Il messaggio WhatsApp sulla ranitidina che provoca il cancro

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
Il messaggio WhatsApp sulla ranitidina che provoca il cancro Bufale.net

Il messaggio WhatsApp sulla ranitidina è un tentativo di cavalcare una notizia vera di cui vi abbiamo già parlato. Il concetto è sempre quello apparso nella poesia di Kipling titolata Se:

Se riesci a sopportare il sentire le verità che hai detto
Travisate da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi

In questo caso i furfanti hanno deciso di prendersi beffa non già degli stolti, ma degli spaventati.

E con un mezzuccio assai semplice, dal quale vi avevamo messo più volte in guardia.

Riassunto delle puntate precedenti

In questi giorni l’AIFA ha disposto il ritiro dal commercio di una serie di farmaci contenenti ranitidina. Un elemento questo che, teoricamente, è ubiquitario e non pericoloso in basse concentrazioni, ma potrebbe diventarlo con l’aumentare della dose.

Con la salute non si scherza: noi non siamo medici e neppure molti di coloro che hanno diffuso la notizia.

Come l’AIFA ha dichiarato nel suo comunicato, vi abbiamo ricordato di recarvi dal vostro medico curante, senza allarmismo ma con celerità, chiedendo una terapia sostitutiva che non contenga farmaci a base di ranitidina almeno fino a ulteriori determinazioni in tale senso.

L’AIFA ha anche predisposto un pratico elenco di farmaci per il quale è stato disposto il ritiro dal mercato e farmaci dei quali è stato disposto il divieto di uso.

I link sono cliccabili, e portano ai PDF indicati. Scaricateli e leggeteli: è assai importante.

Vi riportiamo per completezza l’elenco fornito dai quotidiani, come Repubblica, ed estrapolati da questi elenchi, che già riprendemmo nel passato articolo

Si tratta dei lotti di Buscopan Antiacido 75 mg compresse effervescenti numero 181379, 181379, 181381, 181382, 181380, 181383 con scadenza 01/05/2021; 744552 con scadenza 01/02/2020; 162521, 162522 con scadenza 30/09/2019; 170939, 170938, 170936, 170935, 170937 con scadenza 01/04/2020.

Un altro farmaco per cui è stato disposto il divieto d’uso è lo Zantac, compresse, compresse effervescenti, sciroppo e fiale.

Gli altri farmaci ritirati dal mercato o bloccati per precauzione sono: Ranitidina Almus, Ranidil, Ranidil Fiale, Ranidil compresse, Ranidil Sciroppo, Ranidil compresse effervescenti, Raniben compresse, Ulcex compresse, e fiale, Ranitidina Doc Generici, Ranitidina Eg, Ranibloc, Ranitidina Pensa, Ranitidina Alter, Ranitidina Aurobindo, Ranitidina Salf, Ranitidina Tecnigen, Ranitidina Zentiva, Ranitidina Hexal.

La beffa crudele

Qualcuno in vena di scherzi di brutto gusto ha deciso che sarebbe stato sommamente divertente sparigliare le carte diffondendo mediante WhatsApp rescritti parziali della notizia ma con elenchi di farmaci di uso comune, ubiquitari in ogni casa, e non contenenti in nessun caso ranitidina.

Il falso elenco di farmaci nel messaggio WhatsApp sulla ranitidina

Il falso elenco di farmaci nel messaggio WhatsApp sulla ranitidina

Nel bizzarro elenco, sempre crescente di condivisione in condivisione, appaiono farmaci di ogni tipo, perlopiù della categoria dei FANS, medicinali ricordiamo del tutto privi di ranitidina con l’unico elemento in comune di essere diffusi e presenti in ogni casa e di essere stati in passato protagonisti di un caso di allarmismo di cui questa pagina si è già occupata.

L’elenco è infatti tratto direttamente da una bufala allarmistica del 2014, quando un pubblico di disinformati, letti gli effetti collaterali di taluni farmaci se somministrati a cardiopatici, decisero di dedurne che i farmaci “causavano infarti”.

Siamo quindi ad una possibile bufala Voltron: una bufala ormai morta e sepolta trae nuova linfa vitale fondendosi ad una notizia di gran viralità e resuscitando sotto una nuova forma. Esattamente come nella serie animata della nostra infanzia cinque robot a forma di leone, posti davanti ad un nemico imbattibile, potevano unirsi formando un leggendario spadaccino meccanico in grado di sconfiggere l’avversario e proseguire le sue avventure.

I rischi

Ovviamente, un “finto elenco” creerà molti problemi agli operatori del settore, costretti a rassicurare un pubblico spaventato.

Ma anche chi ha diffuso questo appello rischia, e grosso: vi abbiamo già detto che il reato di procurato allarme si applica anche alle catene di S. Antonio, e riteniamo vi sia abbastanza materiale per sanzionare i condivisori.

In ogni caso ricordate che, per questo ed altri casi relativi a revisioni farmaceutiche, gli unici elenchi che conviene consultare sono pubblicati sul sito dell’AIFA, e l’unica personalità da contattare è il vostro medico curante.

E non Goccediluna07, ragazzino/a un pochitto pazzerello che ha scoperto le gioie di WhatsApp…

 

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