GUIDA UTILE Il pericolo delle bufale: il caso dei vaccini e l'autismo – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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In questi giorni si parla tanto di vaccinazioni, ma per capirne le origini della corrente “antivaccinista” è doveroso conoscere la storia di questa corrente di pensiero dalla sua nascita: Andrew Wakefield.

Chi è Andrew Wakefield?

Ex medico e chirurgo britannico, nel 1998 diffuse una pubblicazione scientifica su Lancet in cui sosteneva la correlazione tra il vacino trivalente MPR (morbillo, pratotite e rosolia) con l’autismo e malattie intestinali.

Andrew Jeremy Wakefield

Andrew Jeremy Wakefield


Wakefield, di fatto, è uno dei medici che con la loro opera hanno scritto alcune delle pagine più nere della storia della medicina. Il tutto, citando una delle tante critiche rivolte a “Big Pharma” da parte degli amanti del complotto, per amor del “Dio denaro”. La sua pubblicazione scientifica si rivelò una vera e propria frode a pagamento per favorire un avvocato e le sue cause contro le case farmaceutiche produttrici di vaccini.

Una pubblicazione scientifica a pagamento per favorire gli avvocati e se stesso

Ricordatevi questo nome: Richard Barr. È lui l’avvocato che coinvolse nel 1996 Wakefield contro il vaccino trivalente:

In February 1996, Wakefield had been hired by a firm of lawyers to perform research intended to support litigation against vaccine manufacturers, for which the leading test case would be brought by Rosemary Kessick who was involved in almost all aspects of the campaign. This report from The Independent in November 1996 reveals that Kessick’s son had been recruited into research being run by a lawyer, Richard Barr, rather than admitted to hospital for purely clinical reasons, as Wakefield would later claim.

Barr era intenzionato ad avviare una class action contro le aziende farmaceutiche che producevano il vaccino MPR. Grazie ad un fondo statale del Regno Unito, l’avvocato pagò Wakefield con una tariffa oraria di ben 150 sterline l’ora. Ecco il documento della Carmel O’Donovan Associates, società legata alla moglie di Wakefield (fino al 2004, anno dello scandalo, quando la signora si trasferì altrove), in cui viene riportato il compenso:

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Il documento con la tariffa oraria di Wakefield


Il profilo Linkedin della moglie di Wakefield.

Il profilo Linkedin della moglie di Wakefield.


Come se non bastasse, Wakelfield brevettò pure un vaccino alternativo a quello trivalente che aveva accusato nella sua pubblicazione scientifica fraudolenta. Insomma: “Pagate me, non Big Pharma, per vaccinare i vostri bambini“.
Di seguito la foto del brevetto di Wakelfield, il numero 9711663.6, presentato l’anno precedente (6 giugno 1997) alla sua pubblicazione su Lancet (febbraio 1998).
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Il brevetto del vaccino di Wakefield del 1997

Abuso su bambini mentalmente disagiati da parte di Wakefield

Wakefield sottopose dei bambini autistici a punture lombari e procedure mediche invasive, senza alcuna motivazione valida, tra cui anche colonscopie.
Nel 2011 venne dimostrato che i bambini coinvolti da Wakefield nella sua ricerca non soffrivano di malattie infiammatorie intestinali, cosa che invece aveva affermato con certezza nella pubblicazione su Lancet.

La ritrattazione di Lancet e la radiazione dall’albo

Il 6 febbraio 2010 la rivista Lancet pubblicò una ritrattazione della pubblicazione scientifica fraudolenta di Wakefield:

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Following the judgment of the UK General Medical Council’s Fitness to Practise Panel on Jan 28, 2010, it has become clear that several elements of the 1998 paper by Wakefield et al1 are incorrect, contrary to the findings of an earlier investigation.2 In particular, the claims in the original paper that children were “consecutively referred” and that investigations were “approved” by the local ethics committee have been proven to be false. Therefore we fully retract this paper from the published record.

Nel 2010 Wakefield venne radiato dal Medical Register e gli fu vietato di praticare la professione nel Regno Unito. Ora Wakefield vive negli Stati Uniti, dove continua la sua battaglia fraudolenta e continua a difendersi dalle accuse a lui rivolte.

I risultati della bufala e l’inconsistenza della relazione tra vaccini e autismo

Riportiamo la “sintesi” del documento “Vaccini ed autismo: un mito da sfatare” pubblicato nel sito Epicentro.iss.it (portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica):

Il lavoro di Wakefield determinò nel Regno Unito un drastico calo delle coperture vaccinali e in numerosi Paesi il mancato raggiungimento di adeguati livelli di immunizzazione, con conseguente aumento dell’incidenza del morbillo e delle sue complicanze. Nella comunità scientifica il lavoro di Wakefield stimolò un’ampia discussione e già i primi studi scientifici, condotti negli anni immediatamente successivi, smentirono i risultati della ricerca del medico inglese. Nel 2004 il giornalista Brian Deer condusse un’accurata inchiesta che mise in evidenza come la ricerca di Wakefield fosse stata condotta in modo irregolare, con finalità prevalentemente economiche. Nel 2010 Wakefield venne espulso dall’ordine dei medici britannico, mentre lo studio venne ritirato da “Lancet”. Le ricerche scientifiche condotte negli anni più recenti confermano l’inconsistenza della relazione tra vaccino MPR ed autismo, mettendo in luce la possibile associazione con altri fattori, come presenza di un processo autoimmunitario, iperattivazione dei mastociti a livello ipotalamico, utilizzo del paracetamolo in bambini geneticamente predisposti.

Successivamente alla pubblicazione scientifica fraudolenta di Wakefield vi furono studi e ricerche in merito, dove vennero smentite le teorie dell’ex medico inglese.  L’origine dell’autismo risiede in alterazioni genetiche congenite, pre natali, e non è dovuta ai vaccini. La ricerca più recente risale al 2014.

Chi dobbiamo ringraziare

Se sappiamo tutto questo è grazie ad un giornalista inglese, Brian Deer, e al suo report che portò tutta la verità su Wakefield e la sua frode.

Brian Deer, il giornalista che portò alla luce la frode di Wakefield

Brian Deer, il giornalista che portò alla luce la frode di Wakefield


 

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