La Fanta è stata inventata nella Germania del Terzo Reich

di Shadow Ranger |

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La Fanta è stata inventata nella Germania del Terzo Reich Bufale.net

La Fanta è stata inventata nella Germania del Terzo Reich è un curioso pezzo di storia che è quasi impossibile da riassumere in pochi minuti. Commendevoli i tentativi di siti come Business Insider Italia. Destinati però ad infrangersi contro l’atavica ignoranza del Popolo della Rete.

Quel genere di personaggi ai quali puoi dare quattro, quaranta, quattrocento minuti di spiegazione e raggiungeranno sempre la conclusione sbagliata.

Ma andiamo con ordine e cominciamo dal video

Che, ovviamente è corretto.

Quello che non è corretto sono i commenti al limite del Complottismo che vi lasciamo solo immaginare…

Allora la Fanta è stata inventata dai Nazisti?

Affatto. Come ci ricorda Snopes un intero filone del Complottismo consiste nel cercare di legare marchi americani a caso al Nazismo. Con punti extra se si riesce a tirare la volata ai Negazionisti inventando sul posto un complotto della Finanza Ebraica per scatenare l’Olocausto, liberando così Adolf Hitler da ogni responsabilità.

E all’interno di questo ricco filone, una vena aurea riguarda la Fanta, che la volgata popolare vuole:

  1. Inventanta dal Terzo Reich perché i Nazisti non potevano godersi la loro malvagità senza una bevanda gassata in tavola e nessuno voleva vendergli la Coca Cola
  2. Inventata dalla Coca-Cola per venderla ai Nazisti perché “Finanza Ebraica Nazista!!!!!” (sic!), ma per non far vedere che copiavano la Coca Cola era per i Marines e la Fanta per le SS
  3. Inventata dalla Coca-Cola mettendo un’etichetta diversa alla Fanta, che in realtà quindi era Coca Cola rimarchiata per non far vedere che la vendevano ai Nazisti
  4. Inventata dai Nazisti perché non si riusciva a far arrivare gli ingredienti dall’America

In realtà, se le prime tre sono scempiaggini di livello elevato, la quarta è una realtà pervertita e distorta.

Prima della Seconda Guerra Mondiale Coca-Cola era già una realtà diffusa in buona parte del mondo Occidentale. Anche in Germania.

Del resto, se sei un astuto imprenditore puoi prevedere molte cose: tranne che una bella mattina un tizio a caso decida di diventare Adolf Hitler ed invadere la Polonia. Rovinando così molte vite e, incidentalmente, bruciandoti il mercato Europeo.

Nel 1938 peraltro Ray Powers, incaricato di Coca Cola era morto, lasciandosi dietro come correttamente indicato dal video di Business Insider il collaboratore Max Keith, di origine tedesca.

Max Keith che dovette presto trovarsi a mandare avanti un’azienda tagliata fuori dalla sede centrale, ostacolata dal Regime Nazista e impossibilitata a produrre la Coca Cola.

Decise di andare avanti imbottigliando un surrogato: qualcosa che somigliasse vagamente alla Birra allo Zenzero, frizzantina e fatta di lieviti ed avanzi di sidro.

Per invogliare i tedeschi a comprargli una bibita senz’altro inferiore al prodotto originale, decise di darle un nome accattivante. Dalla sua continua richiesta rivolta ai collaboratori di

“usare un po’ di fantasia!!”

per cavare fuori dai loro cervelli un nome per la bevanda nacque il marchio registrato che conosciamo: Fanta.

La Fanta, nonostante all’epoca fosse un surrogato non esattamente saporitissimo, fu molto apprezzata.

Ma Keith era o non era nazista?

Finita la guerra la Coca-Cola Company mandò dei suoi rappresentanti ad investigare sugli “anni perduti”, ovvero la gestione Keith.

Scoprendo, come anticipato, che Max Keith non era mai stato un simpatizzante nazista, e per questo era stato ripetutamente ostacolato dal governo locale.

Avrebbe potuto arricchirsi facilmente brevettando a suo nome la Fanta, ormai una vera e propria bevanda “tuttofare” che le massaia tedesche usavano nelle zuppe e nei dolci per sostituire lo zucchero o tenendosi i soldi ottenuti durante il Nazifascismo, ma si limitò a consegnare incassi, marchi e brevetti alla casa madre e dichiararla finita lì.

Un attimo! La Fanta non è fatta di sidro e lievito! È un’aranciata!

Infatti la versione di Keith della bevanda fu ritirata immediatamente non appena la Coca Cola potè tornare a vendere il suo prodotto principale in Germania.

Ma, per le ragioni già dette, Max Keith lasciò tutte le proprietà e diritti relativi alla casa madre, inclusa la formula originale e il Marchio Fanta.

Il Marchio Fanta tornò utile quando, negli anni ’50, col benessere che tornava nel dopoguerra, partì la concorrenza tra Pepsi e Coca Cola, con la Pepsi che lanciò nuove bevande.

Nel 1955 apparve così una formulazione del prodotto Made In Italy: a Napoli gli stabilimenti locali imbottigliarono aranciata frizzante col marchio registrato già noto.

Usare un marchio registrato già in proprio possesso è cosa usuale: del resto, persino Nintendo prima di vendere  le console per cui è diventata famosa nel mondo vendeva, con lo stesso marchio, giochi di carte Hanafuda (un lontanissimo cugino del Mercante in Fiera) e giocattolini in plastica colorata. E per restare in tema “giornate dei ragazzini dei tempi andati”, anche Commodore prima di vendere i famosi Vic-20 e Commodore 64 vendeva calcolatrici e macchine da scrivere.

Il Marchio Fanta venne così riscoperto dagli Italiani, e il genio degli stabilimenti Napoletani ebbe l’idea di creare l’Aranciata Fanta, “L’aranciata di vera arancia”, sottolineando un prodotto non più povero e fatto di scarti, ma semplice nella sua genuinità, succo d’arance italiane diluito con un po’ d’acqua frizzante e venduto come alternativa alla Coca Cola per espandere il mercato.

Nel 1958 la casa madre ne acquisì i diritti per vendere l’aranciata Fanta, ora la Fanta, punto e basta in tutto il mondo, potendo così competere coi rivali in più settori.

La Fanta che noi conosciamo esiste oggi in diversi sapori, uno per ogni luogo di vendita, ma la Fanta, la bevanda principale da cui tutto è cominciato e che noi conosciamo bene, è la formulazione nata a Napoli nel 1955 sotto forma di aranciata frizzante, gioia delle estati dei ragazzini tra pallone e primi videogiochi.

Ma senza l’intuizione di Max Keith, ciò non sarebbe stato possibile.

E se Max Keith non avesse chiesto ai suoi collaboratori di “Usare la Fanta-sia” per ribattezzare la Fanta, ci domandiamo se, e come, i geniali inventori dell’Aranciata Fanta nella Napoli del 1955 avrebbero chiamato il loro prodotto.

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