Insulti social a Meloni, Sardine contro ‘Sardine di Roma’: il problema dell’Odio

di Bufale.net Team |

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Insulti social a Meloni, Sardine contro ‘Sardine di Roma’: il problema dell’Odio Bufale.net

Ci arriva una segnalazione. Ancora riguardante post di Odio, ancora reperiti dove non aspettavamo di trovare l’Odio.

Siamo stati stupiti di aver letto nell’Arcipelago delle Sardine uno sfogo a base di fantasie di violenza e giustizialismo social dove un utente inneggiava allo “spezzare le gambe” di una donna uscita da un SUV col talloncino per disabili sulla base (invero frivola) del “non sembrava disabile”.

Questa volta abbiamo riscontrato con stupore una segnalazione che riguarda un post di Giorgia Meloni

Il Post

Partiamo da un concetto base, il concetto che i nostri moderatori ripetono h24 nei commenti: chi vuole essere migliore di coloro che combatte ha un solo dovere. Essere effettivamente superiore. Ma esserlo sempre, h24. Non smettere mai di essere migliore, perché nel momento in cui diventi il male percepito che vuoi combattere, sei diventato peggiore del male stesso.

Ne sei diventato una grottesca parodia.

Perché se passa il concetto che si possa “Odiare il cattivo per essere Buono”, se si passa il concetto che il mondo possa essere diviso da una netta riga oltre la quale tutto è consentito, quell’Odio che coltiviamo spazzerà non solo il nostro confine, ma tutto il mondo come un Uragano, ed avremo distrutto per sempre quelle strutture di giustizia ed armonia che potrebbero impedirci di essere travolti.

Ciò posto, quei post esistono.

Sono reali, sono stati anche confermati dalle stesse Sardine.

Che fortunatamente se ne sono distaccate

Il Gruppo “locale” Sardine di Roma è stato quindi sconfessato dalle Sardine stesse, la responsabilità attribuita ad amministratore “autoescluso”, con comunicato

6000 Sardine condanna categoricamente gli insulti rivolti all’Onorevole Giorgia Meloni sulla pagina “sardine di Roma” gestita da Stephen Ogongo in qualità di amministratore non più autorizzato a usare il nostro nome per essersi autoescluso dal movimento. Riteniamo disdicevole e gravissimo che nella stessa pagina l’amministratore e gli altri moderatori abbiano permesso a chi che sia di insultare Giorgia Meloni. Invitiamo pertanto tutte le vere sardine di Roma, che si riconoscono nei valori della non violenza verbale e del rispetto delle persone contro ogni forma di odio e di discriminazione, ad abbandonare la pagina “Sardine di Roma” e a fare riferimento alla pagina ufficiale di “6000 sardine”.

Ricordiamo che le Sardine sono nate proprio per contrastare questo tipo di linguaggio che ha preso il sopravvento nel dibattito politico italiano.

Ma alla fine il problema resta.

Non è più un problema che riguarda le Sardine, o Giorgia Meloni.

Ribadiamo l’appello che abbiamo lanciato col nostro precedente articolo: sarebbe interessante aprire un tavolo di discussione sull’Odio Social.

Problema che ormai evidentemente non può più essere gestito solo paventando strumenti come il “DASPO Social”: siamo a quella che il Ministro degli Interni Lamorgese ha giustamente definito un’emergenza sociale.

Non ci sono fazioni di buoni o fazioni di cattivi: esiste un tracollo della fibra sociale e morale di una nazione che porta a fare del

sono solo parole

un mantra,

Ma non sono solo parole.

Pensate a questo: oggi io penso che un mio avversario politico deve essere schiacciato come un melone. Domani qualcuno lo scriverà.

E quando il giorno dopo ancora qualcuno, fomentato dal mio pensiero e dalle parole del secondo deciderà di farlo? Quando un essere umano sarà schiacciato, non avrò distrutto due vite in un momento di leggerezza?

Perché ormai, l’Odio social è entrato dentro di me così tanto da accecarmi e farmi ritenere buono anche quando agisco in modo decisamente non buono?

Una nota doverosa

Vorremmo inoltre farvi notare una cosa: preveniamo le opposizioni.

Questa non è una guerra tra schieramenti. Se abbiamo rilevato l’esistenza di questi messaggi di Odio, non possiamo accettare che ci si accusi di fare politica quando vorremmo invece che tutti, politici e non, esclusi e non esclusi, aderiscano ad un linguaggio di pace.

Partiamo da un punto: esistono post come questo. Ogni giorno. A volte colpiscono politici dalle ossa dure, a volte ragazzini e ragazzine.

A volte ci scappano conseguenze gravissime, ma sono tutti i frutti intossicati di un clima che potrebbe fare del male a tutti.

E tutti noi dobbiamo lavorare perché non accada mai più. Contro nessuno.

 

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