Napoli, infermiera violentata in pieno giorno vicino alla stazione

di Luca Mastinu |

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Napoli, infermiera violentata in pieno giorno vicino alla stazione Bufale.net

È purtroppo vera la tragica storia di un’infermiera violentata in pieno giorno a Napoli, durante il pomeriggio, mentre attendeva l’autobus per Avellino che l’avrebbe riportata a casa. I nostri contatti ci segnalano un articolo a riguardo pubblicato sul Primato Nazionale il 7 maggio 2020. La donna, 48 anni, era arrivata al parcheggio della stazione con un’ora di anticipo, intorno alle 14:30, e la città intera era deserta.

Come riporta Il Primato Nazionale la donna è stata intervista da Repubblica, che il 7 maggio ha pubblicato il terribile racconto di Francesca (nome di fantasia) che ha ricostruito ogni istante dell’episodio.

L’arrivo in stazione

Domenica 3 maggio Francesca, infermiera del reparto psichiatria di una struttura pubblica, era arrivata alle 14:30 in Corso Arnaldo Lucci, più precisamente nel parcheggio della Metropark, per attendere l’autobus che l’avrebbe riportata ad Avellino dopo il lavoro. A quell’ora il parcheggio era deserto e per questo si era seduta su una panchina ad aspettare.

A quel punto Francesca ha notato un uomo che scavalcava una recinzione e avanzava verso di lei con aria minacciosa. L’uomo le si è avvicinato e l’ha strattonata per un braccio, e la donna ha pensato che si trattasse di una rapina. Per questo Francesca gli ha consegnato la sua borsa, ma l’uomo avrebbe risposto: “Non voglio i tuoi soldi, quelli ce li ho”.

L’aggressione e la testimone indifferente

A quel punto Francesca è stata completamente sopraffatta dal suo aggressore: accovacciatasi alle spalle per proteggersi è stata travolta dall’uomo che si è messo sopra di lei. “Mi infilava le mani dappertutto e si arrabbiava perché io mi difendevo. Diceva cose assurde, come in una litania: ‘Ti uccido, ti devo purificare, di tolgo il fuoco che hai dentro. Devi spogliarti di tutto, vestirti e pettinarti come dico io'”. La donna ha anche tentato di mentire dicendo all’uomo di essere incinta, di non fargli del male, che lo avrebbero arrestato, ma niente serviva a placare la furia dell’aggressore.

Francesca, inoltre, racconta che di lì era passata una donna:

Poi è passata una donna, avrà avuto quarant’anni. Ha visto tutto. Io sono riuscita a gridare: “Aiutami, chiama la polizia, i carabinieri, ti prego”. Ma lei si è allontanata, è scomparsa. Non ha fatto nulla. Altro che solidarietà tra donne. A volte le donne, tra loro, sanno essere cattive e indifferenti. Non ho avuto le allucinazioni, è stata ripresa dalle telecamere e la polizia sta cercando di identificarla.

L’arrivo dell’autobus, dei militari e della polizia

Dopo 45 minuti di violenza è arrivato l’autobus. L’autista, notata la scena, si è messo a gridare e in quel momento sono arrivati i militari dell’Esercito con 4 volanti della polizia. L’uomo è stato circondato e arrestato. Si tratta, come riporta anche Napoli Today, di un senegalese risultato irregolare in Italia, che attualmente si trova in carcere.

La notizia è stata riportata anche dal Messaggero. È tristemente vera, quindi, la notizia dell’infermiera violentata a Napoli, in pieno giorno, da un uomo originario del Senegal risultato irregolare in Italia.

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