A Lugano in Svizzera tutti senza mascherina, alcune precisazioni sono doverose

di Luca Mastinu |

bufala sindaco di lonigo
A Lugano in Svizzera tutti senza mascherina, alcune precisazioni sono doverose Bufale.net

I nostri lettori ci segnalano un video in costante condivisione che mostra alcune immagini girate a Lugano il 15 maggio 2020 per dimostrare che i cittadini siano tutti senza mascherina. Le riprese contestano le decisioni prese dal governo Conte sul lockdown.

Sostanzialmente il video documenta una situazione di ritorno alla normalità in cui i cittadini siedono nei bar e nei bistrot, camminano per strada e nessuno di essi indossa la mascherina. Per dimostrare l’attualità delle riprese l’autore del video mostra una pagina del Corriere della Sera con la data 15 maggio 2020.

Mentre l’autore riprende lancia una serie di messaggi contro il governo Conte e contro la gestione della pandemia in Italia, che – secondo lui – avrebbe creato un clima di paura e sottomissione contro i cittadini italiani, costretti a indossare mascherine che “nuocciono alla salute”. Della disinformazione sulle mascherine e sull’anidride carbonica abbiamo parlato in un articolo che vi invitiamo a leggere a questo indirizzo. Soprattutto, prima che lo pensiate, vi invitiamo a non credere alla bufala delle mascherine che contengono il COVID-19 tra le fibre, ne abbiamo parlato qui.

L’obbligo delle mascherine in Svizzera

Dell’obbligo delle mascherine in Svizzera avevamo parlato in un articolo (leggi qui) in cui si faceva focus sulla riapertura dei parrucchieri e proprio a tal proposito avevamo riportato la testimonianza di un frontaliere di Varese che raccontava di non sentirsi al sicuro quando varcava il confine per lavoro:

Sono tutti in giro senza precauzioni. Vedo inoltre che parrucchieri ed estetisti sono tranquillamente operativi. Io stesso mi trovo a lavorare con gruppi di 10 persone circa in spazi ristretti, seppur con mascherine e guanti ma non tutti, e ripeto non tutti, rispettano questo tipo di norme.

Andando nello specifico, era il 20 aprile quando la stampa locale raccoglieva informazioni da cittadini che si dimostravano favorevoli, per la maggior parte, all’uso generalizzato della mascherina. Il 17 aprile, tuttavia, il Consiglio Federale aveva detto “no” all’obbligo della mascherina causando il malcontento di molti settori da una parte (la ristorazione in primis) e il placet di alcuni sindacati dall’altra. Se leggiamo le FAQ sul sito istituzionale del Consiglio Federale, infatti, l’obbligo della mascherina non è contemplato e dall’11 maggio sarà possibile anche la didattica presenziale nelle scuole dell’obbligo, sempre nel rispetto delle norme di protezione.

Brevemente, tra le FAQ troviamo la risposta alla domanda che ci interessa:

Ci sarà presto l’obbligo di mascherina?

Attualmente non prevediamo l’obbligo di indossare la mascherina nello spazio pubblico.

I contagi in Svizzera e l’obbligo delle mascherine in Italia

La riapertura di tante attività a Lugano è iniziata l’11 maggio, come disposto dal Consiglio Federale. Secondo i dati raccolti dal Consiglio alle 8 di mattina del 15 maggio in Svizzera si registrano 30514 casi positivi e 1595 decessi. In Italia, i dati raccolti dal Ministero della Salute alle 18 del 15 maggio 2020 riportano 72070 positivi e 31610 decessi. Cifre, se vogliamo, proporzionali alla popolazione dei due Paesi (Italia 60 milioni, Svizzera 8), anche se chi gira il video che oggi poniamo in analisi e chi ne decanta il merito vuole far passare il messaggio che in Italia il Coronavirus sia un grande imbroglio in termini di numeri e norme.

Chi gira il video, inoltre, vuole far passare il messaggio che in Italia vi sia l’obbligo totale delle mascherine in tutte le regioni, dunque esteso su tutto il territorio. Questo è un falso messaggio: come indicano i colleghi di Butac diverse fonti riportano come l’obbligo delle mascherine non sia totale, bensì differenziato secondo le disposizioni delle singole regioni. Ne parla Altalex in questo articolo e il nostro staff aveva accennato all’argomento nel debunking sulla foto di Marco Travaglio immortalato al supermercato senza mascherina.

Come riporta Il Sole 24 Ore il 13 maggio, riassumendo:

In alcune Regioni l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine è stata estesa anche ad altri contesti con una serie di ordinanze in ordine sparso. Ad esempio Lombardia e Veneto la prescrivono sempre fuori casa. Altre, come il Lazio, anche in strada per chi si ferma a parlare con qualcuno.

A Lombardia, Veneto e Lazio si aggiungono la Campania e l’Emilia Romagna con l’obbligo delle mascherine nei luoghi pubblici, e con esse la Toscana e il Piemonte. Nel documento ufficiale della Conferenza delle Regioni si fa comunque presente l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici specialmente nelle situazioni in cui potrebbe verificarsi un avvicinamento tra cliente e operatore.

In poche parole, in alcune Regioni è stato esteso – come scriveva Sole 24 Ore – l’obbligo delle mascherine al di là delle situazioni ordinarie – spesa e spostamenti – e si tratta, come riporta Repubblica, di un’intesa tra governo e Regioni sulle riaperture della fase 2. Riaperte certe attività, dunque, a seconda del territorio si estendono i contesti in cui è d’obbligo indossare la mascherina.

Clima di paura o amministrazione differente?

Non un clima di paura imposto dai media e dal mondo politico, semplicemente misure applicate su un popolo più numeroso di quello svizzero di ben 52 milioni di unità. In Svizzera non è mai stato imposto l’obbligo della mascherina, ma ciò che sentiamo nel video girato a Lugano da un italiano sono i suoi pensieri (compresa la disinformazione sull’anidride carbonica delle mascherine), visto che altri italiani come lui manifestano una certa ansia per il mancato obbligo.

Soprattutto, gli stessi cittadini svizzeri hanno sempre affermato di favorire l’obbligo della mascherina ma il Consiglio Federale non ha mai imposto l’obbligo. In poche parole: in Svizzera non esiste obbligo ma i cittadini (frontalieri compresi) non sembrano contenti; in Italia esiste l’obbligo in alcune Regioni e alcuni italiani parlano di dittatura del pensiero unico lanciando video di disinformazione dalla Svizzera, con la propaganda farlocca delle mascherine nocive per la salute per la quale invitano tutti a svegliarsi.

Parliamo di precisazioni perché seppur a Lugano siano tutti senza mascherina stiamo parlando di amministrazioni diverse, diverso numero di abitanti e diversa incidenza del contagio: in Italia le cose sono più complesse, e in nessuna parte del mondo le mascherine sono un lento suicidio. Chi gira il video, sostanzialmente, vuole dire: “Il governo italiano impone mascherine che ci uccidono. In Svizzera sono più bravi e non uccidono i cittadini con le mascherine, svegliatevi”. Non è esatto, è fuorviante e liquida l’argomento con la semplificazione tipica di chi cerca il complotto e il male dei propri follower.

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