Coronavirus in Sardegna, audio WhatsApp: “In TV non lo dicono, ci sono camion che trasportano i morti”

di Luca Mastinu |

bufala sindaco di lonigo
Coronavirus in Sardegna, audio WhatsApp: “In TV non lo dicono, ci sono camion che trasportano i morti” Bufale.net

La paura per il Coronavirus in Sardegna viaggia in un nuovo audio inoltrato su WhatsApp in cui si parla di una situazione catastrofica. Una voce femminile con accento sardo, in poche parole, riferisce ad amiche (“Ciao a tutte”) di trovarsi ancora in ospedale (si presume che si tratti di una sedicente infermiera o addirittura di un medico) e che una sua collega anatomopatologa che lavora alla Poliambulanza di Brescia e al San Raffaele di Milano le avrebbe detto che dalle sue parti ricoverano fino a 60 pazienti al giorno, tanto che all’obitorio non ci sarebbe più posto.

I nostri segnalatori ci fanno notare, inoltre, che tale audio è attribuito a una reale dottoressa, con tanto di nome e cognome, Direttrice di Radiodiagnostica dell’Ospedale Binaghi di Cagliari. Proprio per questo motivo una persona molto vicina alla reale dottoressa, che ovviamente non è l’autrice dell’audio WhatsApp a lei attribuito, ha diffuso una nota sul proprio profilo Facebook in cui chiede di non condividere l’audio in quanto si tratta di un falso.

Sta girando un messaggio su whatsapp di una fantomatica dottoressa di Cagliari che avrebbe inviato un vocale in merito alla situazione del Coronavirus. Questo vocale è stato attribuito a una mia amica, vi chiedo cortesemente di non condividere perché è assolutamente una bufala e se il vocale gira dovrà fare azioni legali.
Vi prego pertanto se vi arriva di NON inoltrarlo nuovamente e di chiedere alle persone che ve lo hanno mandato di fare lo stesso. Grazie di cuore e usiamo la testa, sempre.

Niente resterà impunito dopo la fine dell’emergenza: anche in questo caso si minacciano azioni legali, dunque conviene a tutti evitare di diffondere audio di cui non si conosce la fonte. Le uniche fonti da consultare sono quelle istituzionali. Ricordiamo, inoltre, che “azioni legali” non è una semplice espressione: per la diffusione di falso materiale c’è chi è stato realmente denunciato.

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