“Le bare di Bergamo non erano vere”: come i complottisti sfruttano la bufala di Lampedusa
Si torna a parlare in queste ore di un complotto, intitolato per l’occasione “le bare di Bergamo non erano vere“. Una vera e propria strumentalizzazione da parte dei soliti complottisti in merito alla bufala dei morti di Lampedusa 2013, che tendono a minimizzare la questione Coronavirus, per arrivare ad una conclusione scontata. Vale a dire che le TV stiano ingigantendo i numeri del Covid-19, con la ferma intenzione di fare terrorismo psicologico, per poi indurre tutti noi a vaccinarci al momento giusto.
Perché è un’immane stupidaggine dire che “le bare di Bergamo non erano vere”
Proviamo ad andare con ordine perché la questione è complessa. Qualche settimana fa, infatti, circolava sui social la foto relativa presunte bare di Bergamo. Una lunga schiera apparsa sui social, che aveva fatto indubbiamente colpo su tanti italiani. Come è giusto che sia, chiarimmo anche sul nostro sito la fake news, in quanto quello scatto risaliva in realtà a Lampedusa e al 2013. Non era giusto associare quell’episodio a Bergamo e al Coronavirus. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, a prescindere da tutto.
Fin qui la bufala alla quale abbiamo dato spazio anche noi, come potrete notare con il link riportato poco fa. Dire però che “le bare di Bergamo non sono vere” a partire da quella fake news, generalizzando e banalizzando tutto il discorso come avviene durante un video Youtube che ci state segnalando, vuol dire generare notizia falsa ancora più odiosa. Tanto per cominciare, a differenza di quello che dice la ragazza (nota terrapiattista, aggiungiamo) nessuna TV ha spacciato le bare di Lampedusa per quelle di Bergamo.
Abbiamo scavato tra i vari TG più popolari, e questo non è avvenuto. L’unico documento reale e dimostrato è quello dei camion militari che portano via le bare di Bergamo, proprio per la saturazione delle attività che si occupano in zona di onoranze funebri. Curioso, poi, che nello stesso video si invitino le persone a cercare su Google le informazioni sulle morti in zona apparentemente causate dai vaccini, quanto per altre questioni il motore di ricerca non sia giudicato attendibile. Come sempre, tante chiacchiere e complotti in stile “no vax”, senza prove e fatti inconfutabili.
Alla ragazza in questione, infatti, facciamo notare che lo scatto viene utilizzato anche in altri contesti e in altri Paesi. Nessun complotto focalizzato su Bergamo, dunque, ma una bufala classica che parte dalla foto di Lampedusa e che non è stata concepiti dai poteri forti in Italia. Nessuno contesta la fake news su Lampedusa e la relativa foto del 2013, lo abbiamo detto in tutte le salse, ma da qui a dire che “le bare di Bergamo non erano vere” ce ne passa ed è questo lo stile conclamato dei complottisti no vax. Approccio utilizzato giustamente anche dai colleghi di BUTAC.
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