Mattarella denunciato per incitamento all’odio da due giuristi, cosa sappiamo

di Bufale.net Team |

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Mattarella denunciato per incitamento all’odio da due giuristi, cosa sappiamo Bufale.net

Sergio Mattarella denunciato per incitamento all’odio. Questo è quanto emerge da una querela depositata da due fratelli che la stampa locale presenta come giuristi. A Mesagne (Brindisi), i due fratelli Z. hanno presentato denuncia presso il Commissariato di Polizia nei confronti del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il capo d’accusa? Incitamento all’odio. L’iniziativa è partita a seguito del discorso tenuto dal Presidente della Repubblica all’Università di Pavia durante l’inaugurazione dell’anno accademico. La sua affermazione sui vaccini, secondo i due fratelli giuristi, sarebbe stata discriminatoria nei confronti di coloro che non intendono vaccinarsi.

Durante il suo discorso all’Università di Pavia, Sergio Mattarella ha detto:

Non si invochi la libertà per sottrarsi dalla vaccinazione, perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui. Chi pretende di non vaccinarsi, con l’eccezione di chi non può farlo per salute, e di svolgere una vita normale frequentando luoghi di lavoro o svago, costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà, a rinunciare alla propria possibilità di recuperare in pieno luoghi e modi e tempi di vita.

Le accuse di violazione

In questa affermazione i due giuristi trovano una grave violazione:

Riteniamo che il Presidente Mattarella abbia travalicato l’esercizio della libertà di parola ex art. 21 della Costituzione, e crediamo fermamente che vi sia differenza tra la mera espressione di un biasimo e la criminalizzazione di persone innocenti tutelate dalla Costituzione e dall’ordinamento. Ciò vale a maggior ragione se si considera che quanto affermato dal Presidente non corrisponde al vero, non trova riscontro scientifico né può vantare prove a suo sostegno.

Nello specifico, secondo i firmatari:

L’intervento del Presidente della Repubblica configura la violazione degli articoli 3, 32 e 54 della Costituzione nonché dell’articolo 604-bis del Codice Penale nella parte in cui il suo discorso propaganda un’idea di superiorità etica e morale di una certa categoria di persone (i cittadini italiani “vaccinati”) ai danni di un’altra categoria di persone (i cittadini italiani “non vaccinati”), ovvero nella parte in cui esso istiga alla discriminazione di chi, compiendo una legittima scelta, viene ora parificato – per bocca dello stesso Sergio Mattarella – a un potenziale assassino, qualcuno che “invoca la libertà per ottenere la licenza di mettere a rischio la salute e – in qualche caso – la vita degli altri”.

Quali precisazioni?

La notizia è riportata su Stretto Web: i due fratelli hanno depositato la querela presso il Commissariato di Brindisi alle 14 del 6 settembre (ieri) “con destinazione presso la Procura di Brindisi”. In poche parole: “”il desiderio dei due giuristi è quello di invitare tutti i cittadini italiani a procedere nella stessa maniera presso tutte le procure della Repubblica, così da lanciare una azione simbolica che possa giungere all’attenzione delle autorità politiche”.

L’iniziativa, infatti, è riportata anche sui loro profili Facebook in cui vengono mostrate anche le scansioni dei documenti depositati presso la Caserma con la firma dell’ufficiale. Di fatto, la notizia è vera ma parliamo di precisazioni in quanto è bene ricordare che a una denuncia non corrisponde una condanna: io posso denunciare il mio vicino per falso in bilancio, ma non per questo il mio vicino è automaticamente colpevole. I due fratelli parlano di “azione simbolica” e sulle loro bacheche specificano:

Il nostro gesto non deve essere interpretato come un attacco nei confronti dell’attuale Capo dello Stato. Al contrario, abbiamo agito nell’esclusivo interesse della Repubblica e della Presidenza della Repubblica, e domandiamo alla magistratura di tutelare avverso ogni tipo di illecito la massima carica istituzionale, la Costituzione e il popolo italiano.
Sicuri che molti coglieranno lo spirito con il quale abbiamo presentato la nostra richiesta, ci appelliamo al popolo libero e agli amanti della giustizia affinché questa nostra azione sia imitata in tutta la Nazione, come risposta pacifica all’istituzionalizzazione dell’attuale clima d’odio e alle discriminazioni di Stato.

Ancora, la stampa locale pone l’enfasi sulla parola “giuristi”, un termine troppo generico per conoscere la qualifica professionale dei due firmatari (un giurista può essere un avvocato, un notaio, un giudice o un docente) che, nel loro post condiviso sui social, specificano solamente le loro tesi di laurea: il costituzionalismo in un caso, il diritto costituzionale e la figura del Presidente della Repubblica nell’altro.

In chiusura, i due fratelli taggano alcuni personaggi noti al mondo dei social e del giornalismo, da Nicola PorroMario Giordano, ma anche il quotidiano La Verità e gli autori di Byoblu.

Parliamo di precisazioni, quindi, perché la denuncia non corrisponde alla condanna del Capo dello Stato.

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