No, non è vero che Umberto Eco ha dichiarato che il vero male del mondo è la Semi-Ignoranza

di Shadow Ranger |

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No, non è vero che Umberto Eco ha dichiarato che il vero male del mondo è la Semi-Ignoranza Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una citazione secondo cui Umberto Eco ha dichiarato che il vero male del mondo è la Semi-Ignoranza. Citazione così assoluta che compare persino su Gemini AI, che cita come fonte “numerosi aneddoti”

No, non è vero che Umberto Eco ha dichiarato che il vero male del mondo è la Semi-Ignoranza

No, non è vero che Umberto Eco ha dichiarato che il vero male del mondo è la Semi-Ignoranza

Abbiamo già visto insieme come l’uso delle AI per fare fact checking è spesso errato e crea errori anche gravissimi, e siamo dovuti più volte intervenire, non con arroganza ma per necessità, per correggere aspiranti arroganti “fact checker dell’IA” che esibivano fieri analisi fornite da strumenti di intelligenza artificiale, orgogliosamente ostentati e copiati sulle loro bacheche, senza il minimo controllo e accusando di fake autori di contenuti legittimi.

Anche in questo caso si tratta di una fake “made by AI”, la cui storia è piuttosto grottesca.

No, non è vero che Umberto Eco ha dichiarato che il vero male del mondo è la Semi-Ignoranza

La falsa citazione appare anche in post Facebook di Dicembre del 2023, ma nasce nella pagina ormai chiusa “Carlo”. Chiamata prorio così.

Carlo sta per “Vita di Carlo”, ed era (perché al momento non è più aggiornata da marzo in quanto l’autore, che incontreremo in queste righe, ha cambiato orizzonti) dedicata alla figura di un omino di stecco, l’eponimo Carlo, la cui vita “va a gonfie vele”.

Carlo è un omino animato, una figura da uomo qualunque che nel corso delle sue avventure incontrava fantasmi di grandi letterati del passato recente e remoto che gli impartivano lezioni di saggezza per vivere felice.

Tra questi personaggi in un post del 10 novembre 2023 (preso da un libro del 29 ottobre) appare il Fantasma di Umberto Eco che spiega a Carlo la “Semi-Ignoranza” dicendogli

“Intendo dire che una sana e completa ignoranza non crea danni. Ad esempio, quando ero in vita e vivevo nella mia casa di Milano, non ne sapevo nulla di impianti elettrici ed ero completamente privo di nozioni sull’argomento. Perciò, consapevole della cosa, mi affidavo completamente al mio elettricista. Questo perché l’ignoranza totale è accompagnata anche dal timore rispetto all’argomento ignorato, e di conseguenza dall’umiltà. Se invece avessi letto al tempo due o tre manuali e, convinto di aver assimilato il sapere, mi fossi messo in testa di farmi l’impianto elettrico da solo, probabilmente avrei dato fuoco alla mia biblioteca di inestimabile valore.”

Ovviamente quindi l’autore dell’apologo non è Umberto Eco, ma l’Omino Carlo che immagina di parlare col fantasma di Umberto Eco che gli spiega delle cose.

Post del 2023 che attribuisce la frase a Eco

Post del 2023 che attribuisce la frase a Eco

Ma l’Omino Carlo è a sua volta una creazione letteraria, e un post del 3 Ottobre aveva svelato il nome dell’autore, Andrea Passador, che invitò quindi i lettori del progetto letterario a seguirlo nel suo Instagram.

I post di “Vita da Carlo” però erano rimasti online, Passador sia pur diradando la frequenza delle storielle di Carlo in quanto occupato con la vita e i suoi mille impegni non cancellò mai la pagina, che finì quindi copiata da altre fonti (come il post di Dicembre citato) e attribuita ad Umberto Eco anziché a “Vita da Carlo”, fino ad arrivare al riassunto di Google AI Overview (potenziato da AI come Gemini, l’AI in-house di Google stessa) che platealmente attribuisce la citazione ad Eco.

