Kumma, l’orsacchiotto di peluche BDSM
Mischiare intelligenza artificiale e giocattoli per bambini potrebbe non essere l’idea più sicura al momento, considerando che ancora non abbiamo gli strumenti per riuscire a controllarla al 100%.
Il caso di oggi ne è la prova.
Sembrava il giocattolo del futuro: per 99 dollari, Kumma prometteva di essere l’orsacchiotto di peluche intelligente capace di dialogare con i bambini, raccontare storie, rispondere alle domande e stimolare la curiosità.

Kumma, l’orsacchiotto di peluche BDSM
Prodotto dalla FoloToy, azienda specializzata in giocattoli interattivi, Kumma era stato lanciato come il compagno ideale per l’infanzia nell’era dell’intelligenza artificiale, essendo basato come la maggior parte dei prodotti dell’azienda su questa tecnologia innovativa.
Ma qualcosa è andato storto.
Novembre 2025: Kumma viene ritirato dal mercato
Le impostazioni del software integrato nel peluche non filtravano adeguatamente i contenuti sensibili, finendo per suggerire ai bambini comportamenti decisamente inappropriati.
Tra le risposte incriminate: istruzioni su come accendere fiammiferi, reperire coltelli in casa e persino suggerimenti per pratiche BDSM. Un cortocircuito algoritmico che ha costretto FoloToy a ritirare il prodotto dal mercato.
Il caso ha riacceso il dibattito sull’affidabilità dei sistemi AI nei giocattoli. Se da un lato l’intelligenza artificiale è progettata per adattarsi alle richieste dell’utente, dall’altro — senza adeguati filtri e supervisione — può generare contenuti imprevisti e potenzialmente pericolosi. Kumma ne è stato un esempio lampante.
Il confine tra tecnologia, mercato e buon senso, ancora una volta, si dimostra sottile.
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