Francia: il governo usa per la prima volta marcatori chimici e nanoparticelle sui manifestanti

di Luca Mastinu |

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Francia: il governo usa per la prima volta marcatori chimici e nanoparticelle sui manifestanti Bufale.net

All’informazione complottista va riconosciuto un merito: gli autori sanno stare sul pezzo per creare mostri, e a loro poco importa se la loro mission rasenta il terrorismo psicologico, perché pur senza informazioni ci insegnano, negli anni, una via perfetta per sollevare polveroni. Pochi conoscevano il blog Blondet&Friends prima dell’articolo che oggi ci segnalano i nostri lettori: un pezzo pubblicato il 12 aprile 2019 ci parla di marcatori chimici e nanoparticelle usate dal Governo francese contro i manifestanti meglio noti come “gilet gialli”.

Secondo Blondet&Friends, i gilet gialli e i passanti sarebbero diventati vittime inconsapevoli del primo esperimento al mondo con nanoparticelle e marcatori biologici, il cui effetto è ancora poco conosciuto.

Tuttavia, accurate informazioni raccolte da alcuni professionisti della sicurezza indicano che durante l’Act XVIII dei Gilet Gialli, cannoni ad acqua e gas contenenti marcatori di DNA e nanoparticelle sono stati usati contro i manifestanti senza alcun preavviso.

L’obbiettivo sarebbe quello di un nuovo controllo sociale che, come scrive Blondet&Friends, somiglierebbe tantissimo alla trama di un film distopico o di fantascienza. Queste tecniche di controllo si chiamerebbero “armi del DNA” e sarebbero state usate in Israele contro i detenuti palestinesi.

Ancora:

Il governo francese ha ammesso di avere utilizzato marcatori chimici sui manifestanti a titolo di esperimento durante le dimostrazioni del 1° maggio 2018. Ma la gente doveva essere avvertita che sarebbe stata oggetto di esperimenti proibiti.

I gas utilizzati in Francia per il mantenimento dell’ordine comprendono il CS2 (clorobenzilidene- malononitrile), un tempo degli irritanti ma recentemente neurotossici, che possono alterare profondamente le capacità di percezione e coscienza.

L’importanza delle fonti

Facciamo notare che l’autore del blog Blondet&Friends è già noto ai debunker, come dimostra l’archivio dei colleghi di Butac e come sottolinea Paolo Attivissimo, e in questo caso dobbiamo navigare a ritroso per scoprire da quali fonti è partita la notizia che prendiamo in esame. Cominciamo con Bocche Scucite che ha riportato la notizia due giorni prima di Blondet&Friends.

Il 24 marzo 2019, invece, Dutch Anarchy riporta lo stesso contenuto in lingua inglese e riporta come unica fonte il sito francese Al Manar TV che ha pubblicato la stessa notizia il 21 marzo 2019. La fonte citata da Al Manar TVBocche Scucite, infine, è un articolo pubblicato il 20 marzo 2019 sul blog Strategika51Strategika51, come si legge nella scheda “chi siamo“, è nientemeno che un blog personale. Tra le sue pubblicazioni troviamo anche del complottismo sul buco nero elaborato dalla Event Horizon Telescope Collaboration e nessuno degli articoli pubblicati è rafforzato da fonti attendibili.

L’uso del Clorobenziliden-malonotrinile

Il Clorobenziliden-malonotrinile, o meglio l’orto-clorobenziliden-malonotrinile meglio conosciuto come gas CS è quello già in dotazione delle forze dell’ordine che tutti conoscono come gas lacrimogenoBlondet&Friend e tutte le altre fonti, però, parlano di CS2 e troviamo una corrispondenza con il disolfuro di carbonio (o solfuro di carbonio) che presenta rari casi di avvelenamento accusati di operai di alcune fabbriche in quanto viene impiegato nelle industrie come solvente.

È chiaro che tutte le fonti a cui fa riferimento Blondet&Friends vogliano far confusione tra i gas lacrimogeni comunementi usati (CS) e il solvente industriale (CS2). L’impiego del solfuro di carbonio da parte delle forze dell’ordine non sarebbe di certo passato inosservato alla stampa e no, non serve appigliarsi alla teoria delle “TV che non dicono la verità”, perché non regge.

La Francia usa armi chimiche contro i manifestanti?

Le “armi chimiche” usate dalla polizia francese contro i manifestanti – riportano Independent Daily Mail – altro non sono che i gas lacrimogeni utilizzati durante i vari “act” dei gilet gialli. L’act XVIII di cui parlano le fonti segnalate ha avuto luogo il 16 marzo 2019 e in quel caso si è semplicemente parlato di “tear gas”, ovvero gas lacrimogeno.

Del resto in un nostro articolo scritto esattamente in quei giorni riportavamo le notizie sulle varie devastazioni registrate durante le manifestazioni. Nessuna fonte parlava di solfuro di carbonio e nanoparticelle lanciate sui manifestanti, perché le forze di sicurezza avevano fatto ricorso ai lacrimogeni.

Perché “complottismo” e non “bufala”?

Il complottismo è ben peggiore della bufala: distorce una base di verità per servire una causa, un po’ come funziona con la disinformazione, ma attribuisce ai “poteri forti” (il governo francese in questo caso) misure repressive e di controllo che non sono supportate da fonti. Per di più, Blondet&Friends è già noto – lo ripetiamo – ai debunker e fa lo stesso errore delle sue fonti inaffidabili: scambia il gas lacrimogeno con un solvente. Parliamo di fonti inaffidabili perché le stesse fonti sono blog personali o siti complottisti che non riportano fonti, ma riempiono il web con articoli accattivanti per il pubblico complottista.

Nessuna “Arma del DNA” è stata usata sui manifestanti. Solo gas lacrimogeni, e gli autori lo sanno bene.

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