La California impone tassa di 5 centesimi sui messaggi per finanziare telefoni gratuiti agli immigrati

di Bufale.net Team |

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La California vuole tassare i residenti di 5 centesimi per ogni messaggio di testo, per finanziare i telefoni gratuiti agli immigrati senza documenti.

La notizia sta girando su internet, ma è vero solo che la California Public Utilities Commission ha varato un piano per istituire un supplemento sulle spese di sms.

In realtà non vi sarà alcun addebito sui messaggi di testo, né gli aumenti sarebbero destinati al finanziamento di telefoni gratuiti per “migranti illegali”, come ci spiega Snopes.

La precisazione

La proposta della Commissione delle Public Utilities della California (CPUC) avrebbe istituito un supplemento per i servizi di messaggistica di testo da includere nelle bollette mensili degli utenti dei telefoni cellulari. Il piano della commissione prevedeva che le entrate venissero utilizzate per finanziare programmi di scopo pubblico che forniscono servizi telefonici a residenti a basso reddito e residenti non udenti e disabili.

Tuttavia, la proposta non prevedeva una “tassa di 5 centesimi” per ogni messaggio di testo. Piuttosto, la tassa sarebbe stata basata su una percentuale delle bollette mensili degli utenti di telefoni cellulari, che costano circa $ 1,40 per $ 20 di spese per sms. Il sovrapprezzo sarebbe stato simile alle tasse esistenti, come riportato da KGO-TV.

Ad esempio, si paga circa il 3,75% per Universal Lifeline Telephone Service, che finanzia sconti per i clienti a basso reddito o per i disabili.

Il CPUC vuole introdurre la “tassa sul testo” perché le entrate che finanziano quei programmi sono in calo, dal momento che le persone stanno facendo meno chiamate e mandando più sms.

La commissione aveva inizialmente previsto di votare sulla questione il 10 gennaio 2019, ma la Federal Communications Commission (FCC) è intervenuta il 12 dicembre 2018 per stabilire che sia gli Short Message Service (SMS) che i Multimedia Messaging Service (MMS) dovevano essere regolamentati come “Servizi di informazione”, come le e-mail, e non come servizi di telecomunicazione.

La decisione ha fatto sì che i messaggi di testo rientrassero nell’ambito del Federal Telecommunications Act, che limita la giurisdizione dello Stato, così la proposta per la sovrattassa è stata ritirata.

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