Attentato al centro vaccinale: arrestati due novax, l’accusa è terrorismo

di Bufale.net Team |

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Attentato al centro vaccinale: arrestati due novax, l’accusa è terrorismo Bufale.net

Attentato al centro vaccinale: purtroppo sapevamo sin dall’inizio della campagna vaccinale che c’era il rischio.

Spesso le parole si traducono in azioni, e chi si rifà a teorie violente e antiscientifiche con un linguaggio violento, solitamente rischia di passare ai fatti.

Premesse e precedenti nel mondo

L’esempio corre alla storia del farmacista novax americano, complottista, seguace di QAnon, “survivalista accanito” convinto di dover accumulare armi e risorse in vista di un terrificante conflitto che avrebbe probabilmente portato alla Dittatura Mondiale Trumpista.

Individuo che, ebbro delle sue teorie e fomentato da un percorso di vita difficile, trovò doveroso distruggere intere dosi di vaccino allo scopo di evitare che i Poteri Forti mutassero il DNA dei presenti.

Gli stessi Poteri Forti che, secondo la sua testimonianza, gli avevano rivelato su Internet che la Volta Celeste è un coperchio messo dai Poteri Forti per nascondere Dio, che avrebbe presto dovuto distruggere tutte le centrali elettriche per fermare la Rivolta delle Macchine ed ha cercato invano di far sentire in colpa chi l’aveva denunciato dicendogli che se fosse finito in galera si sarebbe rovinato la vita.

Il problema fondamentale del complotto è questo: aggredisce persone rese fragili dalla situazione, le fomenta, le aizza e le incita come cani da combattimento coi polpastrelli abrasi dalla carta vetrata per renderli feroci e cativi.

Ma la responsabilità penale è individuale: a forza di essere fomentati dal complottismo, ci sono persone che cedono agli istinti più feroci, sentendosi paladini di una “nobile causa” con alle spalle centinaia di loro simili nascosti dietro un monitor che li incitano e dei “santoni e guru” che chiamano la guerra sacra.

Quindi alla fine della fiera loro vengono condannate, loro vengono abbandonate, loro vengono distrutte dal frutto tossico delle loro male azioni, e tutti i seguaci spariscono.

I guru non faranno niente per loro, gli “amici su Internet” li rinnegheranno più veloci del biblico canto del gallo.

Alla fine, tutti coloro che cadono nel Complotto pagano da soli le conseguenze delle loro azioni.

Brescia, attentato al centro vaccinale: arrestati due no-vax, sono accusati di terrorismo

Proprio la assoluta certezza, fomentata dal clima complottista di rabbia e ferocia che abbiamo visto, colpisce in questa storia.

Il tre aprile sono state lanciate delle indagini sul getto di bottiglie molotov, un vero e proprio attentato al centro vaccinale che ha colpito una struttura di Brescia, fortunatamente con danni limitati.

Al termine delle indagini sono stati quindi arrestati due soggetti, due cittadini italiani adulti descritti dal nucleo investigativo come

“convintamente orientati, dal punto di vista ideologico, verso le interpretazioni più violente ed oltranziste delle tematiche populiste, no vax ed anti-istituzionali, manifestate in particolare attraverso il web e i social network”

Tra le varie testimonianze raccolte agli atti, c’è proprio la chiamata alle armi di uno dei due, convintamente e lucidamente addentrato in una visione del mondo violenta e oltranzista. Così tanto da affidare ad un messaggio pubblico un vero e proprio testamento di violenza, ovvero

“se vogliamo distruggere il nemico dobbiamo usare la stessa arma ‘la paura’ e la loro paura è la nostra unione. Non ci sono altre soluzioni

Le indagini e i risultati

Svolta nelle indagini è stata fornita dal reperimento di immagini dei soggetti intenti alla preparazione del loro atto

Ne emerge un disegno cosciente di sabotare e ostacolare la campagna vaccinale, ripetendo nel tempo ulteriori atti tesi a terrorizzare la popolazione incutendo in essa il timore di gravi conseguenze se si fossero accostati ai luoghi chiave della vaccinazione.

Cosa che ha comportato il formulare l’accusa di terrorismo con ordigni esplosivo, porto e detenzione di armi da guerra, e la traduzione in custodia cautelare.

Determinata, naturalmente, dal rischio di reiterazione della condotta.

Solo la natura ignifuga della struttura ha evitato ulteriori danni.

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