Il presunto saluto romano di Elon Musk ci ricorda qualcosa

Il presunto saluto romano di Elon Musk ci ricorda qualcosa, e ci siamo passati anche noi. Ricordate la triste saga del saluto romano alla parata del due giugno?

Il presunto saluto romano di Elon Musk ci ricorda qualcosa
Ci risiamo. Ed abbiamo un forte deja vu
Il presunto saluto romano di Elon Musk ci ricorda qualcosa
Alla cerimonia di insediamento del Tycoon, Elon Musk compie un gesto eloquente. Mano sul petto, estende la mano. Il gesto della mano sul petto diciamolo è assai comune, lo troviamo anche in un video non sospetto della nostra italica Barbara D’Urso.
E per decenni complottisti di mezza Italia hanno preso un gesto assai simile di Lucio Battisti, rivelatosi poi essere non un saluto romano ma un segnale alla folla, secondo il libro libro del 2013 “Musica leggera e anni di piombo” edito da No Reply

Il presunto gesto di Battisti
Noterete la somiglianza del gesto.
E ricorderete la turpe saga con la quale abbiamo aperto questa storia: il 2 giugno del 2023 un milite decide di dare il segnale di attenti.
Buona parte dell’intellighentia sentenzia che c’è stato un colpo di stato fascista, che i militari hanno fatto il saluto fascista e Ignazio La Russa in persona ha salutato l’ascesa del Quarto Reich.
Il 3 giugno usciamo con un pezzo di fact checking, e praticamente per tutto giugno veniamo subissati di post, insulti e commenti dei fanboy di turno pronti a minacciarci di impiccagione per aver osato spezzare la loro illusione.
La storia ama ripetersi più volte: una volta come tragedia, le volte successive come farsa.
E mentre i social continuano a chiedere teste rotolare, lo stesso Elon risponde sornione: Avrebbero bisogno di sporchi trucchi migliori: l’attacco ‘sono tutti Hitler’ è fuori moda”.
Il riferimento è alla “Legge di Godwin” o “Riduzione ad Hitlerium”, ovvero la norma ormai non scritta per cui ogni discussione online prima o poi si chiude con qualcuno che accusa l’altro di nazismo.
Nessuno ha mai detto che Elon Musk non sia un trollone di razza che ama attirare l’attenzione, ma rispondergli santificando una delle tecniche di trolling più vecchie della storia, è come giocare in un campionato di nuovi trucchi coi vecchi trucchi.
Non se ne dolga chi oggi “maledice il nuovo nazista”: in realtà gli sta facendo un ricco dono.
Per finire abbiamo un contributo dell’influencer Robby Giusti, che fa dirimere la questione all’AI: ma una di concorrenza rispetto al Grok di Musk, non si sa mai.
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