Microsoft sospende i propri servizi in cloud all’intelligence isreliana
Microsoft sospende i propri servizi in cloud all’intelligence isreliana: questa una piccola notizia all’apparenza, ma un grande segnale di come l’attenzione del mondo verso il conflitto a Gaza stia evolvendo in questi giorni.

Microsoft sospende i propri servizi in cloud all’intelligence isreliana
A seguito delle azioni del movimento di opinione No Azure for Apartheid e dei rilevamenti di una inchiesta di Agosto del Guardian, Microsoft ha, quantomeno per il prossimo periodo, stracciato i contratti che consentono all’intelligence di Israele di usare i servizi di data processing, analisi dei dati in cloud della compagnia per fini di sorveglianza e analisi delle comunicazioni dei Palestinesi.
Microsoft sospende i propri servizi in cloud all’intelligence isreliana
Parliamo dell’Unità 8200, unità composta da giovanissimi soldati (18-21 anni di media) reclutati per operazioni di intelligence e raccolta dati, secondo la logica per cui giovani sono più portati per l’informatica di altri.
Non basta la gioventù però, ci vogliono i mezzi: per vagliare il complesso di comunicazioni da e verso Gaza, cosa che include anche il controllo massiccio delle chiamate cellulari, ci vuole potenza di calcolo e archiviazione, nonché della capacità di usare sistemi di intelligenza artificiale e machine learning per ricavare informazioni da quei dati
L’unità 8200 si avvaleva dei servizi Microsoft, i cui termini di servizio però non prevedono l’uso per operazioni di intelligence e sorveglianza: ora Israele dovrà cercarsi un nuovo fornitore.
Che Israele controlli le comunicazioni a Gaza è un dato di fatto, certificato e mai celato dallo stesso governo Israeliano, che in queste ore ha usato il controllo sulle comunicazioni a Gaza per sottoporre i Gazawi all’ascolto forzato del discorso del Premier Israeliano alle Nazioni Unite (peraltro disertato da diversi dei delegati presenti): ora l’intelligence avrà bisogno di nuovi strumenti.
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