No, questa non è la nuova bandiera dell’Iran con i capelli tagliati delle donne

di Luca Mastinu |

bufala sindaco di lonigo
No, questa non è la nuova bandiera dell’Iran con i capelli tagliati delle donne Bufale.net

La nuova bandiera dell’Iran è stata intessuta con i capelli delle donne a seguito delle proteste? È ciò che sostiene una utente su Facebook. Il post ha un forte impatto emotivo e mostra l’immagine di una bandiera che ha tutta l’aria di essere stata realizzata con capelli.

Ciò si collega alla triste vicenda di Mahsa Amini, morta mentre si trovava nelle mani della polizia morale dopo l’arresto. La sua morte ha scatenato proteste in tutto il mondo, specialmente in Iran, dove le donne hanno occupato la pubblica via e si sono tagliate i capelli per opporsi all’imposizione dell’hijab.

Il post non è iniziativa della sua autrice, che ha pubblicato l’immagine il 1° ottobre 2022. La stessa immagine con la stessa descrizione, infatti, si trova su Twitter il 23 settembre.

Il post

Sono capelli.
Sono i capelli tagliati delle donne iraniane.
Questa è la bandiera dell’Iran, oggi.
Forza, sorelle.

Questo è ciò che riporta l’autrice italiana del post su Facebook, il 1° ottobre. Il 23 settembre, invece, su Twitter scrivono: “I capelli delle donne iraniane sono ora la bandiera nazionale dell’Iran”.

Certamente un contenuto in buona fede, ma ciò che leggiamo e vediamo non corrisponde al vero.

L’opera di Edith Dekyndt

Ciò che vediamo, in realtà, è un’opera dell’artista visiva belga Edith Dekyndt che durante le esposizioni viene riprodotta in loop. Parliamo di un’opera del 2014, come dimostrato da questa pagina del portfolio personale dell’artista.

Di seguito la descrizione dell’opera:

Una bandiera fatta di capelli è stata conficcata nel terreno e filmata in cima agli scogli sulla costa di Diamant, in Martinica. Lì, precisamente, la notte dell’8 aprile 1830, una nave clandestina di schiavi che trasportava un centinaio di prigionieri africani è finita sugli scogli prima di essere completamente distrutta. Edouard Glissant fu sepolto non lontano, nella cittadina di Diamant. Originario di quest’isola, questo autore è all’origine del ‘tout-monde’ (un mondo) e concetti di ‘creolizzazione’, il secondo essendo come un ‘incrocio che produce imprevedibilità’.

Il titolo dell’opera è Ombre Indigène Part. 2 (Ile de la Martinique).

Wiels 2016 from Studio Edith Dekyndt on Vimeo.

Quindi?

Parliamo di bufala perché, di fatto, il post presentato su Facebook come la nuova bandiera dell’Iran riporta informazioni false.

Non si tratta della nuova bandiera dell’Iran realizzata a seguito delle proteste, bensì di un’opera realizzata nel 2014 dall’artista belga Edith Dekyndt e installata in Martinica per ricordare un disastro navale in cui persero la vita 46 persone.

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