Coronavirus, il testamento del medico cristiano Li Wenliang, che ha scoperto il Coronavirus

di Shadow Ranger |

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Coronavirus, il testamento del medico cristiano Li Wenliang, che ha scoperto il Coronavirus Bufale.net

Povero Li Wenliang, non viene lasciato in pace neppure dopo la morte.

Non ripeteremo ulteriormente la storia delle dolorose traversie del dottor Li Wenliang.

Riassunto delle puntate precedenti

Vi ricorderemo solo brevemente come a dicembre del 2019 egli, oftamologo in contatto con altri medici dell’ospedale di riferimento, si avvide di pazienti con sintomi affini a quelli della SARS.

Fece quindi quello che ogni medico responsabile avrebbe fatto: rilevò la cosa ai suoi colleghi, venendo per questo sanzionato dalle autorità per allarmismo.

Di lì a poco il povero dottor Wenliang fu contagiato dal Coronavirus SARS-CoV-2, venendo a mancare in circostanze quantomodo grottesche: mentre era ancora in agonia a causa delle crisi respiratorie causate dalla Polmonite di Wuhan, alcuni giornalisti raccolte le grida di dolore dei suoi parenti decisero che valeva la pena annunciarne la morte.

Causando così nel mondo una raffica di necrologi prematuri, seguiti da scuse, seguiti dalla riproposizione dello stesso necrologio non appena, al termine di quell’agonia, il decesso fu confermato.

Infine il complottismo: un portale pubblicò, a nome di un fantomatico “corrispondente locale”, un bizzarro centone di dichiarazioni spurie incollate assieme, riunite in una sorta di perversa spy story con l’apparizione del fantomatico David Shanfeng (fratello inventato di Li Wenliang) pronto a giurare di avere personalmente condotto un’autopsia che dimostrebbe l’omicidio del dottore.

Ma non la storia non finisce qui

Il testamento del medico cristiano Li Wenliang

Li Wenliang è diventato oggetto post-mortem di una pratica che ben conosciamo: una affermazione o una poesiola carina e viralizzabile viene attribuita a un personaggio famoso, un moribondo da “pagine dell’Amen” o, se possibile, a qualcuno che suo malgrado è diventato ambo le cose.

È così apparso un presunto testamento del medico cristiano Li Wenliang, ricco di citazioni evangeliche. Per referenza, questo, in traduzione

Addio, persone care dure.
Addio, Wuhan la mia città natale.
Che tu possa essere dopo il disastro,
Ricorda qualcuno una volta,
Cerca di far sapere la verità il prima possibile.
Che tu possa rimanere dopo il disastro,
Impara ad essere giusto,

” Ho finito quella meravigliosa battaglia,
Ho fatto la strada da percorrere,
Sto tenendo la strada quando sono protetto.
D ‘ ora in poi,
Ho la corona della giustizia”.

Problema: il dottor Li Wenliang non era cristiano. Non lo è mai stato.

E questa è la parte chiaramente bufala della storia.

Del testamento-poesiola non esistono alcune fonti dirette.

Come per molte bufale “nate dalla Rete” non ci sono occorrenze precedenti ai post che dichiarano di averne prova… prova mai esibita.

La cosa che ci va più vicina è una dedica che, secondo il portale Aleteia, un pastore protestante Filippino avrebbe personalmente come un memoriale per celebrare il ricordo di Li Wenliang.

Memoriale nel quale si parla del presunto “testamento di Li Wenliang”, facendolo seguire dalla poesiola che conosciamo.

Poesiola che sappiamo

è in realtà un componimento poetico scritto in suo onore da altri che hanno immaginato i suoi pensieri. Ma non è di suo pugno.

Concordiamo con Aleteia: probabilmente a molti cristiani avrebbe fatto piacere sapere che Li Wenliang fosse stato “uno di loro”. E probabilmente un poemetto si diffonde più facilmente se lo attribuisci ad un eroe.

Ma in realtà si può anche, semplicemente, riconoscere il valore e il coraggio di un uomo senza cercare di “cooptarlo”.

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