Mascherine e impatto ambientale: cosa non hanno capito i lettori di un noto quotidiano

di Bufale.net Team |

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Mascherine e impatto ambientale: cosa non hanno capito i lettori di un noto quotidiano Bufale.net

C’è correlazione tra mascherine e impatto ambientale? Sì, c’è, ma dopo un articolo pubblicato su Libero il 31 maggio 2021 alcuni nostri lettori ci hanno chiesto verifica. Perché? Libero titola: “Mascherine, ecco cosa rilasciano quando sono bagnate: scoperta allarmante, salute a rischio?”. Un utente non avvezzo ad approfondire e ad andare oltre al titolo può comprendere che le mascherine siano dannose se indossate. L’articolo, invece, riporta uno studio in cui si parla dell’impatto ambientale delle mascherine in fase di smaltimento.

Alla disinformazione che interessa gli effetti dell’utilizzo delle mascherine abbiamo già dato: qui la bufala sulla demenza, qui l’ennesima storia di ipossia, ipercapnia e affini e qui l’archivio completo.

Libero Quotidiano fa riferimento a uno studio pubblicato da Water Research in cui si parla degli effetti dello smaltimento delle mascherine sull’ambiente. Spoiler: niente di nuovo. In ogni caso Libero Quotidiano scrive:

Se infatti le protezioni individuali – come ribadito dall’Organizzazione mondiale per la sanità – sono indispensabili e salvano la vita, lo stesso non si può dire per l’ambiente e per quel che riguarda altre conseguenze sul nostro fisico. I ricercatori dell’Università britannica di Sweansea, in uno studio appena pubblicato su Water Research, hanno lanciato un vero e proprio allarme sui contenuti delle protezioni individuali. A riprova gli autori hanno preso sette mascherine tra le più comuni e le hanno immerse in acqua, successivamente filtrata allo scopo di analizzare tutto ciò che eventualmente fosse stato rilasciato. Il risultato? Anche senza alcuna sollecitazione meccanica o termica, nell’acqua si ritrova un po’ di tutto: inchiostri, surfattanti, polietilenglicole, fibre di dimensioni micro e nanometriche di diversi polimeri plastici e di silicone, residui organici e inorganici e, soprattutto, metalli tossici quali cadmio, rame, piombo e antimonio.

Sappiamo bene che i danni all’ambiente si ripercuotono inevitabilmente sulla nostra salute, ma i lettori di Libero – nell’immagine che riportiamo ne prendiamo 2 a campione – hanno semplificato la notizia considerando che le mascherine siano dannose senza se e senza ma. Lo studio esiste e lo troviamo a questo indirizzo“È quindi imperativo che durante la produzione e lo smaltimento/riciclaggio dei DPF vengano applicate normative più rigorose per ridurre al minimo l’impatto ambientale“.

Dell’impatto ambientale provocato dalle mascherine si è parlato tanto. Su Ansa, per esempio, il 12 marzo 2021 si leggeva:

L’enorme produzione è simile a quella delle bottiglie di plastica, stimata in 43 miliardi al mese.Tuttavia, a differenza di queste ultime (di cui circa il 25% viene riciclato), non esistono linee guida ufficiali sul riciclo delle mascherine, il che rende più probabile che vengano smaltite come rifiuto solido. La preoccupazione più recente e maggiore riguarda la loro realizzazione con fibre di plastica microsize (spessore da 1 a 10 micrometri). Quando si diffondono nell’ambiente, possono rilasciare più microplastiche, in maniera più facile e veloce delle plastiche sfuse come i sacchetti di plastica, un impatto che può essere aggravato da quelle di nuova generazione, le cosiddette nanomascherine.

Ancora, nell’aprile 2020 Corriere della Sera dedicava all’impatto ambientale delle mascherine un articolo per Pianeta 2021. Stesso discorso valeva per Il Sole 24 Ore nel settembre 2020. Libero riporta uno studio – l’ennesimo e giustissimo sull’importanza del rispetto dell’ambiente – che però, dal titolo, si presenta come un pezzo sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza come protezione dai contagi. Per questo i lettori più distratti semplificano e traggono conclusioni pericolose per il dibattito.

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