Controlli green pass in campo, le polemiche dietro una fotografia: cos’è successo

di Luca Mastinu |

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Controlli green pass in campo, le polemiche dietro una fotografia: cos’è successo Bufale.net

Controlli green pass in campo? Un’immagine sta circolando di bacheca in bacheca, con una descrizione più o meno corretta ma soprattutto riproposta con un taglio polemico. La foto mostra tre agenti della polizia locale di fronte a tre giovanissimi calciatori. Secondo la descrizione, lo scatto immortalerebbe i tre funzionari nell’atto di controllare il green pass ai giocatori. Approfondiamo insieme.

Il testo che accompagna la foto recita quanto segue:

Ecco questo è il risultato!!
Non vi fa male al cuore??
Controllare il green pass in un campo da calcio!!! I bambini stanno giocando all’aperto!!!!! Ma davvero volete questo?? Vedo la compostezza di un bambino con le braccia dietro la schiena, intravedo un altro bambino mostrare la sua innocenza!!! Un’altro con le braccia incrociate in senso di protesta, perché quello è il significato…dimostrazione del io non ci sto a questa violenza..e poi vedo un allenatore con la mascherina ffp2 all’aperto..e 2 individui in mezzo ad un campo che giocano alla caccia alle streghe!!! Se questo vi fa pensare che è giusto, se questo vi fa pensare che è per la loro salute…avete bisogno di aiuto…di un buono psichiatra che vi aiuti ad uscire dal tunnel

Le normative che regolamentano lo sport agonistico in materia di sicurezza anti Covid sono riportate sul sito ufficiale della FIGC, a questo indirizzo. Norme, queste, alle quali si attengono tutte le società sportive. Di società sportive, infatti, parla la storia dietro questa foto. Tra i commenti al post oggetto della nostra analisi, infatti, qualcuno riporta il link alla fonte, e si tratta di una nota pubblicata dalla Real Elpidiense Calcio, società marchigiana della città di Sant’Elpidio a Mare (Fermo).

La storia dietro la foto

Il post originale è stato pubblicato il 19 gennaio sulla pagina ufficiale della Real Elpidiense Calcio e riporta quanto segue:

Ieri pomeriggio abbiamo ricevuto una visita a sorpresa.
Non è nostra intenzione polemizzare o giudicare l’operato di chi, sicuramente, sta solo facendo al meglio il proprio lavoro al servizio della comunità.
Quella che subito aveva destato qualche preoccupazione si è rivelata poi un’immensa soddisfazione nell’appurare che, dal controllo avvenuto su tutti i nostri tesserati, responsabili e collaboratori presenti, non è emersa nessuna irregolarità, attestando che stiamo svolgendo le nostre attività nel pieno rispetto di ogni singola disposizione governativa attualmente in vigore.
Ne usciremo alla grande.

I commenti indignati: “Collaborazionisti”

Sotto il post non sono mancati i commenti di chi ha mostrato il pollice verso nei confronti della società sportiva: “Vi adeguate a questa farsa grottesca, scrivono, “provo vergogna per voi”, aggiungono, collaborazionisti di questa farsa”, tuonano.

C’è anche chi fa notare che, tra le righe, la società dimostra di non approvare le misure vigenti ma si limita a seguirle. Gli admin della pagina, addirittura, intervengono in un commento per rispondere alle polemiche:

Abbiamo investito sulla struttura, sugli impianti, quindi sugli spogliatoi, sugli spazi esterni, sugli ingressi separati, sulla sanificazione, ecc… ecc…
Ecco da dove nasce la nostra soddisfazione: nel sapere che gli enormi sforzi fatti siano stati accertati ed apprezzati. Ed il tutto per il bene di tutte quelle persone che ci riservano fiducia.

Ancora:

Real Elpidiense fa parte delle UNICHE 21 società marchigiane (e forse italiane) che hanno lavorato ad una proposta e ad un documento alternativo inviato alla Sottosegretario Vezzali, con la speranza che si possa poter rivedere il tutto, a testimonianza del fatto che per primi riteniamo questa normativa ingiusta, illogica e immorale.

Infine, la stoccata a chi ha gridato “vergogna”:

A differenza di moltissimi, siamo abituati a mettere in pratica più che a giudicare e a chiacchierare, e crediamo di averlo fatto anche stavolta.
Ci spiace abbia frainteso, speriamo di non farla più vergognare in futuro (ci conceda la battuta).

In poche parole: nonostante l’opposizione alla normativa, la società ha seguito le regole e proprio per questo ha ricevuto il fango sui social. Secondo i commenti, il polverone sarebbe stato sollevato a seguito di un articolo pubblicato sulla testata locale Marche in Gol che riportava il comunicato della Real Elpidiense Calcio. La soddisfazione della società per la totale regolarità riscontrata dagli agenti è stata intesa dai no-vax, dai no-pass e dai no-random come un atto di collaborazionismo. Per questo motivo la società sportiva si è trovata costretta a pubblicare una nota di risposta a tutte le polemiche.

