Post contro Greta: Sindaco di Turriaco chiede le dimissioni di consigliere leghista

di Bufale.net Team |

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Post contro Greta: Sindaco di Turriaco chiede le dimissioni di consigliere leghista Bufale.net

Anche su Bufale ci siamo scagliati più volte contro il meme, strumento sovente di propaganda politica di cui infiniti post contro Greta Thunberg fanno parte.

Tra i quali alcuni meme grevi, decisamente pesanti, irriguardosi.

Il post contro Greta Thunberg

Il post contro Greta Thunberg

Il post, riportato da Trieste Prima dopo la sua rimozione quasi immediata ad opera di Facebook, di per sè è l’ennesima ripetizione dei memes contro Greta Thunberg.

Un manifestino, malamente photoshoppato, con le parole

Tra poco scoprirò anche io la m****a… e allora ciao a tutti!

Nel classico stile del meme, brutale mezzo di attacco politico che colpisce non il forte, ma il debole, e non sul piano della logica, ma sul piano più semplice ed essenziale, quasi primordiale. Donna–> battuta sul sesso, nemico politico–> cattivo. E così via.

La cosa che ha lasciato i social sconvolti è la provenienza di questo post: viene infatti dalla bacheca di M.T., consigliere leghista del Comune di Turriaco, che ha deciso di arricchire la condivisione con un dialettale

E vedi di moverte

Traducibile con e vedi di sbrigarti!

Il sistema di segnalazioni di Facebook ha funzionato, ed il post è stato immediatamente rimosso, ma questo non ha placato la polemica, spingendo M.T. ad affidare ad un commento sulla propria bacheca delle giustificazioni

Il post non l’ho scritto io, l’ho solo condiviso, e ripeto che il senso era quello di far capire che la stanno sfruttando e che poi la dimenticheranno in fretta, poi se volete strumentalizzare quello che ho detto fate pure, non ho assolutamente niente nei confronti di questa povera ragazza, casomai contro chi la sfrutta

Oseremmo dire che ci sono altri modi per esprimere vicinanza ad una ragazza che si assume sfruttata e per la quale si prova pietà che condividere post nei quali le si attribuiscono improbabili appetiti sessuali in grado di distrarla dalle sue idee.

Anche ammettendo la buona fede, e non vi è ragione per non concedere tale beneficio (del resto, siamo tutti innocenti fino a prova contraria), uno dei punti focali della vita politica è che il rappresentante deve esprimersi nel modo più lineare e comprensibile nei confronti dei rappresentati, e che un personaggio politico anche locale non rappresenta solamente la “casacca”, o il suo bacino elettorale, ma rappresenta la collettività tutta.

E la collettività, comprensibilmente, accoglie l’eristico linguaggio del meme con crescente disaffezione, che in taluni casi ha portato anche a conseguenze gravi come la perdita di un incarico ricevuto.

Scende quindi in campo il sindaco di Turriano, che non ha che aspre parole per tale facezia

“Questa volta dunque – precisa tuttavia il sindaco – siamo in presenza di qualcosa di profondamente diverso e non è per me, da nessuna prospettiva la si guardi, una soddisfazione chiedere le dimissioni di un Consigliere comunale di opposizione (della Lega, in questo caso) e non c’è alcuna felicità nel vedere un avversario all’angolo. Rappresenta comunque una sconfitta per la democrazia, perché uno degli eletti si è dimostrato così tanto inadeguato al compito, nei modi e nei contenuti”.

Secondo Bullian “La democrazia e i suoi rappresentanti dovrebbero parlare e far parlare di Turriaco per le discussioni e le realizzazioni su temi di interesse locale e/o generale, dalle questioni ambientali a quelle di genere, dalla mobilità sostenibile alle opere pubbliche e via dicendo, confrontandosi civilmente sugli argomenti affrontati secondo scienza e coscienza. Invece Tricarico, che già ci aveva abituato a simili uscite, anche se non ancora con questa gravità, si è trovato a vomitare in rete – in questo caso – attacchi machisti e sessisti, sintomo di un livello di degrado culturale inqualificabile e inaccettabile. Credo non rappresenti in alcun modo Turriaco – conclude -, che vorrebbe far parlare di sé per altre e più nobili ragioni”.

Si comunque in presenza di un segnale: a prescindere dal colore e dalla casacca politica il post contro, sia esso post contro Greta Thunberg o chiunque altro ha smesso di essere accettato come parte dell’ordinaria dialettica politica.

Facebook interviene, la politica interviene.

Bisogna ripartire da una politica meno urlata, che accantoni il linguaggio del meme per tornare al serio linguaggio della politica.

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