Decreto Conte sul corona-virus: uscite di casa e non firmate nessuna autocertificazione – Pericolosissime e nocivi bufale e complottismo

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
Decreto Conte sul corona-virus: uscite di casa e non firmate nessuna autocertificazione – Pericolosissime e nocivi bufale e complottismo Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti un improbabile appello diffuso a mezzo video sulle migliori piattaforme.

Non vi posteremo il video, che vi assicuriamo è stato già segnalato e vi consigliamo di segnalare alle autorità competenti.

Il presunto video è una carrellata di foto e immagini di poliziotti e virus con un elenco di articoli della Costituzione citati a casaccio e una “raccomandazione” che se eseguita potrebbe portare chi decide di seguire questo consiglio ad ogni sanzione possibile, dalla multa fino alla reclusione

Decreto Conte sul corona-virus: uscite di casa e non firmate nessuna autocertificazione – La pericolosa bufala

L’appello, perché potete fidarvi di qualcuno che non sa neppure scrivere la parola coronavirus in modo corretto

Bazinga

Bazinga

È il seguente

Decreto Conte: Non firmate nessuna autocertificazione.
In caso di fermo citare gli articoli della costituzione.
Art. 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art.13: La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
Art. 16. Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Articolo 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.

Vorremmo chiedere a chi ha condiviso questo tragicomico appello e chi ha intenzione di seguirlo cosa dovrebbe importare all’agente di piantone che il matrimonio è fondato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi quando state violando la legge e la sicurezza di tutti per andarvene allegramente a spasso durante una pandemia, ma non è questo il punto.

Il punto è l’articolo 13 citato incorrettamente ha una parte che i complottisti sembrano odiare

Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.

E l’articolo 16, che parla di

limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.

In questo caso infatti non si parla di privazione dei diritti, ma di compressione

Si introduce un sistema di autocertificazioni per comprimere la facoltà di movimento in modo da evitare le gravi conseguenze di una pandemia e in modo da poter assicurare tali diritti durante le fasi 2 e 3 del contrasto a COVID19, sperando di poter uscire dalla Pandemia

Esiste sostanzialmente una cosa chiamata bilanciamento dei valori: lo Stato tutela il diritto alla Salute, all’Imprenditoria ed al Movimento in egual misura.

Ma in questo momento l’unico modo per tutelare il diritto alla Salute in uno stato, anzi in un Mondo dove esiste una malattia elevatamente contagiosa ma senza vaccini e cure se non prevalentemente host directed (che aiutano l’organismo a sopravvivere durante l’infezione) è limitare il contatto sociale tra individui.

Cosa nota sin dai tempi più remoti: nella California piagata dall’Influenza Spagnola si registra storicamente un’ordinanza chiamata Safety First perfettamente sovrapponibile al Decreto Cura Italia e norme successive, identica in ogni dettaglio. E già nel 1920 era previsto il rispetto della distanza di sicurezza sociale, la chiusura di tutte le attività non essenziali e il rallentamento delle altre e la chiusura di scuole e centri di aggregazione.

Anzi in un documento storico dell’epoca si registra la dichiarazione dell’esercente dell’unico cinema di Pleasanton, piccolo borgo Californiano, orgoglioso di poter chiudere i battenti e pronto a rilasciare una dichiarazione alla stampa locale esortando i suoi concittadini a fare lo stesso.

Come in soli cento anni il senso civico di interi popoli sia passato da cittadini modello che prendono carta, penna e calamaio per chiedere ad altri cittadini di difendere il diritto alla salute di tutti a aspiranti furbetti che incitano alla disobbedienza alle leggi e cercano improbabili e inefficaci scappatoie per non pagare il prezzo delle loro colpe è un mistero spiegabile solo con la montante onda della disinformazione.

Cosa rischio se invece disobbedisco?

Proprio in questi giorni account che inneggiavano al disprezzo delle norme di contrasto a COVID19 incitando i cittadini alla ribellione sono stati sequestrati coi loro amministratori incriminati.

Riassumendo la violazione del DPCM comporta una serie di potenziali fattispecie criminose, una più grave dell’altra

 

  • Reato di inosservanza dei provvedimenti delle autorità: punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro. Lo commette chi esce di casa senza un valido motivo o tiene aperta un’attività commerciale, un ristorante o un bar, attività che devono attualmente restare chiuse per decreto;
  • Reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico: punito con la reclusione fino a due anni. Lo commette chi esce di casa e scrive sull’autocertificazione un motivo che non corrisponde a verità;
  • Delitto colposo contro la salute pubblica: punito con la reclusione fino a cinque anni. Lo commette chi diffonde germi patogeni provocando un’epidemia;
  • Reato di lesioni personali dolose punito con la reclusione da sei mesi a dodici anni. Lo commette chi trasmette volontariamente il virus provocando così ad un’altra persona la malattia;
  • Omicidio punito con la reclusione non inferiore ai 21 anni. Potrebbe commetterlo chi sa di essere contagiato ed esce di casa, chi esce dalla quarantena obbligatoria o chi scappa da un ospedale e poi contagia un’altra persona che perde la vita a causa del virus Covid-19.

E non potete dire di non essere stati avvisati.

Guardate che mandiamo l'Uomo Veramente Cattivo col Lanciafiamme di De Luca...

Guardate che mandiamo l’Uomo Veramente Cattivo col Lanciafiamme di De Luca…

Per maggiori dettagli potrete consultare Altalex per il resto della guida.

 

Quello che ora possiamo dirvi è di segnalare simili video ed appelli alle autorità, nonché eventuali utenti che dovessero incitarvi alla disobbedienza a mezzo social.

La situazione è grave: non potete permettere al complottismo di metterci tutti in pericolo.

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