Giorgia Meloni e la firma sul MES tra 2011 e 2012: nessun voto contrario con PdL e da ministro

di Redazione Bufale |

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Giorgia Meloni e la firma sul MES tra 2011 e 2012: nessun voto contrario con PdL e da ministro Bufale.net

Una delle domande più ricorrenti nella giornata che ci si pone sui social riguarda l’entrata in vigore del MES tra il 2011 ed il 2012, quando c’è stata la transizione dal governo Berlusconi (con Giorgia Meloni Ministro della Gioventù) a quello di Monti. Dopo le enormi polemiche sollevata in queste ore dalla leader di Fratelli d’Italia e da Salvini, con alcune fake news correlate secondo quanto vi abbiamo riportato in mattinata, in molti ci stanno chiedendo quale fu l’approccio della stessa Meloni a suo tempo.

Giorgia Meloni ed il suo ruolo nella creazione del MES

Come accennato, ci sono due momenti cruciali da prendere in esame per quanto concerne la nascita del MES. Il primo risale al 23 marzo 2011, quando il Parlamento europeo diede il suo “OK” per una prima sottoscrizione del Meccanismo di Stabilità Europea. Ora, se da un lato è oggettivo che in quella fase fosse ancora operativo il governo Berlusconi, con Giorgia Meloni ministro, è altrettanto vero che la Lega sia stata sempre contraria all’idea. Nota a margine su Salvini, che il 23 marzo 2011 era assente al momento della votazione dello stesso parlamento europeo, come riportato da Pagella Politica.

Se da un lato è vero che la Lega sia sempre stata contraria al MES, dunque, nel 2011 non risulta agli atti il voto di Salvini. Il MES, però, si concretizza in modo definitivo poco più di un anno dopo, a luglio 2012, soprattutto sotto la spinta di PD e PdL. Proprio a quest’ultimo partito apparteneva ancora Giorgia Meloni, la quale nei report ufficiali riguardanti la famosa votazione numero 13 (seduta numero 669 del 19 luglio 2012 in merito al “Trattato di istituzione del MES”, con Ddl 5359 e conseguente voto finale) risulta assente.

Mancato voto contrario, quello di Giorgia Meloni sul MES, che di recente ha creato non poca tensione in aula, come emerge da un più recente contributo di Giornalettismo. Insomma, la leader di Fratelli d’Italia tra il 2011 ed il 2012 non ha espresso contrarietà al progetto europeo.

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