Quel falso video delle associazioni di rifugiati contro gli Ucraini buttatoci in pagina

di Bufale.net Team |

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Quel falso video delle associazioni di rifugiati contro gli Ucraini buttatoci in pagina Bufale.net

Ci risiamo, è successo di nuovo. Un falso video di associazioni di rifugiati contro gli Ucraini ci è stato “segnalato”, nel senso di un post in inglese spammato su diverse pagine di fact checking e informazione, tra cui la nostra.

Quel falso video delle associazioni di rifugiati contro gli Ucraini buttatoci in pagina

Quel falso video delle associazioni di rifugiati contro gli Ucraini buttatoci in pagina

Diciamolo, se una volta può essere un caso, con due volte diventa assai difficile credere alla coincidenza.

Secondo la narrazione del presunto video (archiviato qui) una nota associazione per i rifugiati di nome “Pro Asyl” avrebbe definito “chiaramente nazista” il Governo Tedesco perché manda soldi in Ucraina anziché ritirare il sostegno alla nazione invasa dalla Russia per destinare i soldi ai profughi (ovviamente di tutte le nazioni tranne l’Ucraina stessa, a questo punto), ottenendo il supporto del ministro Karl Lauterbach che, con sottotitoli in un inglese abbastanza stentato, avrebbe dichiarato di voler mettere gli interessi dei bambini Tedeschi prima degli Ucraini, inferendo che aiutare l’Ucraina tolga risorse ai bambini Europei.

Esattamente come nel caso speculare che abbiamo visto giusto oggi del falso graffito di Bansky, si tratta di un artefatto.

Quel falso video delle associazioni di rifugiati contro gli Ucraini buttatoci in pagina

È la seconda volta in pochi giorni che l’emittente tedesca DW si trova nell’imbarazzantissima situazione di dover smentire un video fake prodotto dalle c.d. “Fonti Russe”.

Anche questo video attribuito a Reuters presenta tutti i segni distintivi della fake, unendo i tratti delle due fake news da noi affrontate.

Come per il falso graffito, il contenuto vola sulle ali di profili X sospettosamente “freschi” (creati ad Agosto nel nostro caso) che diffondono il video per “chiedere perché sia diffuso ovunque”.

Come per il falso video reportage contro “la protesta Polacca” che consisteva nel cambiare i nomi delle reti WiFi con gravi offese e inviti ai profughi Ucraini ad andare via, il video presenta tratti evidenti di manipolazione.

Un inglese un po’ stentato, come se fosse stato tradotto automaticamente, scene tratte da video risalenti nel tempo e affermazioni palesemente inventate tradiscono la falsificazione anche se la riduzione della qualità dovuta alla ricondivisione rende l’analisi forense difficoltosa.

Tutte le persone citate, dal presidente di Pro Asyl al ministro Lauterbach hanno avuto modo di negare le sgrammaticate affermazioni attribuitegli.

Conclusione

Questo video, come la simile mistificazione a mezzo fotografico pervenutaci nello stesso modo, è un falso creato dalle c.d. “Fonti Russe”, diffuso su Telegram e arrivato su X come “risposta” ad agenzie di giornalismo e fact checking.

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