Gattino compare in udienza, Giudice tiene lezione sulla sicurezza online: colpa dei filtri di Zoom

di Shadow Ranger |

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Gattino compare in udienza, Giudice tiene lezione sulla sicurezza online: colpa dei filtri di Zoom Bufale.net

Gattino compare in udienza non è esattamente quel genere di notizia che avremmo pensato sentire. Beh, dopo aver visto Julian Ross incriminato e assolto per violenza di genere, sinceramente credevamo di aver esaurito la nostra salva di sorprese giudiziarie.

Ma così non è stato. Comunque dal male può nascere il bene, e tutto questo è stato utile per una interessante lezione da parte di Roy Ferguson, giudice del 394mo distretto della Corte del Texas.

Gattino compare in udienza, Giudice tiene lezione sulla sicurezza online: colpa dei filtri di Zoom

La storia è quel genere di racconto che la Pandemia ha reso comune anche da noi.

C’è sempre bisogno di Giustizia, quella che si fa nei Tribunali e non sul linciaggio della Rete.

I Giudici e gli Avvocati devono poter continuare a fare il loro dovere, ma il distanziamento sociale non sempre lo consente.

Così anche Giudici ed Avvocati hanno dovuto attrezzarsi con Zoom. Esattamente come gli studenti. Webcam e microfoni di qualità almeno decente sono diventati croce e delizia degli avvocati, che non potendo più presentare i loro casi di persona devono arrangiarsi.

Zoom è diventato lo standard de facto per la Giustizia Digitale di diversi ordinamenti, come quello del Texas.

Ma se pensate che gli avvocati siano miliardari con costosissimi strumenti in studi di megalusso che non conoscono le difficoltà di noi tutti: beh, vi sbagliate.

Gli avvocati sono esseri umani come voi che leggete e chi vi scrive. Anche loro, in questa pandemia, hanno figli che devono seguire lezioni online, districarsi in una vita sociale che non siamo fisicamente stati creati per sostenere in telepresenza come i Solariani di Isaac Asimov e che quindi hanno bisogno di computer, e collegamenti a internet e microfoni e quant’altro.

Quindi può capitare che un genitore avvocato faccia usare l’unico computer disponibile con una connessione Internet e gli strumenti adeguati al figlio. Questo può accadere in Italia, in America… ovunque ci siano padri e madri che hanno bisogno di un PC connesso ad Internet e con webcam e microfono per lavorare e figli che hanno bisogno della stessa cosa per studiare e socializzare in una età delicata.

E può capitare che un figlio non disinserisca i filtri di Zoom, sicché il padre ignaro si trovi in udienza con l’avatar di un tenero micino.

L’udienza, comunque, si è tenuta col garbo e la dolcezza di un Giudice che capisce le difficoltà che tutti viviamo in questa pandemia, e col benevolo “piglio texano” del buon maestro che insegna e non umilia, ha deciso di guidare l’avvocato e rilasciare su Twitter e alla stampa lo spezzone di udienza altrimenti tutelato dal segreto al solo scopo di parlare della sicurezza online a professionisti e studenti in questi difficili tempi.

Lo spezzone contiene il seguente vivace cambio

“Credo lei abbia un filtro inserito nelle impostazioni video”
“Giudice, mi sente? Sono qui! Sono connesso e non sono un gatto…”

La lezione del Giudice Ferguson

Il Giudice Ferguson ha affidato la sua morale a Twitter e alla stampa, con un comunicato che traduciamo

Un consiglio importante per chi usa Zoom: se vostro figlio ha usato il computer prima di voi, prima di unirvi ad una udienza virtuale, controllate le impostazioni Video di Zoom per verificare che i filtri siano spenti. Accendete l’audio: questo gattino ha fatto una richiesta formale in una causa tenuta dinanzi al 394mo distretto.

Questi momenti divertenti sono un sottoprodotto della dedizione degli appartenenti alle professioni legali per garantire che il sistema giudiziario continui a funzionare in questi tempi difficili. Tutte le persone coinvolte lo hanno gestito con dignità e l’avvocato colpito dal filtro ha mostrato un’educazione incredibile. Questa la chiamo vera professionalità!

Autorizzo la stampa a usare questo video. È stato registrato durante un’audizione virtuale nella 394ma Corte del Texas e rilasciato per scopi educativi. È fondamentale però che tale video non venga usato per deridere gli avvocati, ma invece come esempio della dedizione della comunità legale nella causa della giustizia.

Non solo siamo onorati di riportare le parole del giudice Ferguson, che riportiamo inalterate parola per parola, ma riteniamo necessario tradurle e diffonderle.

Diffidandovi formalmente dal deridere non solo l’avvocato colpito da questo errore, ma chiunque in questo motivo patisca anche le conseguenze più impreviste e divertenti di un momento di difficoltà che un giorno ci lasceremo alle spalle.

E quando quel giorno arriverà, sarà l’umanità di persone come il giudice Ferguson a rendere il mondo un posto migliore, non l’ostentata e anche bestemmiata umanità del ridanciano popolo della Rete, esibita un #hashtag per volta con carnascialesca brutalità.

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