La replica

Ieri, lunedì 24 gennaio, la Real Elpidiense Calcio ha risposto alle polemiche con una nuova nota:

Non avremmo mai pensato di dover arrivare a questo soltanto per aver comunicato una notizia.
In riferimento al nostro post di Mercoledì 19 Gennaio, relativo al controllo avvenuto durante gli allenamenti dei nostri giovani tesserati, ci preme dare alcuni chiarimenti, sperando di non dover più tornare sull’argomento:

Come appunto annunciato, nel pomeriggio di Martedì 18 Gennaio, durante una regolare seduta di allenamento, la nostra struttura, i nostri tesserati, i tecnici e i collaboratori sono stati sottoposti ad un controllo da parte delle forze dell’ordine che, su ordinanza della prefettura, si sono accertati del regolare svolgimento delle attività su tutto il territorio elpidiense e, quindi, anche del nostro operato.

Il giorno seguente è stata nostra premura notificare che il nostro lavoro si sta svolgendo nel pieno rispetto dell’ordinanza attualmente in vigore, cioè facendo riferimento al famigerato “green pass” ma non solo… anche nella predisposizione di ingressi separati, nell’utilizzo degli spogliatoi e, senza annoiarvi, di tutto ciò che concerne la gestione degli impianti.
Il nostro intento era esclusivamente quello di rassicurare i nostri tesserati (di tutte le fasce di età), ed ovviamente le loro famiglie, che tutto fosse andato bene e che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi, come ad incoraggiarli a continuare a venire al campo perché è stato accertato che tutto viene svolto in massima sicurezza.
Questo post è stato poi “carpito”, e quindi articolato, dalla testata giornalistica Marcheingol che, a nostra insaputa ma immaginiamo in assoluta buona fede, ne ha poi realizzato un articolo.
Da qui l’impensabile…
L’articolo ha scaturito numerosissimi commenti ed interazioni, ed è stato strumentalizzato per far passare un messaggio discostante dalla realtà.
Non era assolutamente nostra volontà quella di prendere una posizione a favore della necessità del “Super Green Pass” e non ci interessa minimamente prender parte a questa polemica. Lo diciamo e lo chiediamo seriamente.
COME SOCIETÀ QUINDI PRENDIAMO TOTALMENTE LE DISTANZE DA TUTTO CIÒ CHE NE È NATO E, RIPETIAMO, STRUMENTALIZZATO, CREDENDO ANCHE CHE QUESTO ABBIA DANNEGGIATO LA NOSTRA IMMAGINE E SOPRATTUTTO I NOSTRI VALORI.

Come qualsiasi altra società sportiva anche noi abbiamo tra i tesserati dei ragazzini che hanno scelto di non sposare l’idea del vaccino (assolutamente legittimo) e crediamo non ci sia cosa peggiore, per chi svolge un’attività a sfondo sportivo, formativo e sociale, di dover “selezionare” chi può e chi non può praticare un allenamento. Troviamo il tutto ai limiti dell’umanità.

Purtroppo però, come in qualsiasi altra professione, non possiamo far altro che rispettare, e far rispettare, le regole, anzi la legge.
Opporsi, o ancor peggio ribellarsi, come qualcuno ci ha suggerito/minacciato, sarebbe il messaggio più diseducativo possibile per i giovani. Senza contare che si commetterebbe appunto un reato.
Che ci crediate o no, quando si ha la responsabilità di formare, educare e accudire oltre 400 giovani una sola cosa non deve mai mancare, ossia la fermezza nel far rispettare le regole, e questo stiamo facendo.

Poi possiamo sindacare sulla correttezza o meno della legge, o meglio dell’ordinanza, in vigore. Come società troviamo questa ordinanza immorale, illogica e non molto intelligente; teniamo anche a far presente che la Real Elpidiense fa parte di quel gruppo di 21 società marchigiane che hanno lavorato ad un nuovo documento, per noi alternativo, poi proposto alla Sottosegretaria Vezzali, insieme alla richiesta di poter rivedere davvero questa decisione, a nostro giudizio insensata.
A testimonianza del fatto che probabilmente la pensiamo come la maggior parte di voi a riguardo ma che, come detto, giuste o sbagliate che siano, siamo abituati a rispettare le regole.
Invitiamo pertanto tutti ad abbassare i toni e a dare la giusta considerazione ai social che, troppo spesso, sono causa di incomprensioni, frustrazioni e distinzioni.

Quindi?

Parlare di controlli green pass in campo, dunque, racconta solo una parte della vicenda: la polizia locale, su ordine della prefettura, il 18 gennaio stava effettuando controlli su tutto il territorio, comprese le strutture sportive. La Real Elpidiense Calcio, con quel post, comunicava con soddisfazione ai tesserati che tutto era regolare e per questo ha scatenato i commenti indignati. I vertici hanno anche precisato che la società non è favorevole alla normativa anti Covid, ma si limita a rispettare le regole.

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