I 365 gradi di Burioni, ovvero il sarcasmo spiegato ai novax

di Bufale.net Team |

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I 365 gradi di Burioni, ovvero il sarcasmo spiegato ai novax Bufale.net

I 365 gradi di Burioni sono diventati il grido di rabbia del novax che, avendo bisogno di un feticcio da abbattere, lo fa con violenza. Con l’abbandono del QAnon che ravana lieto nel passato di qualcuno per trovare qualcosa.

E quando non lo trova, mistifica. Come le pizze pedosataniche, come i Biden Pedosatanici, come i 365 gradi di Burioni.

I 365 gradi di Burioni, ovvero il sarcasmo spiegato ai novax

Apparentemente, la prova che i Novax non capiscono il sarcasmo. Non lo capirebbero neppure se gli tendesse un agguato in bagno per mordergli il sedere.

Senza neanche un Leonard a consigliarli...

Tranquillizziamo i novax all’ascolto: era solo una battuta. Non abbiamo intenzione di procurarci un sarcasmo dai denti a sciabola…

Ma andiamo con ordine.

I 365 gradi di Burioni, ovvero il sarcasmo spiegato ai novax

Nell’ormai lontano settembre 2018, un consigliere regionale Meneghino (per la cronaca in quota Lega), in un buffo lapsus chiese di indagare a 365 gradi (sic!) sulla possibilità che la legionella fosse considerabile una malattia di importazione. Proveniente cioè dagli immigrati.

Teoria buffa per due motivi: il lapsus dei gradi, e il fatto che la Legionella non è una malattia “africana”, quindi portata dalla Legione Straniera, ma una malattia il cui caso di studio principale fu rintracciato nel “Club dei Legionari” americano, tra i primi posti ad usare climatizzatori, ma con incuria nell’igiene e manutenzione.

Ad ottobre 2018 Burioni decise di usare sarcasticamente il lapsus, che in quelle settimane era diventato l’ennesimo meme destinato ad esplodere ed essere dimenticato, per rispondere ad un contestatore che gli chiedeva la prova dell'(ovvia) connessione tra HIV ed AIDS

Si sa, una battuta è come una rana: se la spieghi è come dissezionarla. Magari capisci come fa a funzionare, ma quello che ti rimane non salta un granché ed è anche brutto a vedersi. Nonostante questo Burioni spiegò immediatamente la sua battuta.

Con la chiosa “Non c’è gusto ad essere intelligenti”.

Leggendo i Tweet d’epoca la battuta costò al medico e virologo la solita accusa di classismo: la teoria (invero non meno bizzarra) che deridendo la mancanza di conoscenze si derida in realtà l’ignorante ostentando cultura.

E poi niente, i social se ne dimenticarono.

I 365 gradi oggi

Fino al 26 ottobre 2021, per il quale, per motivi a noi misteriosi, i detrattori del medico hanno fatto a gara a postare il tweet dei 365 gradi, mutilo della menzione storica, accusando lo scienziato di ignoranza.

Questa volta resuscitato come “Preso da LinkedIn per farci una risata” (citazione).

Risata abbastanza immotivata, oserei direi.

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