Non esiste alcuna nuova specie che può ucciderci in casa a Roma
Non esiste alcuna nuova specie che può ucciderci in casa a Roma: questo è uno dei fact checking più brevi di ogni tempo di una testata parte di un circuito che non è nuovo alle clickbait ed alle bufale sensazionalistiche
E in questo caso al riciclo di una nota fake news di cui ci eravamo già occupati nel 2022, ovvero quella dell’arrivo della vespa orientalis, bestiola che, a dispetto del nome ha sempre fatto parte della fauna Italiana e la cui pericolosità è pari a quella di un comune calabrone, quindi abbastanza bassa.
Non esiste alcuna nuova specie che può ucciderci in casa a Roma
Si tratta di SEO Stuffing, pratica che ben conosciamo: si prende un concetto, e lo si sviluppa in un lungo articolo che sostanzialmente non dice niente. Lo scopo è che sembri lungo, sembri pregiato e sembri degno di essere condiviso e di apparire su Google News, ripieno di “fatti inutili” come la mente dei protagonisti del noto romanzo distopico Farheneit 451.

Non esiste alcuna nuova specie che può ucciderci in casa a Roma
Le parole chiave del cambiamento climatico e della minaccia silenziosa fanno il resto.
Non possiamo che ribadire quanto detto ormai tre anni fa: la Vespa orientalis era già stata avvistata in Toscana nel 2021 con un “un progressivo ampliamento dell’areale di distribuzione naturale della specie con una risalita lungo la penisola italiana, probabilmente favorita dal cambiamento climatico e del continuo riscaldamento globale”, con documentati avvistamenti nel Lazio.
Sempre nel 2021 il Museo Naturale di Trieste aveva registrato, oltre ad avvistamenti di esemplari isolati negli anni precedenti quattro popolazioni censite di vespe, legate ad inverni senza gelate successivi.
Era quindi un evento fatale e prevedibile vederne la presenza a Roma. Il che non significa poter parlare di “specie aliena”.
Ma come ricordano i gestori della pagina “Scienze Naturali”, anche parlare di “vespe attirate dai rifiuti” ha poco senso. Stante le condizioni climatiche di cui abbiamo parlato, sarebbero già arrivate, se non sono già arrivate in precedenza per essere avvistate solo adesso.
Siamo dinanzi ad una specie naturalmente presente sul suolo Italiano, che negli ultimi anni (complice il mutamento climatico) si è spostata verso nord.
Specie la cui pericolosità è pari a quella di un comune calabrone, quindi abbastanza bassa.
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