Tolto l’ergastolo ai fratelli Bianchi per il caso Willy: attesa per le motivazioni della sentenza

di Redazione Bufale |

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Tolto l’ergastolo ai fratelli Bianchi per il caso Willy: attesa per le motivazioni della sentenza Bufale.net

Niente ergastolo ai fratelli Bianchi, in merito all’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Un paio di mesi fa, sul nostro sito, abbiamo anticipato che in estate sarebbe arrivato un ulteriore verdetto e così è stato, in base alle informazioni raccolte nel corso delle ultime ore. Ovviamente i due non sono stati dichiarati innocenti, ma il passaggio della pena dall’ergastolo a 24 anni per forza di cose ha creato non pochi malumori soprattutto sui social. L’opinione pubblica, infatti, è sempre stata estremamente dura nei loro confronti.

Niente ergastolo ai fratelli Bianchi per il caso Willy: si aspettano le motivazioni della sentenza

Se da un lato fa rumore lo sconto ottenuto dai fratelli Bianchi, dall’altro paradossalmente fa discutere ancora di più che la medesima proncuncia abbia confermato le pene di 21 anni a Mario Pincarelli e quella di 23 anni a Francesco Belleggia. Per quanto riguarda le motivazioni, al momento possiamo soltanto attendere la pronuncia dei giudici che hanno concesso lo sconto di pena ai fratelli Bianchi in secondo grado, anche se in rete vengono già avanzate ipotesi in merito.

La prima sentenza, infatti, aveva posto l’enfasi sul fatto che i fratelli Bianchi sapessero di poter uccidere durante il pestaggio a Willy. Possibile che, sotto questo punto di vista, siano state concesse delle attenuanti ai due giovani, ma siamo soltanto nel campo delle ipotesi. Il quadro, sotto questo punto di vista, sarà più chiaro nel corso delle prossime settimane. Senza dimenticare gli altri gradi di giudizio ai quali andremo incontro prossimamente.

Già, perché come riporta Adnkronos il legale dei fratelli Bianchi ha già dichiarato di voler ricorrere in Cassazione. Al di là dello sconto della pena, a suo dire c’erano tutti i presupposti del caso per inquadrare i fatti sotto la voce dell’omicidio preterintenzionale. Altro dettaglio, questo, che alimenta le discussioni sui social dopo la sentenza del 12 luglio.

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