L’autorità anticorruzione sospende per 3 mesi Zingaretti dal potere di conferire incarichi

di Bufale.net Team |

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L’autorità anticorruzione sospende per 3 mesi Zingaretti dal potere di conferire incarichi Bufale.net

Un meme in libera circolazione riporta che il governatore del Lazio Nicola Zingaretti sarebbe stato sospeso dal potere di conferire in carichi per 3 mesi.

Sospeso!

L’autorità Anticorruzione sospende per 3 mesi Zingaretti dal potere di conferire incarichi.

La notizia è del 2015

Le cronache pubblicate il 26 settembre 2015, infatti, riportavano che la misura dell’ANAC presieduta da Raffaele Cantone contro Zingaretti era partita dopo la nomina di Giovanni Agresti a commissario straordinario dell’Ipab Ss. Annunziata di Gaeta, di cui lo stesso Zingaretti non aveva controllato le incompatibilità.

La nomina di Giovanni Agresti e le omissioni di controllo

Come riportava Repubblica, secondo le indagini dell’ANAC esistevano diverse incompatibilità e per questo l’autorità aveva fatto ricorso alla legge Severino. Agresti, infatti, era già amministratore della Gest-Var, una società che gestisce due cliniche private. Tutto ciò era riportato nel curriculum di Agresti, ma non era indicato che le due cliniche fossero in rapporti con la Regione Lazio e per questo Cantone aveva notificato a Zingaretti: «Le pubbliche amministrazioni sono tenute a verificare la sussistenza di eventuali condizioni ostative in capo ai dipendenti e/o soggetti cui l’organo di indirizzo politico intende conferire incarico».

Ancora:

Si sarebbe dovuta configurare, almeno, la colpa per omesso controllo sulla veridicità delle dichiarazioni rese ai fini del conferimento dell’incarico. Omesso controllo ancor più grave nel caso di specie se solo si considera che la possibilità di effettuare una verifica sugli incarichi è, come noto, di facile praticabilità da parte di colui che conferisce gli stessi e che, nel caso de quo, gli incarichi in conflitto con quello inconferibile sarebbero potuti facilmente rientrare nella piena conoscibilità del presidente della Regione, i cui decreti di autorizzazione e accreditamento sono stati adottati dallo stesso presidente della Regione, in qualità di commissario ad acta.

Zingaretti, intanto, aveva dichiarato che gli uffici preposti aveva valutato la candidatura di Agresti sulla base di un’autocertificazione “che escludeva la sussistenza di elementi di inconferibilità“.

Nelle prime cronache, le misure contro Zingaretti non erano ancora operative in quanto si attendeva la decisione della responsabile dell’Anticorruzione del Lazio Giuditta Del Borrello, ma nell’informazione online già si parlava di sospensione operativa per tre mesi. Per questo lo steso Zingaretti si era ritrovato a smentire e ricordare che la decisione spettava alla Del Borrello.

Nicola Zingaretti non è mai stato sospeso dal potere di nomina

Nel gennaio 2016 Il Tempo scriveva che Giuditta Del Borrello non aveva ritenuto di poter applicare la misura e aveva presentato una difesa all’ANAC e infatti, il 13 ottobre 2015, la dottoressa Del Borrello aveva archiviato il procedimento:

La responsabile dell’Anticorruzione del Lazio trova condivisibile l’assunto per cui la circostanza che il soggetto nominato (dott. Agresti) abbia prodotto una documentazione mendace ai sensi del Dpr del 2000, con conseguente trasmissione degli atti alla Procura, implica una ontologica incompatibilita’ con qualsiasi imputazione nei confronti del presidente della Regione Lazio.

Non sussistevano, dunque, la colpevolezza né la responsabilità oggettiva. Possiamo dire, dunque, che Zingaretti non è mai stato sospeso dalla potere di nomina, visto che il procedimento era stato archiviato come riportava anche una nota pubblicata sul sito ufficiale del governatore del Lazio.

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