere alle teorie antiscientifiche e complottiste nate dal momento in cui COVID19 è diventato un problema”.

E, come anticipato, fortunatamente per lui (ma meno per il resto dell’umanità), parafrasando una frase “arco narrativo” della saga di Fallout “War, war never changes” (ovvero “La guerra, la guerra non cambierà mai”).

La natura umana è sempre stata, e sempre sarà, diffidente, ostile e incline a cercare soluzioni semplici e capri espiatori. L’intento autodichiarato di Schlienger era infatti “farsi beffa delle parti più popolari della disinformazione che si stava diffondendo [durante la prima ondata], come il fatto che COVID19 sia un virus innocuo e si stava iperreagendo ad esso”.

E ricordiamo che mentre Schlienger si convinceva che gli ambienti complottisti stessero sottovalutando il virus per ipotizzare arditi complotti delle autorità i QAnon dichiaravano convinti che in realtà il lockdown fosse un favore personale di Trump all’elusivo Patriota Q per dargli modo di andare indisturbato a casa di Tom Hanks a massacrarlo per salvare i bambini talpa delle fogne. Peraltro fallendo.

Il risultato

E guardando il video la beffa è palese: a scene ottenute montando diverse scene d’epoca facilmente reperibili su siti di pubblico dominio segue uno spot pubblicitario con la promessa di “rivelare il segreto per sconfiggere la pandemia” subito dopo.

Salvo poi chiudere il video subito dopo lo spot promozionale, lasciando lo spettatore a bocca asciutta.

Naturalmente, i colleghi Fact Checker hanno già esaminato il video, parlandone qui, qui e anche sui citati AFP e Snopes, ma questo non ha impedito la diffusione virale di chi ha creduto nella beffa.

Le conclusioni

L’intero mondo del complottismo si basa, per restare negli anni ’40 e ’50, in una versione su grande scala del capolavoro musicale “Ma Pippo non lo sa”.

Un numero ingente, sempre crescente di persone, che a forza di gridare “sveglia!111”, “pecorehhh!!!11” e illudersi di essere gli unici illuminati in un mondo governato dal male, rimbalzano di burla in burla, di bufala in bufala, non avvedendosi che più urlano con convinzione di essere gli unici ad avere ragione, più si rendono ridicoli e grotteschi.

Più esibiscono fieri “verità nascoste”, più diventano preda del ridicolo e del discredito.

Fino ad arrivare al punto in cui le loro grottesche menzogne e la loro ilare capacità di cadere in ogni trappola fomenta la persona sbagliata, e ci ritroviamo dinanzi a gente che lancia molotov ai centri vaccinali.

 

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