Il video delle donne in burqa bloccate dalla cassiera è creato con AI
Il video delle donne in burqa bloccate dalla cassiera è creato con AI: e non solo, è parte dell’inflazione di slop AI creati con lo sdoganamento dei sistemi generativi di ultima generazione.
Non siamo ingenui: le fake news sono sempre esistite. Quello è che cambiato è la facilità con la quale è possibile vomitare sui social una quantità abnorme di video falsi in poco tempo. Fino a cinque-sei anni fa bisognava prendersi il disturbo di cercare delle immagini decontestualizzate, editarle alla bisogna con Photoshop, aprire un portale e caricarle. Portali come il “Fatto QuotiDAIno” e la “ReFubblica” (imitazioni di giornali famosi) potevano pubbblicare tre-quattro fake al giorno.

Il video delle donne in burqa bloccate dalla cassiera è creato con AI
Oggi è possibile riempire una intera galleria TikTok e YouTube Shorts di video fake che saranno commentati da utenti così inclini al livore da non leggere gli avvisi automatici come se fossero verità.
Il video delle donne in burqa bloccate dalla cassiera è creato con AI
Il video, scaricato e ripubblicato su diverse piattaforme, vede due donne in burqa che si allontanano sbuffando dopo essere state scacciate in malo modo.
E non importa che la fonte originale riporti il segnalino
Contenuti sintetici o alterati
Audio e immagini sono state modificate notevolmente o generate digitalmente
Informazioni da OpenAI
Conseguente il tentativo di caricare su una piattaforma online un contenuto creato con l’intelligenza artificiale, che quindi contiene i watermark digitali di OpenAI.

Altre iterazioni del video
Non importa neppure che durante il video le mani delle donne velate si trasformino in assurde chele deformi perché le dita si fondono assieme (tratti tipici della AI) e che il vigilante sembri una immobile statua di sale.
Sia nelle versioni iberiche che Italiane della bufala comparirano commenti livorosi e rancorosi che elevano la (immaginaria) commessa ad eroina insultando le donne velate che, in quanto “straniere” meritano la pubblica umiliazione per aver “voluto imporre i loro costumi”.
Si tratta di un video del tipo ragebait: si presenta un personaggio negativo, solitamente una minoranza, e si addita all’odio feroce del pubblico per strappare dei likes.
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