Complottisti confondono marchio Fairtrade con Rainforest Alliance: seguono assurdità

di Bufale.net Team |

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Complottisti confondono marchio Fairtrade con Rainforest Alliance: seguono assurdità Bufale.net

Complottisti confondono marchio Fairtrade con Rainforest Alliance: seguono assurdità. Questo è un fedele riassunto del perché chiamiamo complottismo il complottismo.

Non se ne abbiano a male i complottisti: ma nel ritenere che due marchi distinti accomunati solo da un comune obiettivo siano in realtà lo stesso marchio che ha cambiato nome per ingannare gente convinta che il Nesquik contenga rane tritate si supera il livello del complottismo per arrivare all’ideazione paranoica.

Complottisti confondono marchio Fairtrade con Rainforest Alliance: seguono assurdità

Complottisti confondono marchio Fairtrade con Rainforest Alliance: seguono assurdità

Un intero mondo che spende l’equivalente del PIL di intere nazioni, apre e chiude ragioni sociali, sposta personale e corrompe l’intero mondo perché banana33 e fragolina79 che svelano i complotti facciano grama figura.

Complottisti confondono marchio Fairtrade con Rainforest Alliance: seguono assurdità

Cosa sia Rainforest Alliance e perché non sia una società satanica che inserisce improbabili e costosissimi veleni nell’Ovomaltina e nel Nesquik che il complottista medio sorbisce davanti al monitor scoprendo le magagne dei Poteri Forti lo sappiamo.

Sappiamo anche che proprio perché il complottismo è di fatto una paranoia narcisista che vede il complottista stesso come un egocentrico convinto di essere così importante per il mondo da avere centinaia di nemici miliardari pronti a bruciare le loro risorse economiche per umiliarlo, angariarlo e negargli la grandezza che sente dovrebbe essere elargita gratis ad un prodigio come lui, il complottista medio se la prende con la carità.

Ovviamente: per un complottista non ha sebnso che enti come Fairtrade riuniscano produttori e coltivatori delle economie emergenti mettendoli in contatto col mercato in modo che possano vendere le loro risorse in modo equo.

Anzi: nel mondo del complottista il concetto di equosolidale non esiste.

Proprio perché loro vedono il mondo come un abisso di complotti e malvagità dove loro si sentono i protagonisti di un allucinato fumettone chiamati a rivendicare gloria e onori e doominare il mondo prima che i “cattivoni” li svillaneggino, l’idea stessa che qualcuno si spenda e investa tempo e risorse per aiutare qualcuno li elude.

Se qualcuno fa qualcosa, è perché vuole qualcosa in cambio perché loro stessi ammettono che farebbero esattamente così.

Quindi esiste la Rainforest Alliance e la Faitrade Foundation, una con base statunitense ed una nel Regno Unito.

Entrambe hanno scopi affini anche se non del tutto coincidenti.

Sul portale della Rainforest Alliance troverete la differenza esplicata: se il focus della prima è nella tutela ambientale, e quindi tutela di chi in quell’ambiente vive, il focus della seconda è la tutela del mercato, e quindi di riflesso l’ambiente e le condizioni di vita di chi altrimenti sarebbe costretto per essere competitivo nel mercato a distruggere le proprie risorse.

Due associazioni diverse con scopi simili ma non uguali, ma tanto per il complottista medio “questo quello pari sono”. Ma basterebbe anche entrare in un negozio per vedere che “il marchio della rana” non ha cessato di esistere, a dispetto di quello che ne pensano i complottisti.

L’importante è battersi forte il petto ed ergersi a leader di qualcosa.

Ci secca inoltre far notare che Bill Gates non c’entra e anche solo l’idea che una Fondazione cambi nome e ragione sociale perché dei tizi su Internet hanno scoperto il complotto per vendere farina di Rane supera i confini del complottismo.

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