Perché “cancellare ITAlert con ADB” è una pessima, pessima idea

di Bufale.net Team |

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Perché “cancellare ITAlert con ADB” è una pessima, pessima idea Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti messaggi Telegram che rinviano a procedure per “cancellare l’app di ITAlert”. App che abbiamo visto non esistere, ma la guida convinta cita un metodo impropriamente definito hacker per procedere alla rimozione.

Metodo che, vi spoileriamo ma non vi riportiamo in modo integrale per evitare rischi di emulazione, consiste nello scaricare i tool di sviluppo di Android per usare l’Android Device Bridge (ADB) e pasticciare nei file di sistema rimuovendo ogni file col nome cellbroadcast e qualcuno che c’entra poco.

Perché "cancellare ITAlert con ADB" è una pessima, pessima idea

Perché “cancellare ITAlert con ADB” è una pessima, pessima idea

Operazione ovviamente col massimo rischio che qualcosa vada storto, lasciandovi nella migliore delle ipotesi con un nulla di fatto in mano, nelle peggiori con un cellulare instabile o addirittura “bricckato”, ovvero reso inutilizzabile.

Perché “cancellare ITAlert con ADB” è una pessima, pessima idea

Ricorderete che uno scherzo in voga (quelli che rubando il termine dal linguaggio dei gamers chiamiamo “griefing”) nei primi anni di Windows 95 e tutt’ora in voga con le versioni moderne è dire ad un complottista che la cartella “system32” contiene dei files usati dagli hacker dei poteri forti per prendere il controllo del PC e violare la privacy e che l’unico modo per ingannarli (peraltro ottenendo un PC più veloce e sicuro) è cancellarla con svariati metodi.

Tutto quello che otterrete è un computer incapace di avviarsi: la cartella system32 contiene una serie di librerie e files legati a servizi che Windows usa in ogni momento per tenersi in funzione. Togliendoli, Windows semplicemente cerca affannosamente pezzi che non ha più, non essendo più in grado di funzionare.

A quel punto solo una reinstallazione potrà aiutarvi.

Rimuovere componenti di sistema a caso da Android è la stessa cosa.

Come vi abbiamo detto, il cellbroadcast non è una app o anche solo una funzione del cellulare, bensì è connaturata nello stesso sistema di telefonia GSM.

Quindi agendo sul vostro cellulare non potete “rimuovere ITAlert” perché fisicamente lo stesso continuerà a ricevere messaggi. Lo scopo delle improbabili guide è cancellare file di sistema legati ai menù che li rendono agevoli da visualizzare.

L’equivalente di decidere che hai un mostro che vive in casa ed è pronto a ghermirti e mangiarti, ma il modo più efficace per allontanarlo sia mettersi un lenzuolo sulla testa perché se tu non puoi vedere il mostro che ti divora le carni, lui non può vedere te e cesserà di farti male.

E fin qui siamo al grado base del complotto: ma attenzione, come vi abbiamo detto, cancellare servizi a caso sul cellulare non è mai un’ottima idea.

Nel migliore dei casi semplicemente non troverete più il menù per controllare gli alert e vi sarete illusi che essi siano spariti. Tanto, sempre che ci riusciate (cosa come non vedremo scontata) al prossimo aggiornamento di sistema i file saranno installati.

Il "SIM Toolkit", vittima collaterale e innocente delle "Guide alla rimozione"

Il “SIM Toolkit”, vittima collaterale e innocente delle “Guide alla rimozione”

Ma nei casi assai più probabile vi ritroverete di fronte ad uno scenario assai diverso. Scenario esacerbato che tra i servizi di sistema da cancellare molte guide riportano gli stessi servizi operatore relativi alla SIM, quelli parte delle “personalizzazioni dei vari gestori” per gestire agevolmente funzioni come l’home banking, il pagamento da credito telefonico e le ricariche cellulari. Sempre meno usati da quando gli Smartphone consentono di farlo da app operatore, ma comunque parte delle “strutture interne” che fanno funzionare il tutto.

Il vostro cellulare rischia di diventare instabile e inutilizzabile. Al momento in cui il sistema operativo cercherà di accedere a quei servizi (non app) e non li troverà, potreste davvero trovarvi con un cellulare bloccato e ridotto ad un “Mattone per Assisi“, ma senza neppure il vostro nome a testimoniare.

Immaginate di entrare in una casa sfasciando colonne portanti a caso. Una bella mattina il padrone di casa apre la porta di una stanza che avete reso instabile. In quel momento gli crolla la casa in testa.

Questo è il rischio che vi prendete ogni volta che usate ADB per cancellare servizi a caso improvvisandovi hacker.

Ironicamente, avverando la fakenews diffusa dai noalert per cui “ITAlert blocca il cellulare durante le emergenze“: questa volta per colpa della mano imperita di chi si è cimentato in manipolazioni di sistema.

Peraltro riuscendo nella migliore delle ipotesi a non vedere più il “pannello di controllo” del Cellbroadcast che continuerà ad esistere.

Vi ricordiamo che solo essendo acceso il vostro cellulare comunica costantemente con la cella alla quale siete connessi, anche pasticciare col Cellbroadcast non vi separerebbe da questo necessario cordone ombelicale.

L’unica soluzione è comprare un Tablet senza SIM: più che sufficiente per andare su Telegram e Twitter a spargere complotti, ma privo delle funzioni per ricevere chiamate e messaggi.

Ulteriori conseguenze

Ci ricordano inoltre lettori affezionati che modificare servizi di sistema richiede sovente attivare i cosiddetti privilegi di Root, ovvero di “superutente”. Nessuna guida che abbiamo letto ne riporta l’uso e le conseguenze, ma stiamo parlando di servizi di sistema, potrebbe quindi apparire tra i “consigli del cuggino”. Errore nell’errore.

In caso di un dispositivo evidentemente modificato e in modo imperito, app come Netflix e quelle dei maggiori servizi di home banking rifiuteranno di partire, con buona ragione.

Ammesso che, come anticipato, non abbiate reso inutilizzabile o instabile il vostro cellulare, avrete aperto enormi falle di sicurezza che vi tagliano fuori da ogni servizio a sicurezza elevata (Android Pay, Home Banking, servizi su DRM come acquisto video e libri…) e, in mano ad un cliente occasionale e non perito, aprono la porta ad ogni genere di malware.

Alcuni produttori, come Samsung, inoltre non consentono di “tornare indietro”: una volta “maneggiato” il sistema operativo in modo imperito, una serie di servizi vengono bloccati per sempre.

Ribadiamo che solitamente l’accesso Root è uno strumento potente in mano ad utenti consapevoli: ma siamo sinceri, se avete cercato una guida su Telegram per “Cancellare ITAlert perché il messaggio blocca il cellulare” non rientrate in tale categoria.

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