Denunciato l’autore del post contro Lucia Annibali – La violenza su Internet non paga

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
Denunciato l’autore del post contro Lucia Annibali – La violenza su Internet non paga Bufale.net

Denunciato l’autore del post contro Lucia Annibali è una notizia che diamo con piacere. Con sommo piacere.

Su Internet, devono sapere una volta per tutte i leoni da tastiera, l’anonimato vero non esiste. Non è mai esistito.

I leoni da tastiera di mezzo mondo possono illudersi che scatenare la loro violenza dietro un monitor sia un modo sicuro e senza conseguenze. Ci sono intere teorie psicologiche alle spalle di questo triste fenomeno. Ad esempio si postula che vedendo una persona non come un essere umano, ma come una narrazione in un testo impedisca di sentire quel senso di comunanza che chiamiamo empatia.

Oppure, più prosaicamente, ci si sente al sicuro nella propria casa, illusi da decenni di film che, per fine narrativo, disinformano su come funziona la Rete.

Un leone da tastiera può quindi comprarsi la sua brava VPN, spippolare un po’ con la “Modalità anonimo” del suo browser, scaricarsi Tor e sentirsi “Hackerman, l’Hacker più potente del mondo” che semina odio e si beffa delle reazioni ricevute.

Una raccomandazione che diamo sempre è non rispondere mai agli haters. Denunciarli, e basta.

Arriva poi l’individuo in vena di illusioni a dire

Ma tanto quello non lo prendono, perché ha usato i segreti potenti di Internet

Sorpresa illuso! Hanno preso chi ha inneggiato alla morte di Willy, hanno preso chi ha inneggiato alla violenza su Lucia Annibali, se hai qualcosa da nascondere e cerchi di illuderti che non accadrà, prenderanno anche te.

La storia

Lucia Annibali credo la conoscerete tutti. Giovane avvocato, in attuale quota Italia Viva, fu sfigurata con l’acido in un brutale agguato dall’ex fidanzato violento.

Cominciò un lungo periodo di cure e riabilitazione, non abbandonò l’attivisimo e lo spendersi per cause civiche e di rilevanza.

Neppure quando adesso un presunto anonimo, perché anonimo credeva di essere, cittadino romano di anni 53, ha postato su Facebook un brutale e crudele post dove rendeva onore e grazie” all’attentatore di Lucia Annibali, aggiungendo una crudele chiosa

hai fatto il tuo dovere da uomo per una misera infame

Noterete che non abbiamo fatto il nome né dell’attentatore dell’Annibali, né del 53enne.

Chi vi scrive non rinnega la sua opinione, espressa già ai tempi dell’account fake che ha inneggiato alla morte di Willy.

C’è un edonismo violento nei leoni da tastiera, che godono nel provocare ed aggredire per sentire il loro nome sulla bocca di tutti.

E dargli tale soddisfazione è un errore: certo, c’è sempre la speranza che anche il più infame dei peccatori (perché l’infamia non è mai in chi subisce il male, ma in chi perpetra il male) si penta, si ravveda e trasformi la sua esistenza intera in un unico momento di contrizione e pentimento nel tentativo di riparare al male compiuto fino all’ultimo suo respiro.

Ma fino a quel momento chi compie male azioni deve pagare. Nell’oscurità, nel silenzio, sapendo che non otterrà la fama che merita, non ci sarà gloria per lui, nessuno invocherà il suo nome, ma lo aspetta solo una cella, una punizione e la dolorosa consapevolezza di dover vivere solo con le conseguenze della nefandezza compiuta.

Denunciato l’autore del post contro Lucia Annibali – La violenza su Internet non paga

Non ci sprecheremo, non ci sprecheremmo per dare un nome al 53enne romano che ha vergato tali parole.

Perché oggi, il 53enne Romano che nome non merita da noi di ricevere, leggerà sui giornali che l’intera società civile si stringe intorno a Lucia Annibali, e ha sfondato il suo presunto anonimato per punirlo con la dovuta severità.

Per lui è scattata la denuncia per il reato di istigazione alla violenza.

E speriamo che gli sia di grande lezione e ammonimento. E che lo sia anche per tutti i leoni da tastiera all’ascolto.

Incidentalmente, è il motivo per cui, contrariamente a molte altre pagine, commenti iracondi, ingiuriosi o improntati al livore ed alla rabbia vengono sempre cancellati. In recidiva bannando. Nei casi più feroci, segnalati.

Non sono solo parole, la violenza verbale spesso diventa inno alla violenza fisica e suo prologo.

Istigazione: come tale punita.

 

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