Aumento dei problemi cardiaci in Israele, ma erano le chiamate al pronto soccorso

di Bufale.net Team |

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Aumento dei problemi cardiaci in Israele, ma erano le chiamate al pronto soccorso Bufale.net

“Aumento dei problemi cardiaci in Israele” è un titolo importante. Degno di lettura e di nota, ma ci tocca raccogliere l’appello del Dottor Salvo di Grazia, Medbunker in arte.

Quantomeno nella misura in cui ci ricorda che parliamo di un paper che misura le telefonate al pronto soccorso e non i casi di problemi cardiaci.

E non solo.

Il testo citato peraltro è stato affrontato dai colleghi di BUTAC, che hanno esaminato la pubblicazione a suo tempo.

Pubblicato su Scientific Reports, testata “open access” dello stesso gruppo di Nature che, ovviamente, non è Nature.

E che ha una nuova avvertenza inserita a maggio:

Readers are alerted that the conclusions of this article are subject to criticisms that are being considered by the Editors. A further editorial response will follow once all parties have been given an opportunity to respond in full.

Ovvero

I lettori sono avvisati che le conclusioni raggiunte dall’articolo sono soggette a critiche che sono sotto esame dall’Editore. Un editoriale successivo sarà pubblicato quando ai coinvolti sarà concesso diritto di replica.

Si tratta quindi di una raccolta di dati, in questo caso le chiamate al Pronto Soccorso. Raccolta di dati i cui risultati sono stati discussi da Sylvie Coyaud, che ci ricorda che la stessa è stataaccolta dal Ministero della Salute Isrealiano con una nota per cui “Il rapporto completo fatto dal Ministero della Salute è disponibile sul sito Web ed è altamente raccomandato leggere, comprendendo che lo studio pubblicato semplicemente inganna i lettori.”

Il testo citato riporta i risultati: Dall’analisi di 283 miocarditi probabili in 5 milioni di bi-vaccinati (172 casi – 136 accertati, 129 “mild”, uno fatale) e 4 milioni di non vaccinati (111 casi) tra gennaio e maggio 2021, per un tasso di 1 per 26.000 maschi e di 1 per 218.000 femmine dopo la seconda dose, con un rischio maggiore nei giovani maschi [16-19 anni].

Niente da vedere quindi. Parliamo di domande che hanno già trovato una loro risposta, condivise con una screen parziale del solo titolo.

Condivisione che riteniamo del tutto antipedagogica: gli articoli vanno letti anche dentro. A volte, spoilerati per i condivisori compulsivi.

 

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