L’epilogo della storia è alquanto buffo e ironico. Ripercorriamo quanto detto per capire quanto: il 29 ottobre del 2023 lo scrittore Andrea Passador scrive un apologo nel libriccino Carlo e il Tesoro Africano.

Lo ripubblicherà come Teaser per il libro il dieci novembre del 2023 sulla pagina “Vita da Carlo” in cui un tenero omino (protagonista della pagina e del libro) conferisce col fantasma di Umberto Eco che gli spiega il concetto di Semi-Ignoranza.

Il post di "Vita di Carlo"

Il post di “Vita di Carlo”

Il giorno 14 dicembre 2023 sui social cominciano ad apparire post che attribuiscono la frase all’Umberto Eco reale e non immaginato da Passador come amico di Carlo.

Il 26 Marzo del 2025 arriva in Italia la funzione AI Overview di Google, che avvalora ed assevera la fake che trasla la paternità della frase da Passador a Eco cancellando Vita da Carlo nel mix.

Il giorno 10 Dicembre Passador cita il brano di Vita da Carlo, ma il giorno 11 Dicembre si avvede di essere stato attaccato e insultato da utenti che lo accusano di aver plagiato Umberto Eco.

Le false attribuzioni prima dell’era dell’AI

Non è la prima volta che un personaggio moderno viene espropriato di una sua frase celebre da fantasmi dell’antichità: lo scrittore e fumettista Davide La Rosa si vide infatti accusato di aver plagiato Woody Allen in quanto una sua vignetta pubblicata il primo febbraio del 2012 fu ricondivisa come “Tratta da Woody Allen” il giorno dopo per poi arrivare sui siti di aforismi attribuita al noto regista e comico oppure per motivi imperscrutabili a Fedez nell’epoca d’oro dei Ferragnez pre-separazione.

Copertina di "Carlo e il Tesoro Africano", prima apparizione dell'aforisma

Copertina di “Carlo e il Tesoro Africano”, prima apparizione dell’aforisma

Anche in quel caso si trattava di una affermazione messa in bocca ad un “omino filosofico” che nella finzione dà del tu a potenti e letterati, in quel caso una versione immaginata del pontefice Papa Sisto I, ridisegnato come un tenero ometto con la Mitra Papale intento a spiegare ad un omofobo perché dovrebbe tenere la Chiesa lontana dai suoi pensieri.

Abbiamo visto come gli storici di Winston Churchill abbiano coniato il concetto di Churchillian Drift, ovvero frasi attribuite al noto capo di stato Inglese sulla base del “Non lo ha detto ma potrebbe averlo fatto, quindi voglio credere che lo abbia fatto”, e simili false attribuzioni e frasi inventate abbiano colpito Papa Francesco I, Antonio Curtis detto Totò, Pierpaolo Pasolini e Sandro Pertini.

Le AI complicano il campo.

Le AI e la confabulazione

Un difetto principale delle AI, evidente soprattutto perché Google ha avuto la sventata idea di incorporarle nel proprio motore di ricerca è la confabulazione o allucinazione.

Le AI per costruzione non possono negarti risposta, tranne quando essa non sia compresa nel perimetro etico o nei parametri stabiliti dal programma. Cercherà di ricostruire l’informazione che viene richiesta dai dati a disposizione.

Chiedendo mediante un motore di ricerca se una determinata frase è di Umberto Eco, la AI si imbatterà in una serie di contenuti che falsamente la attribuiscono ad Eco ed un racconto inventato in cui l’Omino Carlo parla col fantasma di Eco, ma senza avere la possibilità di individuare in Vita da Carlo un racconto di pura fantasia.

Propagando dunque, come il disinformato medio, l’errore per cui se Carlo (personaggio immaginario di uno scrittore) parla col fantama di Umberto Eco, questo rende la frase di Eco e non dell’autore della storiella in cui Carlo parla con Eco.

 

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