La bufala dei magazzini di McDonald’s sequestrati, le “denuncie” e l’ombra del boicottaggio proPal

di Bufale.net Team |

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La bufala dei magazzini di McDonald’s sequestrati, le “denuncie” e l’ombra del boicottaggio proPal Bufale.net

Comincia oggi il mese di sconti invernali di McDonald’s, con la gustosa anteprima (in ogni senso) di un Crispy McBacon a tre euro. Purtroppo dal conflitto a Gaza è cominciato l’assalto delle fake news contro la nota catena alimentare, già oggetto delle più grossolane fake news.

La bufala dei magazzini di McDonald's sequestrati, le "denuncie" e l'ombra del boicottaggio proPal

La bufala dei magazzini di McDonald’s sequestrati, le “denuncie” e l’ombra del boicottaggio proPal

Additivi misteriosi, consumo di carne umana e macchinari per processarla presi dagli episodi dei Teletubbies, ed ora anche le accuse di essere “a favore di Israele”. Cosa che in tempi in cui le fabbriche del falso filorusse sembrano aver riconveritito in fretta e furia la produzione per spingere Hamas (vedi editoriale su Linkiesta) comporta diventare l’oggetto di ogni serie di fake news.

La bufala dei magazzini di McDonald’s sequestrati, le “denuncie” e l’ombra del boicottaggio proPal

Come quella sulle “denuncie”, oltre 300, che sarebbero arrivate alla catena per “carne e pane scaduto”

Se di una notizia non trovate traccia nel “Mainstream” non è perché “noncielodikeno” ma perché è una oggettiva fesseria: ovviamente non esistono i sequestri di “magazzini di McDonald’s”, non ci sono centinaia di “denuncie” (sic!) e, a oggi, gli unici problemi dati dai Winterdays sono le ovvie file provocate da una combinazione di sconti, tempo libero nel periodo invernale e quella dose di FOMO (“Fear of Missing Out”, “paura di perdersi l’Evento del momento”) per cui ogni volta che in un evento ti viene proposto un prodotto, decidi di volerlo anche se non sapevi di poterlo desiderare.

La prova della matrice “ProPal” di questa ed altre bufala arriva esaminando tutte le fake news che l’hanno preceduta e la accompagnano.

Ad esempio quella da noi esaminata di una immaginaria folla francese che avrebbe coperto un esercizio commerciale di letame dichiarandosi a favore dei Palestinesi, presa in realtà da una protesta di agricoltori e coltivatori locali per chiedere l’uso maggiore di prodotti francesi (rischio peraltro da noi non esistente in quanto un accordo con Coldiretti, Inalca e A.I.A. assicura l’uso di materie prime locali).

Oppure quella, diffusa da account in lingua araba, secondo cui McDonald’s avrebbe deciso di sostituire gli imballi rossi e gialli con imballi blu e bianchi per prendere le parti di Israele nel conflitto omettendo che gli imballi di carta vengono regolarmente usati come “sostituti” per le scatole di cartoncino e che il particolare cromatismo bianco blu è stato usato per una celebrazione del 55mo anno delll’introduzione del Big Mac, il cui primo storico imballo era di quei colori.

Unita al ritorno della fakenews per cui sarebbe possibile identificare “i prodotti israeliani” dal loro codice a barre e che esiste un “elenco di compagnie ebraiche/sioniste” che comprende la nota catena da boicottare, è chiaro come il sole da dove provengano questi attacchi strumentali e con quale scopo ideologico.

Conclusione

La fake news dei magazzini di McDonald’s sequestrati e delle numerose “denuncie” a carico della compagnia fa parte di un lungo insieme di attacchi frontali alla compagnia, cominciati con le nuove tensioni tra Israele e Palestina a Gaza, e strumentali all’accusa rivolta alla catena di essere “sionista” o quantomeno di supportare Israele, come corroborato da diverse fake news anche da noi censite.

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