Mega risarcimento per aver fatto girare le foto del corpo di Kobe Bryant dopo l’incidente

di Redazione Bufale |

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Mega risarcimento per aver fatto girare le foto del corpo di Kobe Bryant dopo l’incidente Bufale.net

La Contea di Los Angeles dovrà sborsare 16 milioni di dollari a Vanessa Bryant, moglie del celebre ed indimenticabile Kobe Bryant, morto a gennaio del 2020 per un incidente in elicottero. Si tratta di un risarcimento danni dovuto a delle foto scattate sul luogo dell’incidente ai corpi senza vita del campione di NBA, della piccola figlia Giannina, e fatte circolare tra persone assolutamente estranee alle indagini.

Grosso risarcimento alle famiglie per aver fatto girare le foto del corpo di Kobe Bryant dopo l’incidente

Dalle bufale riportate in passato sull’incidente, ad una notizia vera. Non ci sono stati dubbi da parte della giuria che ha preso parte a tale processo, che si è svolto nella giornata di ieri a Los Angeles, è stata invasa la privacy delle vittime e dei loro cari. Per Vanessa Bryant arriveranno quindi 16 milioni di dollari, ma non sarà l’unica ad essere risarcita, infatti anche Chris Chester, che ha perso moglie e figlia nell’incidente, si ritroverà con 15 milioni di dollari da parte della Contea di Los Angeles.

Furono nel dettaglio pompieri ed agenti a scattare le prime immagini dell’incidente ed il loro errore è stato quello di mostrarle a persone che non avevano assolutamente nessun tipo di coinvolgimento con le indagini. Inizialmente Vanessa Bryant aveva chiesto ben 40 milioni di dollari di risarcimento, mentre Chris Chester aveva fatto richiesta di 30 milioni. Entrambi avevano il terrore che queste immagini, capitate in mani sbagliate, potessero poi circolare sui social, diventare davvero di dominio pubblico. Come ha riportato La Gazzetta dello Sport.

In realtà questo non è avvenuto, ma ciò non toglie che sia stato commesso un reato da parte di questi agenti e pompieri che hanno mostrato le immagini dei corpi senza vita di Kobe Bryant, della figlia e delle altre due vittime a persone che con le indagini non avevano alcun tipo di legame. La legge sulla privacy è chiara in circostanze di questo tipo e la giuria non ha potuto fare altro che dar ragione a Vanessa Bryant e Chris Chester, seppur ridimensionando di un po’ le richieste economiche per il risarcimento danni. Pessima idea aver fatto girare le foto dell’incidente.

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